L'espansione verso l'alto dei vigneti in Franciacorta ha creato scompiglio tra gli ambientalisti locali e ha costretto la Regione Lombardia a intervenire per evitare che le esigenze di crescita delle viticoltura possano rappresentare un rischio per il prezioso paesaggio boschivo di quest'area del Bresciano. I sindaci dei Comuni di Adro, Iseo, Capriolo, Paratico e Corte Franca hanno, infatti, ricevuto una lettera in cui l'ente regionale chiede di apporre il vincolo di tutela su boschi e prati del Monte Alto e della Franciacorta.
I progetti contestati
L'iniziativa del Pirellone, sede dell'ente regionale, segue le sollecitazioni dello scorso mese di marzo di Legambiente Franciacorta, Associazione Monte Alto, Condotta Slow Food e Comitato per la tutela dei boschi che avevano scritto a vari enti locali, tra cui il Consorzio di tutela Franciacorta, per chiedere lo stop ai vigneti in quota. Le preoccupazioni erano sorte, in particolare, dopo l'avanzamento di alcuni progetti legati ad imprese vitivinicole. Da un lato, l'azienda agricola Belveder, di Maurizio Zanella, che ha costruito dei terrazzamenti vitati a Belveder di Clusane intervenendo su un'area boschiva; dall'altro lato, l'acquisizione da parte del noto brand Bellavista di una vasta area di prato dello Stalù di Adro su cui le associazioni contrarie avevano anche raccolto oltre 3mila firme per fermare il progetto.
Per Legambiente rischiano prati e boschi
Secondo Legambiente Franciacorta, se non si interverrà a mettere un freno, il rischio concreto è che siano vitate aree boschive delle colline della Franciacorta, dove ci sono circa 6.000 ettari di aree agricole, di cui oltre 3.000 ettari sono già vitati, a fronte di richieste che proseguono. L'associazione, in una nota ufficiale, oltre alle iniziative e alle mire del settore vitivinicolo sul territorio, invita a guardare l'insieme e tenere presente il progetto di parco agricolo fluviale regionale, che includerà le colline a ovest di Brescia fino a Provaglio.