È il Prosecco il vino più acquistato dagli italiani al supermercato (43 milioni di litri nel 2023). Seguono il Chianti con più di 16 milioni di litri e il Lambrusco a 15 milioni di litri. È quanto emerge dall’anticipazione dello studio Circana per Vinitaly, che verrà presentata il 15 aprile a Verona nella tavola rotonda organizzata da Veronafiere.
Per tutte e tre le denominazioni sul podio emerge, però, un calo dei quantitativi venduti rispetto all’anno precedente: -1,5% per le bollicine (compresa tipologia frizzante) del Triveneto, -4,9% per il rosso toscano e - 4,9% per il Lambrusco. Il resto della classifica, vede al quarto posto il Montepulciano d’Abruzzo con più di 13 milioni di litri (+4%) e il Vermentino con oltre 10 milioni di litri (+2,3%).
Si fanno largo bianchi e rosati
Se, però, si guarda alla classifica degli emergenti, compaiono diverse sorprese. I vini, con maggior tasso di vendita, sono, infatti, il rosato Cerasuolo dell’Abruzzo (+19%), il siciliano Grillo (+12,2%), il Pecorino, prodotto in Marche e Abruzzo (+12%), il Lugana, prodotto in Lombardia e Veneto (+9,5%), la Ribolla del Friuli-Venezia Giulia (+8%).
Bianchi e rosati, dunque. Non a caso, complessivamente, i rosati hanno venduto meglio dei bianchi, i bianchi meglio dei rossi, i vini fermi meglio dei vini frizzanti.
In questa stessa classifica, il primo rosso è in ottava posizione e nella top ten figurano Primitivo (+5,2%), Valpolicella Ripasso (+4,6%) e Nebbiolo (4,4%).
Vendite in difficoltà
Da tenere presente che le classifiche in questione riguardano un anno molto difficile per il mercato del vino nella Gdo, anche se l’inflazione ha pesato meno che nel 2022 e il secondo semestre ha registrato un leggero incremento delle vendite. Il dato complessivo è di 756 milioni di litri di vino e spumante venduti nel 2023: -3,3% a volume sull’anno precedente e +2,5% a valore. Leggermente meglio i vini Dop in bottiglia (-2,8%) e le bollicine, che restano comunque in terreno negativo (– 1,1%).
Il prezzo medio del vino a denominazione d’origine in bottiglia è di 5,4 euro al litro, con un aumento medio del 6,3% sull’anno precedente (anche qui l’inflazione ha messo del suo).
Le previsioni per l’anno in corso
Come andrà il 2024? «Le strategie per una ripresa dipenderanno dalla scelta di cantine e distribuzione se preservare i margini oppure recuperare i volumi» è il commento di Virgilio Romano, business insight director di Circana «Nel primo caso c’è il rischio di una chiusura d’anno non brillante; nel secondo, una maggiore promozionalità potrebbe favorire un recupero dei volumi».
A Vinitaly si farà il punto anche sul primo trimestre del 2024. «La 20esima edizione della tavola rotonda - ha sottolineato Maurizio Danese, amministratore delegato di Veronafiere «serve a fare il punto sulle dinamiche di mercato di un canale di vendita fondamentale per le imprese italiane. Il dialogo a Vinitaly tra produttori, distribuzione e buyer assume quest’anno ancora maggior importanza a fronte di una minor produzione dell’ultima vendemmia e di pressioni inflattive che confidiamo possano allentarsi il prima possibile».