Il vino dal miglior rapporto qualità-prezzo della nostra guida Vini d'Italia 2022 ci porta in Puglia, nello specifico in provincia di Brindisi. E ci fa incontrare una varietà autoctona ancora poco conosciuta ma di sicuro valore: il susumaniello.
Tenute Rubino e il susumaniello
Tra i primi a credere pienamente nel potenziale di questo vitigno troviamo Tenute Rubino, gestita da Luigi Rubino e sua moglie Romina, che può contare su un ampio parco vigneti, suddiviso in quattro tenute che si distendono tra la dorsale adriatica e l’entroterra della provincia di Brindisi: 200 gli ettari vitati per una produzione annua che si aggira sul milione di bottiglie. “Il lavoro sul susumaniello è iniziato nel 1999” racconta Romina “Chiacchierando con un vecchio fattore, fu indicato un appezzamento nella nostra tenuta di Torre Testa con pochi filari coltivati con una varietà sconosciuta da prendere in considerazione”.
Iniziano così le sperimentazioni con il team di enologi e le prime vinificazioni. “La prima vendemmia, la 1999, fu complicata perché non sapevamo quando raccogliere e la sua evoluzione, nel 2001 arrivammo a proporre la prima annata sul mercato. Scoprimmo che si trattava di una varietà tardiva, spostammo il periodo vendemmiale e continuammo a fare ricerche”, continua.
Susummaniello Oltremé
Il primo vino è stato il Torre Testa, un rosso ricco e strutturato, maturato in barrique, nel 2011 prende luce il Susummaniello Oltremé. “È la sintesi del nostro percorso professionale e personale, un vino che abbiamo deciso di dedicarci, che non va bevuto da soli. Nasce dalla richiesta del mercato che voleva un vino più fresco e fruttato, in questo caso esclusivamente vinificato in acciaio. Le uve provengono sempre da terreni sabbiosi vicino al mare”. La varietà è decisamente versatile, da qui la decisione di vinificarlo anche in rosa e i tre Metodo Classico prodotti.
Oggi i Rubino coltivano 23 ettari di susumanello, puntando sul sistema ad alberello, quello storico con cui è stata rinvenuta la varietà, con viti anche molto vecchie. “Oggi è l’ultimo dei rossi raccolti, solitamente a fine settembre/ottobre. Storicamente era utilizzato come blend per via del colore, la tonalità quasi bluastra, molto carica: rientra nei vitigni antocianici. Ha delle note tutte sue, distintive, molto peculiari. Non ha un tannino aggressivo, anzi, ma soave e moderato”, chiosa Romina. A noi ha sempre colpito anche quel suo delicato timbro speziato, di pepe appena macinato e una progressione al palato insieme leggera e saporita. Next? I Rubino stanno lavorando a una nuova cantina interamente dedicata al Susumaniello: sarà completata nel 2023.
Brindisi Rosso Susumaniello Oltremé ’19
La versione 2019 è sicuramente una delle migliori proposte, e conquista i Tre Bicchieri. Si propone su toni di piccoli frutti rossi e neri, rilanciati da una sottile sfumatura speziata, di pepe e liquirizia. L’attacco sul palato è morbido e succoso, di vivace vena sapida e di una scorrevolezza gustativa a dir poco piacevole, fragrante nel frutto e dal finale vitale e finemente agrumato. Il prezzo? In enoteca si porta via con poco più di dieci euro.
Tenute Rubino – Brindisi - via E. Fermi, 50 – 0831 571955 - www.tenuterubino.com
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