La guerra del vino franco-spagnola
Al confine tra Spagna e Francia, centinaia di viticoltori francesi protestano nuovamente contro l'import di vini iberici. Come successo nel 2016, il 19 ottobre circa quattrocento viticoltori dei dipartimenti dell'Aude e dei Pirenei orientali hanno bloccato il valico di frontiera con la Spagna, a Le Perthus, per manifestare contro le importazioni di vino prodotto in Spagna, più economico e meno pregiato di quello francese.
In segno di protesta, e per ottenere il sostegno del Governo contro le bevande alcoliche economiche provenienti dall'estero, i manifestanti hanno fermato diversi camion e autocisterne nel tratto autostradale, distrutto intere casse di vino, sversato a terra ettolitri di rosso e dato alle fiamme alcune casse di pomodori.
Già all'inizio dell'anno aveva fatto notizia la protesta dei viticoltori di Bordeaux che chiedevano indennizzi per estirpare le proprie vigne, quest'ultima contestazione è l'ennesimo sintomo di un settore in gravissime difficoltà . Un comparto in ginocchio a causa del calo della domanda, dall'aumento dei costi ma soprattutto dalla concorrenza di prodotti stranieri più economici, come appunto i vini spagnoli.
"Tra la concorrenza straniera […], i regolamenti che ci vengono imposti e la siccità che minaccia il raccolto di quest’anno, chiediamo al ministro dell’Agricoltura di salvarci", ha detto a radio France Bleu Pierre Hylari, Presidente dell'Associazione dei Giovani Agricoltori dei Pyrénées-Orientales.
Alla Francia serve un "Piano Marshall"
Le importazioni di prodotti vinicoli, soprattutto da Spagna e Marocco, hanno inondato il mercato francese nel 2022 con oltre 6,5 milioni di ettolitri di vino a prezzi talvolta dimezzati rispetto ai vini locali. Tra le importazioni, il 65% proviene dalla Spagna, spesso all'ingrosso, come vino di base. Le bottiglie spagnole vengono vendute a poco meno di un euro al litro, contro i più di tre euro di quelle prodotte e vendute oltralpe.
In merito alle richieste rivolte al governo francese, Frédéric Rouanet, Presidente del sindacato dei viticoltori dell'Aude, ha dichiarato a Euractiv che il governo dovrebbe introdurre un "Piano Marshall" per la viticoltura per permettere al settore di uscire dalla crisi. "Chiediamo esenzioni dalle tasse, aiuti per ettaro, aiuti bancari, possibilità di irrigazione e tutto il possibile per tirarci fuori dalla crisi", ha dichiarato il viticoltore. "La protesta di oggi è stata un'introduzione alla guerra economica che intendiamo fare", conclude Rouanet, invitando a un'altra manifestazione il 25 novembre.