Questโanno sono 96 i ristoranti di tutto il mondo, di cui sei italiani, premiati con i Grand Award, il titolo piรน prestigioso di Wine Spectator, la famosa rivista statunitense dedicata al vino, conferito solo ai programmi enologici d'รฉlite del mondo. Due novitร italiane perย il premio Best of Award of Excellence, con Cannavacciuolo Le Cattedrali ad Asti, dello chef Antonino Cannavacciuolo e dellโOsteria del Viandante, a Rubiera. Oltre a migliorare e ad arricchirsi, i ristoranti reinvestono nel loro futuro non solo nei modi piรน tradizionali, ma anche rafforzando i legami con i viticoltori locali e internazionali. Queste relazioni profonde si traducono in carte dei vini curate con grande attenzione. Inoltre, la rivista americana, pur riconoscendo i premi alle cantine dei ristoranti, considera anche la qualitร del servizio e la proposta culinaria, che devono risultare impeccabili e di alto livello.
I tre riconoscimenti di Wine Spectator
Sono 3.700 i ristoranti che hanno ottenuto i Restaurant Awards di Wine Spectator nel 2024, provenienti da 50 stati e da oltre 75 paesi e territori. I premi sono assegnati in tre categorie: l'Award of Excellence (un calice), riconosce le cantine che propongono un minimo di 90 etichette provenienti da diversi produttori di alto livello, il Best Award of Excellence (due calici), per i ristoranti che vantano una carta dei vini con almeno 350 etichette, provenienti da diverse regioni e territori. Ed infine, il piรน alto riconoscimento, il Grand Awardย (tre calici) assegnato ai ristoranti che annoverano in carta non meno di 1.000 etichette, con vini provenienti da differenti terroir e produttori, arricchito da una vasta gamma di formati e annate.
Grand Award per sei italiani
Anche questโanno, come nella lista del 2023, sono in tutto 6 i ristoranti italiani premiati: dai piรน famosi, come lโAntica Bottega del Vino di Verona, con le sue 4mila etichette, lโEnoteca Pinchiorri di Firenze, tre stelle Michelin guadagnate sia con la cucina di Annie Feoldรฉ, che con la cantina di Giorgio Pinchiorri, con una selezione di 4mila etichette, La Pergola del Rome Cavalieri, altro tre stelle Michelin, che se in cucina ha Heinz Beck, in sala ha un grande della sommellerie come Marco Reitano, che cura una lista di 3500 etichette, e Ristorante Cracco di Milano, allโinterno della galleria Vittorio Emanuele. Ai meno noti, ma non meno meritevoli, come Il Poeta Contadino ad Alberobello (circa 3300 etichette, incluse grandi verticali delle migliori aziende di Bordeaux) e La Ciau Del Tornavento di Treiso, in provincia di Cuneo (4500 etichette) dello chef Maurilio Garola, e il cui sommelier oggi รจ Edgar Chacca.
Lโeccellenza enogastronomica italiana, anche allโestero
Anche all'estero, la qualitร della cucina e dei vini italiani viene riconosciuta e premiata, con ristoranti di chiara ispirazione e origine italiana, ecco quali sono:
- Acquarello (San Francisco): di Giancarlo Paterlini, dove la carta dei vini รจ curata dal figlio Gianpaolo
- Ristorante Ai Fiori (New York): parte del gruppo Altamarea, con wine director John Canvin.
- Sistina (New York): chef, proprietario e sommelier Giuseppe Bruno
- Barolo Grill (Denver): specializzato in cucina e vini piemontesi, con proprietario e wine director Ryan Fletter
- Fiola (Washington D.C.): dello chef e imprenditore Fabio Trabocchi, con wine director Casper Rice- Ristorante Alfredo Di Roma
- Ristorante Alfredo di Roma Mexico (Cittร del Messico): legato al ristorante romano delle famosissime โfettuccine Alfredoโ
- Via Allegro Ristorante (Etobicoke, Toronto): guidato dallo chef Marco Zandona