Più giovane sei, meno lavori. Oggi i professionisti che hanno già un'occupazione nel settore vinicolo possono gestire il proprio lavoro in modo dinamico o possono decidere di cambiarlo in favore di un’azienda migliore (o di uno stipendio migliore). Ma per i new entry non è così: chi è agli inizi e cerca di farsi strada le opportunità sono limitate. Questo è il quadro che emerge dalla survey realizzata da WineJob, agenzia specializzata in recruiting, formazione e consulenza nel settore del vino, in collaborazione con Game2Value, piattaforma di videogame assessment per le risorse umane. Secondo il sondaggio, esaminato durante un webinar, l'industria vinicola è caratterizzata da alcuni limiti che rendono difficile per i nuovi arrivati e senza esperienze pregresse trovare una collocazione.
L’analisi dei dati
Analizzando un campione di 523 persone, il 78% lavora già nel settore, mentre il 22% aspira a entrarvi. La maggioranza degli intervistati è costituita da manager (45%), seguiti da impiegati (35%), consulenti (11%), operai (4%) e inoccupati (5%). E la distribuzione di genere vede una predominanza maschile (58%) rispetto alle donne (41%). Negli ultimi anni il settore enogastronomico si è ampliato notevolmente, con sempre più giovani e appassionati che vogliono fare di questo campo la loro professione. Ma il problema è sempre lo stesso: la domanda è molto più alta dell'offerta.
Sebbene si può definire il mercato del lavoro nel settore vinicolo "come un ecosistema piuttosto dinamico e flessibile, in cui il movimento tra aziende è frequente", l’accesso resta relativamente “chiuso"; fattore principalmente dovuto all’aspettativa delle aziende di assumere personale che possa essere immediatamente operativo e già esperto, come spiega Gianmarco Pinto, fondatore di Game2Value. La preferenza ad assumere persone già professioniste ha vantaggi positivi a livello di operatività e di tempistiche, non occupando tempo a nessuna altra risorsa aziendale per la formazione del junior, ma vantaggi negativi sul piano della creatività e dell'espansione dei punti di vista, se si pensa che le giovani risorse possono portare nuovi progetti e nuove prospettive all’azienda.
Il gender gap non è una novità
Non è una novità, ma dal sondaggio risulta che non c'è equilibrio e parità di genere nei ruoli di leadership e nei processi decisionali delle organizzazioni aziendali, nonostante al survey abbiano risposto uomini e donne in numero uguale. Quando si parla di manageriale e dirigenziale il 70% è rappresentato dagli uomini e il 30% è rappresentato da donne. Questo squilibrio indica come le donne siano sottorappresentate rispetto agli uomini, un problema comune in molti settori lavorativi, dalle industrie alle grandi aziende. Purtroppo, il campione esaminato da WineJob, è rappresentativo del settore, affermando ancora una volta "l'arte dell'inclusività femminile nel mondo del vino". Si tratta di un dato di fatto: le barriere strutturali e culturali rendono difficile per il genere femminile accedere alle stesse opportunità di crescita e di sviluppo professionale all'interno di un'azienda rispetto al genere maschile.
Esigenze generazionali
Il sondaggio prosegue analizzando come le aziende devono considerare le diverse esigenze delle fasce di età. I lavoratori più giovani (sotto i 40 anni) sono attratti da orari di lavoro flessibili e opzioni di smart working. Al contrario, per i dipendenti sopra i 51 anni, la vicinanza al luogo di lavoro è meno rilevante, mentre l’attrattività del brand aziendale diventa più importante. Per attrarre e mantenere giovani talenti, le aziende vinicole devono offrire opportunità di crescita, enfatizzando la reputazione e i valori aziendali. Creare un ambiente di lavoro inclusivo e sereno, formare un management etico e trasparente, e offrire autonomia decisionale sono elementi essenziali per la retention (la capacità dell'azienda di gestire e conservare i propri dipendenti). Inoltre, l’implementazione di politiche di conciliazione vita-lavoro e la possibilità di crescita professionale sono cruciali per mantenere alta la motivazione e la lealtà dei collaboratori.