Ocm Vino. Suavia: “Vi racconto perché non abbiamo partecipato al bando promozione”

7 Ott 2023, 11:58 | a cura di
La cantina veneta racconta il labirinto kafkiano in cui quest’anno si son ritrovati i produttori che hanno fatto richiesta per i fondi promozione: “Sembra di essere sotto processo”

Mai come quest’anno partecipare al bando Ocm Promozione è stato come ritrovarsi dentro ad un labirinto kafkiano, tra burocrazia eccessiva e flessibilità ridotta. “Noi alla fine abbiamo preferito gettare la spugna” dice al Gambero Rosso Alessandra Tessari che, insieme alle sorelle è alla guida della cantina Suavia nella zona classica del Soave. Un’azienda che con una produzione di circa 200mila bottiglie è molto presente sui mercati esteri: sono 40 quelli presidiati dagli Usa all’Asia, dove va il 70% della produzione. Per questo motivo i contributi Ocm Promozione erano stati un “alleato” prezioso fino a questo momento, tant’è che da oltre un decennio la cantina partecipava puntualmente al bando. Quest’anno, però, no.

“Bisognerebbe rivedere il sistema”

Se in passato la programmazione era più flessibile, a mano a mano le difficoltà sono aumentate” spiega Tessari “Quest’anno, in particolare, le richieste di rendicontazione sono diventate millimetriche, con pochissimi margini di errore o modifiche. Ma come fai a sapere esattamente cosa farai da qui ad un anno?”. Una situazione che, come è successo con Suavia, ha scoraggiato parecchie cantine in tutta Italia. “L’impressione” spiega Tessari “è che valga il principio di colpevolezza. Si parte, cioè, dal presupposto che le aziende abbiamo l’intenzione di fare qualcosa di sbagliato. Da qui parte una sorta di “indagine” con la richiesta delle cose più assurde, come ad esempio le foto geolocalizzate che mostrino la presenza nei mercasti esteri o la presentazione dei biglietti da visita di tutti gli ospiti che partecipano ad una cena-evento. Capisco la trasparenza (vedi la risposta del ministro Lollobrigida) per evitare che qualcuno faccia il furbo, ma qui ti fanno veramente i raggi X.  Se sei un’azienda grande e strutturata magari puoi permetterti di avere un ufficio dedicato solo a burocrazia e scartoffie, ma per noi è una via impraticabile. Credo che il sistema debba essere rivisto, altrimenti più che un incentivo finisce per diventare un ostacolo”.

Troppa burocrazia per le piccole realtà

A complicare le cose, in questa annualità anche la richiesta dei tre preventivi e la conformità al progetto previsto per il 90% delle azioni, con sanzioni ancora sconosciute.  “Il paradosso” rileva la produttrice “è che si partecipa per avere dei fondi che ti aiutino nella promozione estera e, magari, si finisce a dover pagare con i propri soldi se non si riesce a fare ciò che si mette nel progetto. Con questa spada di Damocle sulla testa non riesci a vivere serenamente, soprattutto se sei un’azienda familiare come la nostra. Non avremo i fondi” conclude “ma almeno quest’anno vivremo con meno ansie”.   

L'articolo completo è stato pubblicato sul Settimanale Tre Bicchieri del 5 ottobre 2023

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