La Docg Asti si tinge di rosa. Una modifica al disciplinare decisa dall’Assemblea dell’Associazione Comuni del Moscato con i vertici del Consorzio di tutela dell’Asti e del Moscato d’Asti introduce la possibilità della produzione della tipologia Rosè del noto spumante.
Il nuovo che avanza
Le bollicine e il mondo dei rosati si incrociano per dare ad «un progetto che parte dall’interesse di diverse grandi aziende di puntare su questo nuovo prodotto -ha detto l’Associazione Comuni del Moscato-, recepito e formalizzato dal Consorzio di Tutela in seguito a puntuali valutazioni: tra queste, il primo elemento considerato è la possibilità di offrire alle nostre uve Moscato una nuova produzione, che si tradurrà in una richiesta di mosti e di vino in aggiunta all’attuale realtà annua che, tra l’altro, se si guardano i dati di mercato, sta vivendo una sofferenza che riguarda sia il Moscato d’Asti sia l’Asti, quest’ultimo ancora in calo nell’ultimo periodo come confermato dal Consorzio in questa occasione di incontro».
L'Asti Rosé
Il vino che si aggiungerà alle Docg Asti Spumante e Moscato D’Asti nascerà dai vitigni Moscato e Brachetto. Un’opportunità per raccogliere nuovi consumatori puntando sul successo che stanno ottenendo le bollicine e i rosati nel mondo. Se l’iter burocratico si dovesse concretizzare prima della vendemmia del 2024, sarà possibile brindare con il nuovo spumante rosato a partire dal prossimo inverno.
Parlando del nuovo vino, Luca Lusi Tosa, vicepresidente dell'Associazione Comuni del Moscato ha detto: «Per procedere in questo nuovo percorso sarà molto importante la comunicazione e il fattivo impegno di ogni realtà produttiva; come si è detto, un prodotto che viene da due vini aromatici del nostro territorio è cosa preziosa: questo come altro aspetto va comunicato nei giusti modi.
Per curare bene l’identità del nuovo prodotto, sarà necessario anche fornire ai produttori un “range” ragionevole di colore; l’Asti e il Moscato d’Asti devono mantenere un’identità di alto livello e le modifiche sul confezionamento aprono a un tema complesso. Per evitare il rischio di far intendere una minore percezione di cura e quindi raccogliere un minor apprezzamento da parte dei consumatori, sarà necessario raccontare e comunicare ognuno di questi aspetti».