In Francia (e anche in Italia) esplodono le proteste degli agricoltori, e in particolare dei viticoltori, a causa della tensione sui prezzi, tra aumento delle materie prime, inflazione e rapporti tesi con i négociant. «Senza un'azione rapida, la rabbia sarà insostenibile» ha avvertito il presidente del sindacato dei viticoltori dell'Aude Frederate Rouanet qualche giorno fa. Una dichiarazione premonitrice che ha anticipato i due gravi episodi avvenuti nei giorni scorsi.
A Valros, nell’Hérault, tra il 16 e mercoledì 17 gennaio è stato minacciato il negozio di Oenoterra, mentre a Carcassone (entrambe località a sud della Francia) il 19 gennaio è esploso un ordigno negli uffici della Direzione Regionale per l’Ambiente, la Pianificazione e l’Edilizia Abitativa (Dreal). Due eventi che segnano una degenerazione nelle proteste dei viticoltori francesi a riguardo di un periodo scuro per il vino d’Oltralpe.
La manifestazione di novembre
Una crisi nel settore vinicolo che ha portato a una manifestazione di 6mila viticoltori il 25 novembre per chiedere con forza una risposta da parte del governo. Il 15 gennaio, tuttavia, Frédéric Rouanet, presidente del sindacato dei viticoltori dell'Aude, ha dichiarato di essere spazientito dalla mancata conferma delle misure annunciate dal ministro dell'Agricoltura a fine novembre.
«Abbiamo bisogno di una visione chiara e precisa - ha detto Rouanet - ma non facciamo altro che aspettare, con l'impressione che gli interlocutori non abbiano idea del fattore tempo con cui abbiamo a che fare. Abbiamo bisogno di agire subito. Senza le misure rapide che ci aspettiamo, il malcontento sarà travolgente».
Minacce a un négociant
A confermare questa nefasta previsione, una scritta è apparsa sulla facciata del negozio Oenoterra: «Attenti al prezzo altrimenti boom», «ladri boom». Esplicite minacce di potenziali atti terroristico che portava la firma della Fédération Nationale des Syndicats d’Exploitants Agricoles (Fnsea). La presidente della Federazione del Sindacato degli Agricoltori Sophie Nogues ha però prontamente condannato quanto avvenuto. “Ci dissociamo totalmente - ha detto la Nogues - dalle persone che hanno fatto questo, non è affatto il nostro modo di operare e lavoriamo senza maschere”. Scritte che sono apparse in concomitanza con le manifestazioni della Fnse a Tolosa e Avignone.
Oenoterra, attraverso il loro portavoce, ha detto che «anche se capiamo che la situazione nel mondo del vino è complicata, le PMI come la nostra sono il bersaglio sbagliato. Lavoriamo con i viticoltori, e come tutti soffriamo dell'aumento dei prezzi delle materie prime ormai da diversi anni, e dobbiamo continuamente rinnovarci per trovare nuovi sbocchi per mantenere i giusti volumi, in modo da mantenere viva la nostra PMI e garantire i posti di lavoro».
Esplosione a Carcassonne
A un giorno di distanza dall’episodio a Valros, a Carcassonne, nella mattina del 19 gennaio è esploso un ordigno al piano terra della Direzione regionale per l’Ambiente, la Pianificazione e l’Abitazione (Dreal). “Tutte le finestre sono esplose e all'interno sono stati riscontrati ingenti danni materiali. Non ci sono stati feriti in questa esplosione rivendicata dal Comitato d'Azione per il Vino. Sulla recinzione del recinto è stata trovata una scritta CAV", afferma il quotidiano francese L'Indipendant. Un episodio che tocca il culmine di un’escalation di insofferenza dei viticoltori e una nuova fase violenta delle proteste in Francia.