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Nelle grandi città, l’ennesima ripartenza della ristorazione – stavolta accompagnata dall’ottimismo dovuto a una campagna vaccinale sempre più capillare – coincide anche con l’apertura di nuove attività. A Milano sono diverse le novità che si sono concretizzate nelle ultime settimane, o che stanno per nascere complice la volontà di tornare a investire nel settore. Ecco gli indirizzi da scoprire (di Carlo al Naviglio e Frangente abbiamo già detto) e qualche anticipazione all’orizzonte.
Anima e Vertigo all’hotel Milano Verticale
E sono sette. Il gruppo di Enrico Bartolini continua a crescere, stavolta di nuovo a Milano, con l’apertura del secondo ristorante in città dello chef che ha riportato le tre stelle nel capoluogo lombardo (al Mudec). L’inaugurazione, molto attesa, si concretizza all’interno del nuovo hotel Milano Verticale di UNA, e coincide con l’ingresso nel gruppo di Franco Aliberti, in qualità di resident chef del fine dining Anima e dell’osteria contemporanea (con “urban garden bar) Vertigo. L’impronta della cucina è quella etica e sostenibile professata da anni da Aliberti.
Anima accoglie gli ospiti (solo dieci i tavoli) nello spazio disegnato da Vudafieri Saverino; in sala c’è Davide Franco, alla cantina (a vista) ci pensa il sommelier Giacomo Morlacchi. Per l’ideazione del menu Aliberti è partito dalla ricerca di piccoli produttori, votandosi all’etica della filiera e alla stagionalità delle materie prime, ma anche le preparazioni cercheranno di ridurre gli sprechi al minimo, con la complicità della brace (e un occhio sempre al contenimento dell’impatto ambientale, “grazie alla griglia con cappa ad acqua che eviterà la dispersione di fuliggine”). Due i menu degustazione: Aliberti 2021 (sette portate a 150 euro, con la possibilità di optare anche per tre o quattro portate alla carta, rispettivamente a 90 e 110 euro) e In Italia (sei portate a 125 euro). Apertura solo a cena.
Vertigo, invece, aperto a pranzo e cena, esprime un approccio più informale alla medesima filosofia, lavorando in stretta connessione con la proposta di miscelazione del bar, curata da Mattia Pastori e affidata a Luca Ardito.
Dalla cucina sfizi per l’aperitivo - dalle ostriche al caviale, ai calamaretti fritti, a pane burro e acciughe – ma anche piatti della tradizione italiana, come gli spaghetti alle vongole, il riso al salto, la parmigiana di melanzane, e focacce e pizze creative, tutto per una pausa pranzo veloce, una cena nel dehors o il brunch della domenica.
Via Carlo de Cristoforis, 6 - 02 6982 6982 - www.unaesperienze.it/milano-verticale
Trapizzino Vineria Porta Romana
Nei locali che furono dello storico negozio di dischi Mariposa, Trapizzino ha aperto da qualche settimana la sua prima Vineria in città, dopo aver inaugurato un nuovo corner sui Navigli nel mese di aprile. A Porta Romana, il locale di Paul Pansera e Stefano Callegari propone una formula ormai consolidata, incentrata su trapizzini e sulla possibilità di abbinarli a vini al calice, bollicine e cocktail. Si apre già alle 9 del mattino, fino a dopocena, con ampio dehors, tra corso Lodi e piazza delle Medaglie d’oro.
Corso Lodi, 1 - 02 4971 63 04 - www.trapizzino.it
Osteria alla Concorrenza
In via Melzo, è partita ufficialmente anche l’avventura dell’osteria di Diego Rossi e soci (Enricomaria Porta e Joseph Khattabi). L’approccio è informale e divertito, i panini della casa sono già un must per chi ama prodotti e sapori di carattere, tra una tartare di pecora e l’accoppiata tastasal e friarielli. Ma dal banco si scelgono anche gli assaggi proposti dall’oste, salumi e formaggi, fegato di merluzzo in conserva, giardiniera e sottoli della casa. Dal 1 giugno, con la possibilità di servire gli ospiti all’interno, l’osteria inizierà a proporre i suoi piatti del giorno, trippa, stracotti e tutti prodotti che ora finiscono nel panino. Centrale è il vino, come tradizione dell’osteria comanda: circa duecento le etichette in cantina, con proposte dall’Italia e dal mondo, tutte incentrate sull’etica del lavoro in vigna e in cantina. Si acquista la bottiglia a portar via, si stappa in loco o si beve alla mescita.
via Melzo, 12 - pagina Fb
Marè Milano
Nel frattempo, è arrivata in città anche un po’ di Romagna. La proposta è quella di Marè, insegna molto nota e apprezzata della Riviera, sulla spiaggia di Cesenatico. Dall’Adriatico ai Navigli, la prima avventura del gruppo oltre i confini regionali ha l’atmosfera e i colori del mare, a cominciare dal chiosco delle piadine, locale nel locale, con una quindicina di posti nel dehors esterno, senza servizio al tavolo. Diverse le farciture, partendo dalla classica con prosciutto, squacquerone e rucola (i prezzi, però, sono milanesi, dai 7 ai 12 euro a piadina). Il menu, invece, si divide tra mare, orto e terra, con piattini da condividere o portate canoniche, tra un piatto di monfettini risottati alle seppie e una frittura di mare, o i cappelletti al ragù di mora romagnola. A colazione (dalle 8 alle 12), toast, croque madame, torte del giorno, pancake e una selezione di uova. Anche per aperitivo e dopocena, con drink list.
Ripa di Porta Ticinese, 67 - 389 2619726 - www.mareconlaccento.it/milano/
Matane
Street food giapponese, anche in versione delivery e take away, per la nuova insegna che punta a sdoganare l’onigirazu in città: nato negli anni Ottanta dalla cultura manga, questo “panino” di riso racchiuso da un’alga nori può essere farcito con ripieni diversi, dal salmone al tonno tataki, al pollo, al tofu. Ma il locale di via Rosales propone anche ramen freddo, pollo karaage, donburi.
Via Gaspare Rosales, 1 - 02 4770 5797 – www.matanelovers.com
Tone Bread & Wine Lab
Prende forma in questi giorni il locale ideato da Giovanni Marabese, che nel locale di via Donatello ha fatto installare un forno georgiano (il tone, tutto rivestito in argilla) che conferisce al progetto l’anima internazionale di un panificio che vuole esplorare tutti i pani del mondo (qui l'anticipazione di ilgusto). Ci sarà il puri, dunque, pane tradizionale dalla forma allungata tipico della Georgia; ma anche altre proposte dal mondo, oltre alla solida cultura della panificazione italiana. Presto, Tone sarà anche bistrot con mescita di vini naturali e proposte per un pranzo informale, tra zuppe e khachapuri (pane con uovo e formaggio simbolo della cucina popolare georgiana).
Via Donatello, 22 – prossima apertura
Scalo Lambrate
Dalla riqualificazione di un grande magazzino all’interno dell’ex scalo ferroviario di via Saccardo a Milano, in un edificio di inizio Novecento da tempo in disuso, nasce Scalo Lambrate, frutto della collaborazione tra Associazione Formidabile e FS Sistemi Urbani, società del Gruppo FS Italiane. 1500 metri quadri che sommano spazi destinati al co-working e allo studio, un mercato sostenibile, start up e una vetrina per artisti e designer. E c’è spazio anche per l’orto sinergico e il frutteto, che alimenteranno il ristorante e il bar della struttura, affidati alla supervisione di Simone Menassè e Stefano Papa, già soci del progetto The Sanctuary, nato a Roma. Presto, lo Scalo aprirà da mattina a sera, con servizio di caffetteria e ristorazione per aperitivo, cena e brunch del fine settimana.
Via Pietro Andrea Saccardo, 12 – 0249529690 – www.thesanctuarymilan.it
Autem Milano
Luca Natalini è arrivato a Milano per prendere servizio come chef del Pont de Ferr di Maida Mercuri nell’autunno del 2019. All’epoca, lo chef toscano chiudeva una fortunata parentesi a Langhirano, con la promessa di riprendere in mano, in futuro, il progetto Autem, che in nella food valley emiliano aveva così ben impressionato. A settembre, la storia ricomincia in viale Montenero, zona Porta Romana, dove Autem aprirà i battenti nella sua nuova veste milanese. Si conclude dunque – con grande riconoscenza dal parte dello chef – l’esperienza di Natalini al Pont de Ferr.
Viale Montenero, 12 – da settembre 2021
foto di apertura di Marco Poderi (la mise en place di Anima)