Centotrenta milioni di euro di uova. A leggere queste cifre vengono alla mente le uova bio e gourmet di Paolo Parisi, quelle di cioccolato giganti, o l'opera di premiati maître chocolatier. E invece no, parliamo di uova di gallina qualsiasi, del supermercato, o anche del discount. Gli italiani ne mangiano 227 all'anno pro capite, considerando quelle consumate direttamente in casa e quelle utilizzate dall'industria alimentare. Ma nella sola settimana di Pasqua si stima che andremo a mangiare sei uova di gallina a testa. A diffondere questi dati è Unaitalia, l'associazione di rappresentanza della produzione avicola nazionale.
Molte più uova di gallina a Pasqua
Questo dato è sostenuto dalla tradizione. Nel carrello della spesa pasquale degli Italiani, le uova sono protagoniste di molte ricette tradizionali di ciascuna regione. In particolare nelle regioni centro-meridionali, sulla tavola delle feste si fa grande uso di uova di gallina. Nel Lazio, per la colazione di Pasqua insieme al salame corallina, si mangiano le uova sode, spesso decorate. Le uova sono inoltre al centro delle tavole pasquali che spaziano dalla Torta Pasqualina ligure con le sue trentatré sfoglie della ricetta originale in omaggio agli anni di Cristo e farcite con uova, bietole fresche e ricotta; al grande lievitato umbro soffice e insaporito con pecorino, ossia la Pizza (o crescia) al Formaggio, nel cui impasto originale nato nei monasteri, c'erano ben 40 uova a simboleggiare i giorni di Quaresima.
Più a sud, regna il Casatiello campano con le uova intere ingabbiate da strisce di impasto a forma di croce. In Sicilia ci sono i Cuddura cull'ova, farciti di uova col guscio; in Sardegna i Coccoi con s'ou (pane con uovo incastonato). Le Marche a Pasqua mettono in tavola i Piconi (deliziosi ravioli rustici di pasta fresca all'uovo, farciti con un morbido ripieno a base di formaggio e uovo) e l'immancabile Frittata al Mentastro, una varietà di menta selvatica tipica della campagna marchigiana.