Un segno negativo difficile da ignorare, quello della produzione siciliana nell’ultima campagna olearia, una cifra che si aggira attorno al 60% in meno. Ma la Sicilia è una terra vasta ed eterogenea, che anche quest’anno è riuscita a far parlare di sé grazie ai produttori più attenti e avanguardisti.
Messina, Catania e Siracusa sono le province in cui gli ulivi hanno sofferto di più, mentre si rileva un leggero incremento produttivo a Ragusa, con un +10%. Non sono mancati, comunque, i premi speciali della nostra guida Oli d’Italia, che nell’edizione 2019 ha assegnato a due realtà di riferimento i riconoscimenti per il miglior monocultivar e il miglior blend dell’anno.
Le aziende olivicole migliori della Sicilia
Azienda storica nata nel ’36 per volontà di papà Nicola Titone, che negli anni ha saputo trasmettere alla figlia Antonella, tecniche di lavorazione e cura del campo, ma soprattutto un amore viscerale per gli ulivi e l’extravergine, un rispetto profondo per la natura e un talento unico nella realizzazione dei blend. Oggi, la realtà conta 5mila piante distribuite su 19 ettari di terreno, tutti in biologico, e un frantoio da poco rinnovato in grado di garantire massima qualità a ogni etichetta.
Antonella e Nicola Titone
Si distingue da sempre per i suoi blend straordinari, quest’azienda che nell’ultima edizione è stata insignita con il premio speciale per miglior blend dell’anno. La Dop Valli Trapanesi Bio è un fruttato medio dalle note di pomodoro, rucola, erba e mandorla, un olio verde e persistente, elegante nelle sue sfumature balsamiche e sensazioni di amaro e piccante perfettamente equilibrate. Nota di merito anche per l’Olio extravergine di oliva bio, meno amaro ma altrettanto aromatico, con sentori che ricordano le erbe mediterranee, la mela verde e la mandorla, accompagnate da nuance vegetali di rucola. Ottimo poi il Monocultivar di Nocellara del Belìce Bio, con i suoi profumi di fiori, pomodoro e la nota decisa di pepe che completa il quadro.
Frantoi Cutrera
Per realizzare un buon blend occorrono tecnica, rigore e conoscenza della cultivar, caratteristiche necessarie anche per la produzione di monovarietali d’eccezione. A vincere il premio per il miglior monocultivar dell’anno è Frantoi Cutrera, solida realtà per volumi e qualità nella provincia di Ragusa, guidata da Giovanni Cutrera. È lui a seguire i 50 ettari che comprendono oltre 5mila alberi, molti dei quali secolari. Anni di esperienza alle spalle e un frantoio di ultima generazione, uniti all’adozione delle metodiche di lavoro più avanzate e la conservazione dell’olio sotto azoto, ne fanno un’impresa agricola modello.
Pomodoro, rucola, mela, mandorla, pepe: sono queste le note che caratterizzano il Monocultivar Nocellara del Belice Igp Sicilia, un fruttato medio verde e persistente, complesso e ben bilanciato. Da provare anche il Primo Dop Monti Iblei Monocultivar Tonda Iblea, olio dai sentori di fiori, mela e pomodoro, e poi il Primo Monocultivar Tonda Iblea Bio, ancora una volta avvolto da note aromatiche di pomodoro e mela, erbaceo e dal fruttato medio verde.
L’Oste e il Sacrestano
Ottimi da gustare in purezza, su una buona fetta di pane, ma anche all’interno di piatti gustosi, come quelli preparati dai ristoranti più attenti e ricercati. Coria a Caltagirone, per esempio, cucina di mare e di terra a base di specialità locali, che reinterpreta le ricette di un tempo in maniera golosa e moderna. Oppure Duomo a Ragusa Ibla, l’elegante ristorante di Ciccio Sultano dove provare piatti dallo stile barocco e appagante, affidandosi ai vari menu degustazione studiati su misura. In provincia di Enna, invece, c’è Al Fogher, con la sua proposta gastronomica che coniuga gusto e salute, mentre a Licata si va da L’Oste e il Sacrestano, per un assaggio dei piatti tipici della zona, arricchiti da intuizioni personali, tecnica e variazioni originali.
Per acquistare le etichette di Titone, Frantoi Cutrera e altre aziende specializzate ci si reca da Picone a Pelermo, garanzia per vino e olio di qualità nel capoluogo siciliano, che all’attenta selezione enologica affianca una buona offerta olivicola, con un occhio di riguardo per le produzioni regionali.
a cura di Michela Becchi
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