Un olio extravergine unico al mondo (per ora). È ottenuto dall’antica cultivar abruzzese cucco e lo produce Giuseppe Ursini, Peppe per gli amici, alla guida di una delle aziende di riferimento nel settore dell’oro giallo di qualità in Abruzzo. È stato presentato alla 17ª edizione di Taste, dal 3 al 5 febbraio a Firenze, appena conclusa.
L’olio di cucco
Solo: come la linea degli oli monovarietali Ursini. Cucco: l'oliva impiegata, una cultivar tipica della Costa dei Trabocchi, quella lingua di terra dell’Abruzzo meridionale, al confine con il Molise, dal clima mai troppo rigido, mediterraneo, con le colline che riparano dal vento del nord e permettono la coltivazione degli agrumi. Un olio unico: nessuno lo produce oltre a Giuseppe Ursini, che nella campagna 2023 è riuscito a ottenere 600 litri, pari a 1.200 bottiglie da mezzo litro.
Unico e sorprendente: un olio evo eccellente, delicato, gentile e di grande eleganza ma non banale o insipido, tutt’altro. Conquista per la freschezza, il profilo aromatico verdissimo, la soave dolcezza, l’amaro e il piccante contenuti e perfettamente equilibrati tra loro. «Totalmente distante dagli oli possenti e muscolosi, in controtendenza rispetto alle nuove aspettative di gusto» precisa il produttore abruzzese. Un olio espressivo ma lieve, con un accento di frutta secca in guscio leggermente tostata che gli regala scatto e carattere. Merito delle caratteristiche peculiari di queste olive ma anche dell’esperienza, il rigore e la tecnologia di chi le trasforma. «L’abbiamo lavorato in un frantoio continuo a 2 fasi, senza aggiunta di acqua, appena realizzato: nuovo di pacca!» sorride Giuseppe.
Perché inedito
Cucco è una cultivar a doppia attitudine grazie alla drupa tondeggiante, grande e con un’alta percentuale di polpa, tra l’84,5 e l’86,5%. «Per questo è sempre stata lavorata come oliva da tavola – spiega il mastro oleario – raramente da olio: solo quando con l’avanzare della maturazione la polpa diviene molle e non adatta alla lavorazione delle olive da mensa».
Ma non è solo la dimensioni del frutto che ha tendenzialmente orientato i frantoiani a questa scelta produttiva. «La varietà cucco è presente prevalentemente nei vecchi oliveti della collina litoranea chietina – entra nel dettaglio Giuseppe – ma non è molto diffusa perché non produce tutti gli anni e per la cascola pre-raccolta in quanto precoce nella maturazione. Infatti, a causa della scarsa produttività nei nuovi impianti questa varietà non viene piantumata».
Perché produrlo: le ragioni di una scelta
«In un anno particolarmente difficile dell’olivicoltura, il 2023, ho deciso di impiegare la varietà cucco per la produzione da olio contrariamente alle consuetudini – continua Ursini –. Anche grazie a una situazione favorevole: finalmente ho individuato un’area di produzione e ho convinto due olivicoltori, in particolare, a cedermi queste olive piuttosto che lavorarle come olive da mensa. Pagandole come se quello sarebbe stato il loro destino, da tavola e non da olio, quindi spendendo il 20% in più. Ho voluto però scommetterci e, credo, che il risultato ci dia ragione. Abbiamo raccolto circa 48 quintali di olive e prodotto circa 600 litri di olio, con una media di resa circa del 12%. Abbiamo raccolto molto presto, all’inizio di ottobre, perché questo è il suo periodo, per evitare di incappare nella cascola precoce e raccogliere un quantitativo insufficiente». Aspettiamo il prossimo raccolto 2024.
Ursini | Fossacesia (CH) | via S.P. Santa Maria La Nova, 12 | 0872579060 | www.ursini.com