Un 2023 difficile per i vini da collezione. Ma l'Italia resiste alla crisi grazie ai vini del Piemonte, tra i più amati dai wine lovers

13 Gen 2024, 13:57 | a cura di
Perdite a due cifre per tutti gli indici della borsa del Liv-ex. Non succedeva da 10 anni. Scende l'appeal di una Borgogna troppo cara mentre i collezionisti ripiegano su Bordeaux. Resiste l’Italia grazie al Piemonte. Tra i più venduti è dominio Champagne

Non un anno esaltante il 2023 per i vini da collezione. Non lo sarà nemmeno il 2024. I dodici mesi appena trascorsi sono stati condizionati da una serie di fattori negativi: una generalizzata inflazione che ha ridotto il potere d'acquisto, i ripetuti interventi delle banche centrali per limitare gli effetti del caro vita rialzando i tassi di interesse (ai massimi come dopo la crisi finanziaria del 2008), le due guerre in Ucraina e in Palestina e i loro effetti sulle catene di approvvigionamento. Voci che, alla lunga, hanno remato contro l'andamento un Pil mondiale che il Fondo monetario internazionale ha stimato a 3% nel 2023 contro il 3,5% del 2022, prefigurando per molti Paesi un rientro alla normalità dei livelli inflativi non prima del 2025. Un tale scenario, in cui i consumatori hanno minori disponibilità economiche rispetto a due anni fa, traslato sul comparto dei vini di pregio ha significato gente disposta a spendere meno rispetto a quanto fatto nel 2022.

La flessione a due cifre della borsa dei vini

I principali indici Liv-ex hanno registrato un vistoso calo a due cifre, dopo un 2022 caratterizzato da una prima parte in rapida crescita e un secondo semestre che aveva già dato segnali di una crescente rinuncia all'investimento sui vini di pregio. Infatti, il 2023 ha seminato vittime per strada, con perdite superiori al 13% sia per il Liv-ex fine wine 100 che per il Liv-ex fine wine 1000. Due indici che nel 2022, va ricordato, avevano performato meglio del mercato azionario e anche dell'oro. Il dato da tenere presente è che dopo dieci anni di incremento vira in negativo il numero di bottiglie totali vendute sul Liv-ex (da 12mila a circa 11mila).

Bordeaux porto sicuro, Borgogna in difficoltà

Dopo un calo costante andato avanti per dieci anni, il peso a valore dei vini bordolesi scambiati sul Livex è tornato a crescere nel 2023. E anche questo risultato è spiegabile come un effetto della congiuntura negativa. Infatti, in un mercato in fase calante gli acquirenti hanno cercato sicurezza in vini, come quelli di Bordeaux, la cui qualità è garantita a prezzi non esorbitanti. Rimanendo in Francia, il 2023 ha fatto pagare pegno ai vini di Borgogna (protagonisti di un 2022 eccezionale con prezzi elevati e richieste record) che hanno eroso la propria quota di mercato a valore, scesa dal 31% al 24 per cento.

L'Italia fa meglio, grazie ai vini del Piemonte

L'Italia dimostra di reggere bene l'urto del calo generalizzato che ha caratterizzato il mercato dei vini da collezione nel 2023. Analizzando i sottoindici del Liv-ex 1000, quello più rappresentativo, quello italiano (Italy 100) ha fatto segnare nel 2023 la migliore performance, con una flessione a una cifra (-6,4%) a fronte di crolli a due cifre per gli altri sottoindici: Borgogna 150 (-15,7%) Rodano 100 (-19,4%), Resto del Mondo 60 (-12,5%), Champagne 50 (-17,2%), Bordeaux 500 (-10,3 per cento). A livello regionale, l'Italia si è difesa grazie ai vini rossi del Piemonte che si sono dimostrati più appetibili per i collezionisti, bilanciando l'effetto negativo dei Supertuscan. Si segnalano, in particolare, le crescite importanti dei prezzi del Barolo Monfortino Riserva 2001 di Giacomo Conterno (+40,1%) ma anche del Gaja Barbaresco 2010 (+19,9%) così come per le annate 2015 (+18,1%) e 2011 (+13,2 per cento). Importante ascesa del Brunello di Argiano, dopo il riconoscimento dell'influente top 100 di Wine Spectator. I collezionisti, da metà novembre, hanno fatto la corsa per accaparrarsi una bottiglia dell'annata 2018, quotata per la gran parte intorno alle 650 sterline britanniche.

Champagne protagonisti

Se si esclude il terzo posto del Cabernet Sauvignon della californiana Opus One, sono gli Champagne i veri dominatori della classifica a valore 2023 del Liv-ex. Nella prima posizione dei vini più scambiati, troviamo Cristal di Louis Roederer (annata 2015) con un prezzo di 2mila sterline per una cassa da 12 bottiglie da 0,75 litri, seguito dal celebre Dom Pérignon (annata 2013, a un prezzo di 1.830 sterline per cassa) e ancora, al quarto posto, un Cristal annata 2014.

I 10 vini più scambiati nel 2023 (volumi)

1. Dom Pérignon 2013
2. Louis Roederer, Cristal 2015
3. Taittinger, Comtes de Champagne 2012
4. Louis Roederer, Cristal 2014
5. Château Talbot 2020
6. Château Lynch-Bages 2017
7. Opus One 2019
8. Perrier Jouet, Belle Epoque 2014
9. Argiano, Brunello di Montalcino 2018
10. Antinori, Tignanello 2019
Fonte: Liv-ex

 

Il database Liv-ex
L’analisi Liv-ex è basata su un database dei prezzi dei vini pregiati, che poggia in tempo reale su oltre 620 commercianti aderenti al Liv-ex e provenienti da tutto il mondo. Si tratta del più grande mercato a livello globale per la categoria, con circa 20.000 vini per un giro d'affari superiore ai 100 milioni di sterline.

 

L'articolo completo è stato pubblicato sul Settimanale Tre Bicchieri dell'11 gennaio 2024

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