Come abbiamo raccontato in un articolo uscito sul magazine dello scorso gennaio, in tutto lo Stivale c’è un grande fermento legato alle bollicine, anche al di fuori delle classiche zone spumantistiche. È innegabile che ciò sia legato strettamente al successo internazionale del Prosecco: per inserirsi su questa scia i produttori di vino hanno iniziato a produrre spumanti davvero in ogni angolo del nostro Paese, con risultati che, non di rado, sono anche eccellenti.
A questi processi produttivi a volte seguono azioni istituzionali, soprattutto per cercare di dare linee guida concrete e collettive a spunti individuali. È in quest’ottica che il Consorzio di Tutela Vini d’Abruzzo ha pensato di valorizzare gli spumanti regionali con un marchio collettivo, Trabocco.
La valorizzazione dello spumante in regione, per la verità, era già iniziata nel 2010 con la nascita della denominazione Abruzzo nella quale da subito era stata compresa anche la tipologia Spumante, bianco o rosato, sia da Metodo Classico, sia da Metodo Italiano. Ma è nel 2018 che viene avviato un percorso per unire in maniera più coerente questo prodotto con il territorio, culminato – ieri – in una conferenza stampa in cui è stato presentato il marchio collettivo Trabocco, registrato nel 2020.
Alessandro Nicodemi Presidente Consorzio Vini Abruzzo
Il marchio andrà a tutelare e valorizzare soltanto gli spumanti prodotti con Metodo Italiano da uve autoctone: passerina, pecorino, trebbiano, montonico, cococciola e montepulciano d’Abruzzo. “Le nostre uve sono naturalmente predisposte alla spumantizzazione e vi è ormai l’esigenza di portare sui mercati un prodotto totalmente abruzzese, realizzato con i nostri vitigni, vinificato e imbottigliato in regione e che porta con sé un nome estremamente identificativo. L’aggiunta del marchio collettivo in etichetta – Spumante d’Abruzzo DOC Trabocco – vuole rappresentare un ulteriore passo in avanti nel percorso di caratterizzazione delle bollicine abruzzesi, rendendo immediatamente riconoscibile il prodotto”.
Per ora, a ottenere il marchio Trabocco sono soltanto le cantine Casal Thaulero, Citra, Eredi Legonziano e Vin.Co, che presto introdurranno sul mercato i loro spumanti Metodo Italiano nelle versioni in bianco e rosé, brut ed extra dry. “Ma diversi viticoltori hanno iniziato a investire in questa direzione; da qualche anno vengono proposti spumanti con un buon successo. Credo che la strada sia lunga ma sicuramente, se percorsa con lungimiranza e strategia, si potranno avere degli ottimi risultati e l’Abruzzo potrà certamente candidarsi anche come produttore di vini spumanti, oltre che come terra di grandi rossi”. Intanto, per saggiare lo stato dell’arte della spumantistica abruzzese, in calendario per il 21 giugno è previsto l’evento aperto al pubblico Perlage d’Abruzzo, in oltre 50 locali che prenderanno parte all’iniziativa.
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