Per quanto riguarda il lato bianchista, in Abruzzo ormai è conclamato lo strapotere del pecorino sul trebbiano: durante le degustazioni per la guida Vini d’Italia 2024 di Gambero Rosso abbiamo assaggiato oltre 100 campioni per il primo, poco più di 60 per il secondo. Ma il trebbiano non ci sta ad abdicare. Ci è sembrato che i produttori stiano cercando di restaurare il bianco abruzzese per antonomasia con versioni che escono almeno dopo un anno, o anche di più: abbiamo trovato vini complessi, sfumati, molto interessanti man mano che siamo andati indietro nel tempo.
Ed eccoli qui i cinque Trebbiano sul podio: quattro appartengono alla DOC Trebbiano d’Abruzzo, uno invece è un IGT, il Lupaia Trebbiano Spontaneo 2022 di Castorani, frutto di fermentazione spontanea.
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