Utrecht è l'ultima città olandese ad aver votato per vietare la pubblicità dei prodotti a base di carne dai propri cartelloni pubblicitari alle fermate degli autobus e ai bordi delle strade, a causa dell'impatto sulla salute e sul clima. Un ban che arriva dopo quello dello scorso anno nella città di Bloemendaal e sul quale si sta lavorando anche nelle zone di Zwolle, Haarlem, Amsterdam e la provincia di Noord-Holland.
Le modalità dello stop
La città aveva già vietato la pubblicità dei combustibili fossili per le auto, mentre in altre città, anche se non esiste un vero e proprio divieto, si adottano modalità di pubblicità più severe per quanto riguarda alcuni tipi di prodotti. Lo stop si applicherà solo ai cartelloni pubblicitari di proprietà delle autorità locali, circa 850 nel caso di Utrecht. Inoltre, i divieti saranno introdotti solo quando scadranno gli attuali contratti con le aziende pubblicitarie. Queste ultime, tuttavia, hanno affermato sarebbe preferibile avere una norma a livello nazionale, invece di un'accozzaglia di iniziative locali. A tal proposito il ministro del Clima Rob Jetten ha detto che la decisione su questo provvedimento spetterà al prossimo governo.
Il governo olandese per lo stop ai sussidi Ue
Nel frattempo, la Commissione europea sta discutendo su come allocare i futuri sussidi all'agricoltura. Piet Adema, ministro olandese dell'Agricoltura, della Natura e della Qualità degli alimenti, ha dichiarato in una recente riunione che in nessun caso l'Unione europea dovrebbe fornire sussidi per la produzione di carne. Il ministro ha sostenuto che i sussidi dovrebbero essere destinati a prodotti sostenibili e salutari, in linea con la più ampia politica europea di promozione della produzione sostenibile e di riduzione del consumo di carne e alcol. Il governo olandese, infatti, sta cercando di attuare una politica per limitare le emissioni di azoto causate principalmente dall'agricoltura animale, impegnandosi a dimezzare le emissioni complessive del Paese entro il 2030.
A marzo, gli agricoltori hanno affrontato le misure con proteste di massa. Vale la pena notare che nei Paesi Bassi i rivenditori hanno registrato un calo delle vendite di prodotti a base di carne per nove trimestri consecutivi, con una diminuzione del 13% rispetto al primo trimestre del 2019. Si ritiene che i prezzi più alti e il minore potere d'acquisto siano una delle cause principali di questo cambiamento. Inoltre, il Paese è uno dei mercati "plant based" più dinamici d'Europa.