Tra siccitร e violente grandinate tardive, il 2023 sarร ricordato dai vignaioli del Lazio per lโestrema difficoltร nellโottenere dei risultati positivi o almeno in linea con quelli degli scorsi anni, e questo non soltanto per i produttori che lavorano in conduzione biologia o biodinamica ma in generale per tutti i viticoltori della regione. La speranza รจ che chi ha lavorato al meglio in vigna, con tutta lโattenzione e la passione possibile, riesca a proporre dei vini certo in piccole quantitร ma comunque di buona qualitร .
Per quanto riguarda le nostre degustazioni invece il Lazio si conferma fedele a sรฉ stesso, nel bene e nel male. Da una lato infatti non possiamo che confermare la capacitร di ottenere eccellenti risultati in tutta la regione: 4 province su 5 hanno espresso almeno un Tre Bicchieri, e lโunica assente โ Rieti โ รจ senza dubbio storicamente la zona meno implicata nella produzione vitivinicola (ma questo non toglie che anche nel Reatino da qualche anno si stia assistendo a una crescita di qualitร e del numero di aziende; lenta, certo, ma continua), utilizzando un numero di vitigni assai significativo, sia autoctoni โ bellone, biancolella, cesanese, grechetto โ che internazionali โ dal cabernet sauvignon al merlot, dalla grenache al syrah al viognier.
Dallโaltro la conferma della cronica assenza dโidentitร territoriale: solo due sugli undici Tre Bicchieri sono a denominazione di origine e, anche se ci fosse stato un Frascati โ e un paio sono andati molto vicino ad ottenerli โ non sarebbe cambiato molto, in una regione che conta 27 Doc e 3 Docg. Insomma, anche questโanno il Lazio si muove in ordine sparso, ottenendo ottimi risultati solo grazie agli sforzi individuali piรน che del comparto nel suo complesso.
Questโanno salutiamo il ritorno al nostro massimo riconoscimento di tre aziende e lโentrata di una nuova; due lโottengono con il vino โcadettoโ e non il piรน importante e impegnativo, ma a noi sono piaciuti soprattutto per la freschezza e la bevibilitร Coletti Conti con il suo Cesanese del Piglio Superiore Hernicus e Ciolli con il Cesanese di Olevano Romano Superiore Silene.
Tenuta La Pazzaglia invece lo ottiene con il suo vino piรน ambizioso: il Grechetto Poggio Triale. Per la prima volta entra nel club lโazienda di Paolo e Noemia dโAmico con lo Chardonnay Calanchi di Vaiano.
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