Nuove accise minacciano il commercio di vino nel Regno Unito: più alto è il grado alcolico più si paga

24 Ott 2024, 16:15 | a cura di
Il nuovo sistema di imposte prevede 30 diversi aliquote calcolate sulla gradazione. I commercianti in allarme avvisano i clienti: "Dal prossimo anno potreste non trovare più le vostre etichette preferite"

Si prospetta un futuro piuttosto difficile per il vino nel Regno Unito. I prezzi delle bottiglie di vino potrebbero vedere un aumento a causa di una modifica del sistema delle accise sugli alcolici. L'allarme è stato lanciato dalla Wine and Spirit Trade Association (Wsta), che sottolinea come questa prospettiva si sommerebbe in maniera preoccupante a una situazione già complicata in quanto «le vendite di alcolici nel Regno Unito sono diminuite a seguito del più grande aumento delle tasse sull'alcol degli ultimi 50 anni, che è entrato in vigore nell'agosto 2023 e ha visto aumenti di oltre il 10% dei dazi per gli alcolici e la birra e almeno un aumento del 20% dei dazi per la maggior parte del vino».

Come cambiano le imposte

Attualmente, per tutti vini con gradazione compresa tra l'11,5% e il 14,5%, esiste un’unica accisa che equivale a 2,67 sterline. Un “congelamento” delle imposte introdotta l'anno scorso dal governo Conservatore di Rishi Sunak. Dal primo febbraio 2025, tuttavia, potrebbe cambiare tutto in quanto «l'importo unico potrebbe essere rimosso e sostituito con 30 diversi aliquote che verranno calcolate a seconda del grado alcolico del vino. Per una bottiglia di vino di 14,5% ci sarà un aumento dell'accisa del vino da 2,67 sterline a bottiglia a 3,09 sterline» avverte la Wsta. «Un onere amministrativo per le imprese britanniche - in particolare i piccoli rivenditori - che porterà a un altro ciclo di aumenti dei prezzi».

L'appello della Wine and Spirit Trade Association

Le aziende vinicole, insieme alla Wsta, hanno fatto una campagna di oltre un anno per chiedere che l'accisa unica fosse resa permanente, in modo da evitare ulteriori «costi della burocrazia». Tuttavia, scrive il Wsta, il nuovo governo laburista non ha ancora dato alcuna indicazione a riguardo e si attende con un certo stato di ansia il 30 ottobre, giorno in cui verrà approvata la nuova legge di Bilancio. «Speriamo che questo governo capisca che evitare costose burocrazie aggiuntive andrà a beneficio non solo delle imprese e dei consumatori britannici, ma dei loro fondi del Tesoro» ha detto Miles Beale, Ceo della Wsta.  «Questa sarebbe una grande vittoria per tutti gli interessati, consentendo alle aziende di crescere, mantenendo bassi i prezzi per i consumatori».

vino rosso

I rischi per l'industria del vino

Il rivenditore specializzato Majestic, Laithwaites, The Wine Society e i principali commercianti di vini indipendenti di Cambridge hanno messo in evidenza i rischi di queste possibili modifiche all’interno di una e-mail indirizzata ai loro clienti: «il Tesoro aveva l'obiettivo dichiarato di creare un sistema di accise che sarebbe stato più semplice ed equo per le imprese vinicole. Come industria, crediamo fermamente che il sistema fallirà su entrambi i punti: è più complesso e sarà molto più costoso. Aziende come la nostra dovranno investire somme a sei cifre solo per sviluppare i sistemi necessari per gestire il nuovo approccio, con costi amministrativi in corso che potrebbero incorrere in somme simili su base annua». Nella stessa e-mail è stato evidenziato come in futuro alcune referenze potrebbero “scomparire” dagli scaffali proprio a causa dell’aumento dei prezzi. «C'è un rischio reale che i produttori del tuo vino preferito smettano di spedirlo completamente nel Regno Unito a causa dell'onere amministrativo aggiuntivo che sarà coinvolto nell'esportazione del vino in Gran Bretagna. È improbabile che i produttori più piccoli, che producono vini incredibili, cambino per adattarsi al mercato del Regno Unito, quando potrebbero facilmente esportare i loro vini altrove nel mondo senza ulteriori costi amministrativi». Una condizione che non riguarderà solo gli amanti del vino, ma «colpirà in modo sproporzionato le piccole imprese, compresi i 900 commercianti di vino indipendenti che operano in tutto il Regno Unito e i numerosi importatori che si occupano del commercio internazionale di vino. Ciò limiterà la crescita e minaccerà i mezzi di sussistenza delle persone in un momento in cui dovremmo fare tutto il possibile per sostenere le nostre strade principali. Oggi, il vino è la bevanda alcolica più popolare nel Regno Unito. Come nazione, siamo il secondo più grande importatore di vino al mondo. Ma l'insistenza del Tesoro nell'andare avanti con questi cambiamenti rischia di metttere a repentaglio tutto».

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