C'è un angolo di Portogallo tra i palazzi dei Rolli di Genova

24 Mar 2025, 15:14 | a cura di
Le somiglianze che legano Genova al Portogallo non si limitano ai grandi navigatori del passato e alla lingua dalle comuni assonanze, includono anche la cucina tradizionale

O Boteco è uno spaccato di cultura portoghese nel centro storico del capoluogo ligure. Un luogo dove Vasco da Gama ti osserva mentre degusti un piatto di caldo verde, appeso alle pareti che sono un susseguirsi di riferimenti alla terra di Marilia Oliveira. L’energica titolare di questo ristorante situato a pochi passi dal Palazzo della Meridiana tiene molto al legame tra la cucina portoghese e quella ligure, fatto di somiglianze e complementarità. La sua storia in Liguria inizia nel 2018 con l’apertura del primo locale, chiuso nel 2021, prima della rinascita in questa nuova location di pregio, impreziosita dal suo tocco di originalità. O Boteco è il luogo ideale per fare un viaggio in Portogallo, rimanendo tra i vicoli di Genova.

Anima portoghese a Genova

“Vengo da una famiglia di origine portoghese, ma sono nata in Brasile, e porto con me entrambe queste culture” dice Marilia al Gambero Rosso. “Sono a Genova da quasi 20 anni quindi ormai mi posso considerare una zeneise ad honorem!”. La sua famiglia ha sempre gestito delle attività commerciali e il rapporto con il pubblico e il sapere ricevere la clientela l’hanno sempre affascinata. “Voglio che la persona che entra nel mio locale capisca in ogni piccolo dettaglio che io la stavo aspettando”. Questo accade grazie agli arredi studiati nel dettaglio con stampe a tema e sardine appese al soffitto e alle pareti, ma anche grazie alla calorosa accoglienza di un servizio attento e professionale.

“Ci deve essere qualcosa che mi attrae verso i palazzi dei Rolli: anche il mio primo locale si trovava in una antica bottega al piano terra di uno di questi palazzi. Quando ho iniziato a cercare un posto più grande per aprire il mio primo vero ristorante ho visto tantissimi locali in tutta la città e anche fuori Genova, ma poi alla fine ho trovato questo spazio che era stato già un ristorante in passato. Appena sono entrata ho capito di aver trovato la mia nuova casa”.

La fusione di due cucine

“Ci sono tanti punti in comune fra i due popoli genovese e portoghese - la storia passata di navigatori ed esploratori, il carattere spigoloso, ma capace di grandi slanci di generosità, la parlata chiusa e cantilenante – ed è così anche per le due cucine”. L’uso del baccalà e del pesce azzurro, in primo luogo, l’importanza del buon olio di oliva e l’uso creativo di ingredienti poveri in molteplici preparazioni. “Allo stesso tempo però sono due espressioni culinarie e culturali diverse e questo va rispettato. Per questo più che in una fusione, io credo in una pacifica convivenza delle due: i miei sapori liguri e quelli portoghesi convivono serenamene allo stesso tavolo, ma preferisco non mischiarli nello stesso piatto”.

“Credo sia anche onesto riconoscere che il nostro palato e le nostre abitudini non sono quelli che erano 100 o 200 anni fa. A volte in Portogallo si trovano dei piatti con un baccalà molto salato, tanto aglio, tante uova, tanto coriandolo per volere a tutti costi restare fedeli a una ricetta pensata per un’altra epoca. Io preferisco alleggerire un po’, usare i diversi sapori per dare risalto alla materia prima e non per coprirla”. Qualche volta si concede delle licenze creative, come per la cataplana – la zuppa di pesce portoghese – dove utilizza riso al latte di cocco invece del semplice riso bianco, e patata dolce fritta invece della patata normale, per giocare col contrasto fra questi due sapori delicati, quasi dolci, e il sugo della cataplana che invece è sapido e piccantino.

L’accoglienza ligure

“I genovesi hanno accolto la proposta di O Boteco con molto entusiasmo, tanti magari sono stati in viaggio in Portogallo, se ne sono innamorati e vengono a matar a saudade – a far scomparire la nostalgia - oppure vengono per avere un’anteprima, altri sono semplicemente curiosi di sperimentare una cucina nuova. Alla fine, siamo cugini e anche la moglie di Colombo era portoghese!”. Marilia è anche un membro della rete Contatto, un’associazione di locali del centro storico di Genova che organizza eventi come gli aperitivi in battello e il Forchette Foreste - un giro del mondo attraverso le varie cucine rappresentate dagli aderenti. “Quest’anno ho ospitato alcuni incontri letterari nell’ambito del Festival di Passaggio, che aveva come paese ospite proprio il Portogallo. Il mio sogno nel cassetto è organizzare delle serate di fado, per ora è rimasto un sogno, ma chissà”.

Il concetto di petisqueira

“I petiscos sono stuzzichini, come le tapas spagnole. Una petisqueira è un locale familiare dall’atmosfera accogliente, in cui si va con gli amici per petiscar: stare insieme, mangiare qualche petisco o un piatto gustoso, bere un bicchiere di vino. Anche tasca, boteco hanno significati simili. La tasca in genere è un localino lungo e stretto dove si mangia al balcone, il boteco è più grande e più tipo ristorante, come il mio locale”. “La mia materia prima principale è il baccalà, e quello arriva dalla Norvegia sia qui sia in Portogallo. Ma ti confesso che per trovare il baccalà giusto per i miei piatti, posta alta come si dice in Portogallo, e ben dissalato, ho dovuto cercare un bel po’”. Direttamente dal Portogallo arrivano i vini e le bevande, l’olio dell’Alentejo, il chouriço, la batata palha e alcuni condimenti che in Liguria non sono reperibili. Questa fusione di luoghi, culture e cucine crea quello che è l’unico ristorante portoghese della regione, ma anche un’esperienza unica per viaggiare col gusto e con la passione di Marilia.

O Boteco, Salita San Francesco 2 angolo Piazza della Meridiana, Genova  Instagram

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