Nel Regno Unito scatta l'aumento delle tasse su vini e spirit. Ecco quanto si spenderà di più per una bottiglia

30 Gen 2025, 13:42 | a cura di
La Wsta critica il governo di Londra e avverte: per un rosso con tasso alcolometrico di 14,5% vol. bisognerà aggiungere quasi una sterlina

Avviso ai consumatori britannici su un inevitabile aumento di prezzi di vini e alcolici, a partire dal primo febbraio prossimo. A fare i conti è la Wsta, associazione inglese che rappresenta le imprese del trade di vini e spirit. Colpa - spiega il sindacato - delle politiche del Governo di Londra e dalle misure contenute nella legge di Bilancio (autumn budget). Le tariffe saranno complessivamente incrementate del 3,6 per cento (in base all'indice nazionale dei prezzi) e per il vino ci sarà una tassazione a seconda del grado acolico. Tradotto in cifre, per una bottiglia di vino con grado alcolometrico di 14,5% vol. il costo aggiuntivo sarà superiore a mezza sterlina (54 penny, con un incremento del 20% rispetto al quello attuale), mentre per una bottiglia di gin è stimato in 32 penny.

In 18 mesi rincari di una sterlina

Considerando anche la revisione al rialzo della tassazione inaugurata ad agosto del 2023, una bottiglia di vino rosso ha visto incrementare nel mercato UK il proprio prezzo di ben 98 penny, ovvero di quasi una sterlina, nel giro di 18 mesi. Per le imprese inglesi, avverte la Wsta, è in arrivo un'altra gatta da pelare: quella collegata agli aumenti fiscali contenuti nella legge sul riciclo degli imballaggi, che scatterà ad aprile 2025. In media, il costo per le imprese sarà di 12 penny per ogni bottiglia di vino e di 18 penny per una di superalcolici. Va da sé che le imprese locali del settore beverage non potranno assorbire tutti i costi di questi aumenti e saranno costrette a rivedere al rialzo i listini al consumatore, che dovranno sborsare più soldi per la propria bevanda preferita. Il costo reale di questa «doppia imposizione fiscale, tenendo conto anche dell'imposta sul valore aggiunto», porterà una bottiglia di gin ad aumentare di almeno 60 penny e una bottiglia di vino rosso con tasso di 14,5% vol. ad aumentare di circa 80 penny.

Il più grande incremento degli ultimi 50 anni

Siamo di fronte, secondo la Wsta, al più grande incremento di prezzi degli ultimi 50 anni, con rialzi di oltre il 10% per la birra e per gli spirit e di almeno il 20% per la gran parte dei vini. Il risultato delle politiche di Londra è che i consumi relativi sono in costante calo dal 2023 e, con essi, anche le entrate fiscali governative derivanti dalle vendite di bevande alcoliche. In base ai dati Hmrc (l'agenzia delle entrate del Regno Unito), il conto è negativo per 209 milioni di sterline nell'anno finanziario che va da aprile a dicembre 2024, rispetto all'anno precedente. Una dimostrazione che «gli aumenti delle imposte reprimono la domanda dei consumatori e riducono gli incassi del Tesoro». Tutto questo nonostante il governo di Londra continui a sostenere, come fa notare la Wsta, che l'aumento della tassazione serva a risanare i buchi nel bilancio del Tesoro.

Alcuni prodotti a rischio scomparsa

L'impatto finanziario per le imprese del beverage sarà differente a seconda del tipo di attività «ma stimiamo che alcuni dei principali rivenditori subiranno perdite per milioni di sterline», osserva Miles Beale, ceo di Wsta. E si otterrà un effetto a catena su produttori e distributori che registreranno un calo dei ricavi: «Un duro colpo per le aziende britanniche, grandi e piccole». Sul medio periodo, secondo Beale, l'impatto economico delle tasse sugli alcolici e della normativa sugli imballaggi (con incrementi, in particolare, dei costi per il vetro, previsti a salire fino a 240 sterline per tonnellata) potrebbero provocare la scomparsa di alcuni tipi di prodotti dagli scaffali. «A essere colpiti più duramente dagli oneri amministrativi dovuti al nuovo sistema di imposte - spiega - saranno i rivenditori più piccoli e indipendenti. Il risultato, dal lato dei consumatori, sarà che la scelta sarà ridotta».

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