Si chiama Amphora Revolution ed è la prima joint venture tra Merano WineFestival e Vinitaly. Un evento dedicato ai migliori vini italiani fatti in anfora, che si svolgerà a Verona il 7 e l’8 giugno alle Gallerie Mercatali di Veronafiere.
L’obiettivo per entrambe è il rilancio di una tecnica antica come una rivoluzione a sostegno della naturalità del prodotto e della sostenibilità, oltre a una sfida contro il cambiamento climatico.
A Verona due giorni dedicati all’anfora
L’evento unirà produttori, enologi e opinion leader tra convention scientifica, simposio, tavole rotonde e masterclass. Amphora Revolution vuole infatti posizionarsi come prima referenza nazionale e internazionale grazie alla presenza di produttori in anfora provenienti da tutto il territorio italiano, insieme ad una serie di convegni e simposi tecnico - scientifici che avranno l’obiettivo di raccontare il fascino di queste tecniche enologiche antiche, ma incredibilmente attuali.
«L’uomo produce vino in anfora da almeno 8mila anni, come dimostrano gli scavi archeologici in Georgia» sostiene Helmuth Köcher «Abbiamo voluto creare questo evento per valorizzare questa antica tradizione che oggi più che mai si rivela un’innovazione, una vera rivoluzione. Ecco perché Amphora Revolution: un patrimonio antico che può garantire la naturalità del prodotto, in sintonia con la sostenibilità ambientale e che può rappresentare una sfida contro i cambiamenti climatici».
La presentazione ufficiale a Vinitaly
Il nuovo evento sarà presentato a Vinitaly (14-17 aprile), attraverso una masterclass condotta da The WineHunter Helmuth Köcher che avrà l’obiettivo di raccontare in anteprima le eccellenze dei vini prodotti attraverso l’antica tecnica dell’utilizzo di giare in terracotta.
«È una iniziativa che si inserisce nella linea del piano strategico di sviluppo di Veronafiere per il prossimo triennio ed esplora nuovi ambiti b2b e b2c strettamente connessi al settore enologico che ha nel Vinitaly una piattaforma promozionale internazionale in grado di proporre il vino in tutte le sue declinazioni e le sue possibili proiezioni commerciali», evidenzia Maurizio Danese, amministratore delegato di Veronafiere.
Il ritorno dell’anfora
Il vino fermentato, invecchiato e conservato in anfore di argilla è una pratica nata in Georgia 6.000-8.000 anni fa, che sta vivendo una rinascita in tutto il mondo e offre oggi nuove opportunità alla viticoltura. In Italia sono parecchi esempi di ritorno all’anfora.
Secondo i sostenitori, l'uso moderno di questa tecnica consente una lenta micro-ossigenazione, temperature controllate naturalmente, pura espressione del frutto e ammorbidimento dell'acidità - o, se cotta a temperatura molto elevata, conservazione dell'acidità. L’anfora, inoltre, offre un vantaggio ambientale e finanziario, con una durata di decenni se non secoli.