«Sardegna, quasi un Continente, seppur di piccole dimensioni. La sua struttura geologica è infatti una delle più complesse, la trama del suo paesaggio muta con invenzione inesauribile e altrettanto le vene dei metalli che si diramano sotto la sua corteccia».
Ci permettiamo di rubare le parole allo scrittore Marcello Serra che nel 1959 le usava per descrivere la regione. Lo facciamo perché siamo convinti che quella definizione sia assolutamente ascrivibile alla vitivinicoltura sarda.
La viticoltura della Sardegna, tra mare e montagna
La moltitudine dei vitigni, perlopiù autoctoni o che comunque si sono perfettamente adattati ai suoli dell’Isola, è incredibile. Ma è ancor più incredibile la diversità di suoli, di altitudini, di microclimi che troviamo se percorriamo la regione. Si va dal granito della Gallura al calcare del Coros, dalle argille dell’Ogliastra alle sabbie del Sulcis, per citare solo alcuni areali.
A tutto ciò si aggiungono differenze climatiche importanti: pensate che alcune vigne in Barbagia e nel Mandrolisai sono a più di 700 metri di quota, una vera viticoltura di montagna, insomma, mentre sono tanti, come si può immaginare, i filari a un passo dal mare. In più c’è il valore delle vecchie vigne, ancora tante, nonostante gli espianti scellerati di alcuni decenni fa.
Tutto questo patrimonio, questa biodiversità, la troviamo puntualmente nel bicchiere. I vini sardi, ormai, non sono semplicemente buoni, ma sono sempre più tipici, autentici e capaci di raccontare il loro territorio di appartenenza. Ed è il motivo per cui non ci stancheremo mai di ripetere che è doverosa una revisione totale delle denominazioni d’origine, soprattutto quelle regionali, generiche, dispersive e non più rappresentative di ciò che avviene in questa regione.
Tre Bicchieri 2025 della Sardegna. Le new entry
Veniamo alle novità tra i premiati sulla guida Vini d'Italia 2025 del Gambero Rosso. Per la prima volta salgono sul podio il Cagnulari di Giovanna Chessa, il Cannonau Mustazzo di Sella & Mosca, il Cannonau ogliastrino Case Sparse di Pusole e il Vermentino di Gallura Pietraia di Tenute Gregu, un bianco che esce a ben tre anni dalla vendemmia.