Scissione nel mondo dei Vignaioli Artigiani Naturali (Van). Nei giorni scorsi sulla pagina Facebook dell’associazione è apparso un lungo post che annunciava la fine del gruppo: «L’esperienza Van è giunta al termine; non ci sono più le condizioni minime, in questi tempi oscuri, prevale l’opportunismo e l’individualismo esasperato. I valori fondanti, la solidarietà e la condivisione sono stati calpestati e vilipesi».
All’indomani dell’addio, però, arriva il colpo di scena: la presidente dell'associazione Mariangela Parrilla dice al Gambero Rosso che «l’associazione esiste ancora».
Nuovi profili social
Cosa è successo, dunque? «La situazione» spiega Parrilla «è dovuta al nostro ex tesoriere (Emilio Falcione, che abbiamo provato a contattare ma senza successo, ndr), ex socio e consigliere il cui percorso nell’associazione era terminato da tempo. Aveva dato dimissioni da tutte le cariche, ma ha continuato a detenere le credenziali del sito web e della pagina su Facebook. Pur diffidandolo dall’usarle e richiedendone la restituzione non siamo riusciti a ottenere nulla. Per questo motivo» conclude «abbiamo creato un nuovo sito internet e una nuova pagina Instagram: www.vignaioliartigianinaturali.org ed @events_van».
Il motivo della rottura
All’origine della spaccatura interna c’è una differenza di vedute descritte nel post su Facebook (presumibilmente scritto da Falcione): «Siamo stati troppo inclusivi, abbiamo accettato al nostro interno, nel nostro percorso, persone che perseguono esclusivamente l’interesse individuale».
Parole durissime a cui risponde la presidente Parrilla: «C’è chi pensa che chi è padre sia anche padrone» ha detto «nel senso che invece di voler veder crescere in maniera sana l’associazione ha voluto ucciderla. Per l’ex tesoriere regna l’individualismo, ma non è così: l’associazione rimane democratica e aperta, anzi, penso che sia la più democratica nel campo dei vini naturali. A breve ci sarà un comunicato abbastanza lungo che spiegherà tutto quello è successo all’interno e perché siamo oggi a questo punto. Abbiamo cercato di risolvere la questione in tutti i modi, anche in maniera amichevole, ma non ci siamo riusciti, purtroppo».
Il futuro del VAN
Cosa ne sarà dunque dei VAN? Parrilla sostiene che logo e marchio siano registrati a nome dell’associazione e, quindi sotto la sua responsabilità. «Da parte dell’ex tesoriere» denuncia «c’è stato un uso illecito perché nessuno può utilizzarli senza il nostro consenso. Tra l’altro» aggiunge «avrei apprezzato se l’avesse fatto mettendo nome e cognome. Invece ha fatto credere che l’associazione non esiste più, quando non è così: al contrario esiste un gruppo democratico e coeso che condivide gli stessi obiettivi e valori che sono alla base della creazione dell’associazione».
Non si fermeranno, quindi, gli eventi in giro per l’Italia, a partire da Roma. «A fine mese vedremo di pubblicare il programma del 2024» annuncia la presidente «Siamo in ritardo, ma le nostre risorse sono impiegate a smentire e risolvere una situazione spinosa. Stiamo pensando di toccare altre città in Italia, cercando di crescere. Dobbiamo ancora lavorarci e trovare un canale comunicativo idoneo, perché, al momento, non lo abbiamo».