Podere Casanova salta l'annata a causa della peronospora. Nessun vino dell'azienda biologica di Montepulciano, in provincia di Siena, sarà prodotto in questo 2023. Decisione sofferta, spiegano i proprietari Susanna e Isidoro Rebatto che conducono i vigneti senza ausilio di prodotti chimici e con metodi basati su un bassissimo uso di solfato di rame. “La peronospora che ha flagellato i vigneti di tutta Italia ha attaccato pesantemente anche i nostri e ci ha posto davanti alla scelta coerente di rinunciare alla vendemmia. Per noi è impensabile” sottolineano “fare più trattamenti di quelli che ci siamo fissati per essere davvero un'azienda ecosostenibile e biologica”.
Trattamenti sospesi a luglio
Scelta non facile ma obbligata, quindi, anche alla luce dei limiti all'uso degli antiparassitari autoimposti dal credo aziendale. I trattamenti sono stati sospesi il 3 luglio, in quanto il rame utilizzato in tale data era pari a 1,8 kg per ettaro.
La cantina (che conta 17 ettari di vigneti e vanta il marchio Equalitas) utilizza al massimo il 50% del rame consentito dalla Regione Toscana per la conduzione biologica. Con l'avanzare delle fitopatie, ha capito che avrebbe rapidamente superato quel limite e ha deciso di sospendere i lavori.
Obiettivo, abolire l’uso del rame
Podere Casanova è in conversione biologica dal 2021, con una sperimentazione in atto dal 2019 che tende a portare l'uso del rame a quantità ridotte sino all'abolizione totale. Il 2023 è il terzo anno consecutivo di coltivazione con modalità naturali e basso uso di rame. “Siamo più che mai motivati a proseguire sulla nostra strada di produrre un vino corretto, giusto”, concludono Susanna ed Isodoro Rebatto.
L'articolo è stato pubblicato sul Settimanale Tre Bicchieri del 2 novembre 2023
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