Sebbene l'olio di ricino sia da sempre considerato un toccasana, di recente è diventato di moda, e le vendite volano grazie alla spinta degli influencer che attraverso le piattaforme social, sostengono che può alleviare un'ampia gamma di disturbi.
L'olio di ricino è il nuovo (vecchio) toccasana
Secondo la Food and Drug Administration, l'olio di ricino è approvato per un solo uso medico: come lassativo. Lo sapevano bene i nostri nonni, che per smuovere un intestino pigro erano costretti a prendere la purga dallo sgradevole sapore. Ma scorrendo sui social di questi tempi, si trovano un'infinità di altre indicazioni sulle proprietà dell'olio di ricino.
L'olio di ricino nella storia
L'olio di ricino è stato rinvenuto in antiche tombe egizie risalenti al 4.000 a.C., dove veniva utilizzato in cosmetici, medicinali e come olio per lampade. L'olio di ricino si usa da secoli come rimedio medicinale, aiutando un assortimento di malattie tra cui infiammazioni, infezioni, dolori articolari e artrite. Nell'epoca fascista è stato utilizzato a scopo punitivo per purgare i sovversivi. Ha trovato spazio anche nell'industria cosmetica grazie alla sua capacità di combattere i segni dell'invecchiamento come ottimo idratante per la pelle, attenuando le macchie, riducendo la pigmentazione, l'eczema e la psoriasi. Nella cosmetologia, l'olio di ricino è utilizzato per le proprietà antiossidanti, favorendo la crescita dei capelli e prevenendo le smagliature.
L'olio di ricino è ottenuto dai semi della pianta Ricinus communis che cresce principalmente nelle regioni tropicali e subtropicali. L'India produce il 75% dei semi di ricino del mondo, seguita da Cina e Brasile. Si tratta di un olio ricco di trigliceridi, soprattutto di una ricinoleina. I suoi fautori sostengono sia la sostanza oleosa che più di ogni altra penetra in profondità e assorbita dall'organismo.
Il fenomeno social
L'olio di ricino è tornato in auge nell'ambito cosmetico nel 2019, in un momento di grande interesse per gli oli utilizzati per la bellezza e per la dieta, come riportato all'epoca dal Washington Post. L'attrice Charlize Theron dichiarò di usarlo per le sopracciglia e per i capelli. Ma è stato solo quando la naturopata australiana Barbara O'Neill ha iniziato a tesserne le lodi, sostenendo che penetra più in profondità di qualsiasi altro olio, e i suoi video hanno iniziato a circolare online, che la tendenza più che prendere piede, è letteralmente esplosa.
Chi è Barbara O'Neill
Il benessere olistico è in fortissima tendenza. Il mantra (discutibile) di O'Neill è che il corpo è progettato per guarire da solo, basta fornirgli le condizioni ottimali affinché possa farlo. Quattro anni fa un articolo del UK Guardian che indagava sulle attività dell'esclusivo ritiro per la salute Misty Mountain Lifestyle Retreat gestito dalla wellness coach Barbara O'Neill, discreditata e bandita a vita dall'esercizio della professione dopo aver dato consigli sulla salute potenzialmente fatali a clienti vulnerabili. Le affermazioni del Guardian partivano dalla Health Care Complaints Commission (Commissione per i reclami in materia di assistenza sanitaria), che ha rilevato come O'Neill avesse divulgato la teoria, sfatata, secondo la quale il cancro era “un fungo” che poteva essere curato con il bicarbonato piuttosto che con le cure mediche convenzionali, e avesse fornito consigli fuorvianti e pericolosi sulla gravidanza e sull'educazione dei figli attraverso seminari, il suo sito web, le sue lezioni online e le consulenze con i clienti.
L'indagine della commissione, sebbene non abbia trovato alcun caso di danni documentati, ha rilevato che la O'Neill non è mai stata iscritta ad alcuna organizzazione sanitaria professionale accreditata, e non ha conseguito alcun diploma o laurea in medicina. Ciononostante, la naturopata ha un seguito impressionante. I suoi sostenitori mantengono sia stata vittima di una crociata diffamatoria da parte di apologeti del settore farmaceutico. I video sul suo canale YouTube hanno milioni di visualizzazioni, ora condivisi dai suoi follower anche sulle piattaforme social. A dare il via alla tendenza è stato un video ripreso durante una lecture tenuta da O’Neill dove mantiene che piuttosto che ingerire olio di ricino, se applicato nelll'ombelico o intorno ad esso, "guarirà qualsiasi problema nell'addome", che l'olio "penetrerà e frantumerà cisti e fibromi nell'utero, scioglierà noduli, protuberanze, aderenze, speroni ossei, e guarirà la stitichezza o la diarrea penetrando nel colon dall'esterno."
Il fenomeno TikTok #castoroil
Secondo la pagina di TikTok dedicata all'hashtag, #CastorOil conta 1,2 miliardi di visualizzazioni. Le influencer, perlopiù rivolte a un pubblico femminile, raccomandano di usare il prodotto poco alla volta, e acquistare solo olio di ricino spremuto a freddo, estratto senza l'uso dell'alcano esano, e raccomandano di usare solo olio di ricino "organic". Secondo alcune, è efficace nel ridurre le rughe, acuire la vista, fermare la caduta dei capelli, per infoltire ciglia e sopracciglia, causare il miglioramento della vista e curare il glaucoma o l'eliminazione dei floaters, ossia macchie e striature che appaiono nella vista. E poi c'è chi sostiene che l'olio di ricino, se applicato sull'ombelico, possa combattere le infezioni batteriche. Addirittura sarebbe capace di ridurre i tumori (teoria che non ha nessun riscontro scientifico). Molti dei video più popolari promuovono specificamente l'applicazione dell'olio tramite impacchi e la recente tendenza del "navel oil pulling", ovvero versare olio di ricino nell'incavo dell'ombelico.
Gli impacchi e versare l'olio di ricino nell'ombelico sono ritenuti benefici grazie alla capacità di disintossicare e purificare il fegato. "Gli impacchi sono un rimedio tradizionale utilizzato per un'ampia gamma di disturbi, dai dolori alle malattie del fegato e alla stitichezza", ha dichiarato Wajahat Mehal, professore di medicina per le malattie dell'apparato digerente e direttore del programma alla Yale University per le malattie del fegato grasso nonché del programma per la salute metabolica e la perdita di peso. Gli impacchi di olio di ricino sostengono anche di poter aiutare i crampi mestruali, ma ci sono pochi studi a sostegno dei suoi benefici. Mentre è stato dimostrato che l'olio di ricino è utile per la salute della pelle e per alleviare i dolori articolari, non ci sono studi che dimostrino la sua capacità di disintossicare.
Effetti collaterali
In caso di assunzione eccessiva, l'olio di ricino può causare sintomi influenzali, nausea, crampi addominali, vomito, gonfiore e vertigini. È sconsigliato alle persone in gravidanza, vietato a chi presenta i primi segni di un'appendicite o chi soffre di malattie infiammatorie intestinali come il morbo di Crohn o la colite ulcerosa. L'olio di ricino, in definitiva, non ha dimostrato di essere in grado di sciogliere cisti e tumori. In compenso alcuni influencer che postano video sulla piattaforma collegata TikTok Shop stanno guadagnando ricche commissioni, suggerendo in effetti proprio il contrario.
L'impatto sulla cultura mediatica
Cosa c'è dietro il successo planetario di questo "rimedio miracoloso"? È un semplice ritorno al benessere attraverso pratiche e cure naturali? O parliamo di una mirata strategia commerciale? Dall'inizio degli anni Duemila, la domanda dell'olio di ricino è aumentata costantemente sul mercato mondiale, non solo per la sua natura "green" rinnovabile a basso impatto ambientale, ma anche per i suoi numerosi usi in diversi settori.
Il numero stimato di utilizzi industriali continua ad aumentare, ma si pensa si tratti di circa 700 applicazioni diverse, che spaziano dalla produzione di saponi a quella di lubrificanti, fluidi idraulici e per freni, vernici, coloranti, rivestimenti, inchiostri, plastiche resistenti al freddo, cere e lucidanti, nylon e profumi. Dal 2003 al 2013, la produzione mondiale di semi di ricino è passata da 1,055 a 1,440 milioni di tonnellate. E ora, grazie ai social, fa capolino in ambito medico e cosmetico. Nonostante l'assenza di risultati comprovati, e il patrocinio di figure non accreditate, le vendite dell'olio di ricino sono alle stelle. Lo stanno comprando tutti. Chi scrive compresa.