L'Italia fa i conti con l'ondata di freddo artico che ha abbassato rapidamente le temperature al centro nord, dopo un inizio anno particolarmente caldo (oltre 2 gradi sopra le medie storiche, secondo dati Isac - Cnr) con effetti evidenti nelle campagne in frutteti e vigneti, in una fase particolarmente delicata come il germogliamento. Aria fredda dal Nord Europa che ha fatto scendere la colonnina di mercurio sotto zero in molte regioni, mettendo in allerta diversi settori dell'agricoltura.
Siccità: le aree più colpite
In Trentino Alto Adige, secondo il monitoraggio della Coldiretti, gli imprenditori hanno acceso fuochi nei frutteti per mitigare gli effetti del gelo e sono attivi i sistemi antibrina, mentre nell'Appennino emiliano si sono registrati i primi danni. In Umbria e Abruzzo, dove la situazione è monitorata costantemente, ma non si segnalano particolari allarmi; nelle Marche, dopo le grandinate dei giorni scorsi, non hanno registrato danni se non minimi nelle vigne sulle foglie giovani, che dovrebbero recuperare. Il freddo non ha risparmiato alcune aree del Meridione. L'organizzazione degli agricoltori segnala come il brusco abbassamento della temperatura abbia provocato danni evidenti, a macchia di leopardo, in Puglia sui vigneti in Capitanata, in agro di Gioia del Colle nel barese e a Castellaneta, in provincia di Taranto. Problema gelo anche in Toscana, con la neve che è caduta in alta quota e con alcune grandinate registrate tra Siena e Arezzo durante lo scorso weekend, che hanno creato problemi nei campi.
Siccità: situazione drammatica in Sicilia
Allo stesso tempo, malgrado il maltempo diffuso, l'Italia deve affrontare il problema della siccità. La situazione è molto complicata in Sicilia. La Coldiretti ha chiesto al Governo di dichiarare lo stato d’emergenza per affrontare una crisi idrica senza precedenti per l'isola. In difficoltà sono tutti i comparti e a soffrire di più sono zootecnia e cereali. Rimanendo al Sud, un'altra condizione complicata è quella della Puglia: la crisi idrica ha determinato un calo drastico di foraggio verde nei pascoli «con l’aggravio dei costi per l’acquisto di mangimi necessario a garantire l’alimentazione degli animali nelle stalle - scrive Coldiretti - già in rialzo anche a causa dell'attuale crisi per i conflitti in Ucraina e in Israele».