Basta unโApp, una bicicletta e una buona dose di spirito dโavventura per partire alla scoperta di alcune fra le migliori cantine che producono bollicine di montagna lungo tragitti insoliti, costeggiando il fiume Adige o pedalando sulla sponda piรน a nord del lago di Garda; in val di Cembra tra ripidi vigneti e antichi terrazzamenti o in Valsugana nel fondo di un lago che diventa cantina per il vino di domani.
In questa estate di prossimitร e tutta da reinventare lโoccasione puรฒ essere curiosa per scoprire, ma soprattutto โassaggiareโ, nuovi territori attraverso un ritmo lento fatto di pedalate, perlustrazioni e lunghe soste in compagnia dei produttori.
L'App Trentodoc
L'Istituto del Trentodoc ha guardato avanti e con l'aiuto della tecnologia ha creato unโapplicazione digitale dedicata alle cantine del territorio e agli appassionati di bollicine, utile durante una degustazione per approfondire la conoscenza di ciรฒ che si sta bevendo o da utilizzare durante un'escursione tra le vigne. App che si trasforma in guida turistica, ed รจ questa la particolaritร , sfruttando i suggerimenti degli โinsiderโ, cioรจ dei vignaioli, che consigliano cosa visitare e dove mangiare in prossimitร della loro cantina. Tutto questo per unire la passione per il vino a quella per il turismo lento; unione che in Trentino sta dando ottimi risultati (nonostante il complicato momento storico) e che consente al visitatore di personalizzare la visita costruendo un percorso su misura in base alla distanza, alla curiositร del momento e a ciรฒ che intende degustare.
Si geocalizza la cantina, si fiutano i dintorni, si leggono i consigli dei vignaioli e si parte verso la meta; 55 le cantine che fanno spumante secondo il disciplinare, 200 i punti di interesse, 175 le schede tecniche, una sezione dedicata alle degustazioni guidate: il mondo del Trentodoc chiuso in un telefonino da consultare mentre si cammina o si pedala tra un luogo e l'altro.
โCome Istituto riteniamo importante dotarci di uno strumento che faciliti gli appassionati Trentodoc in ogni situazione: sia nelle degustazioni che nei viaggi, sarร possibile reperire le informazioni in modo semplice. LโApplicazione รจ inoltre utile in questo momento storico per sostituire il materiale cartaceo, dovendo tutti noi seguire precise regole di sicurezza nei nostri comportamenti quotidianiโ spiega soddisfatta Sabrina Schench, direttrice dellโIstituto Trento Doc.
E stando ai numeri gli appassionati di bollicine di montagna non mancano, anzi. In Italia crescono del 15% nel 2019, privilegiano i millesimati e riserva, quelli cioรจ con lunghi affinamenti sui lieviti e sono disposti a muoversi fra cantine, botti e vigne per fare nuove esperienze.
Niente cartina dunque, ma telefono carico, occhi aperti e voglia di muoversi.
Itinerario 1. Da Trento ad Avio, via Rovereto
ร un percorso di circa 40 km in rettilineo senza dislivelli che costeggia il fiume Adige e che parte da Trento. Dopo avere noleggiato la bici รจ dโobbligo una visita a Palazzo Roccabruna, dimora rinascimentale risalente all'epoca del Concilio di Trento (1545 - 1563), ma oggi soprattutto sede dellโEnoteca Provinciale del Trentino, luogo ideale per avere tutte le informazioni necessarie sul territorio. Lungo il primo tratto di strada si incontrano le Cantine Ferrari brand di spicco delle bollicine di montagna che offre la possibilitร di visite guidate nelle profonde cantine, da lรฌ si puรฒ raggiungere il vigneto Alto Margon e Villa Margon, residenza cinquecentesca, oggi di proprietร del Gruppo Lunelli. In zona, la cantina Altemasi dove รจ esposta la bottiglia โprimato Altemasi" da 26 litri creata e brevettata dalla cantina nel 1984; Cesarini Sforza dove allโinterno della cantina, visitabile su appuntamento, sono presenti dipinti di artisti trentini. Proseguendo tra vigneti e frutteti si passa la Vallagarina con Castel Beseno il piรน grande complesso fortificato del Trentino. Si incrocia la Cantina Pedrotti, con la grotta dello spumante dove riposa il vino e si arriva in zona Rovereto dove molte cantine aprono agli appassionati e organizzano aperitivo in vigna. Il percorso termina a Avio e lungo il tragitto si incontrano proprio i Viticoltori in Avio, realtร situata in unโarea denominata storicamente Terra dei Forti, circondata da un lato dal Monte Baldo e dallโaltro dallโAltopiano della Lessinia. Da non perdere la visita al Castello, maestoso circuito di torri e mura merlate concepito per il controllo strategico della valle dellโAdige.
Itinerario 2. La Valle dei Laghi: da Toblino a Riva del Garda
Lungo il percorso di 30 km soffiano due venti: al mattino il Pelรจr, che scende dalle Dolomiti del Brenta, e nel pomeriggio lโOra, che sale dal Lago di Garda e mantiene le uve ben arieggiate. E sono proprio i venti uno dei segreti delle bollicine di questo territorio insieme ai terreni come la dolomia, la marna calcarea, il carbonato di calcio e il magnesio. Qui si incontrano la Cantina di Toblino nata nel 1960 da un gruppo di appassionati viticoltori che ha creduto nella forza di un territorio e che oggi riunisce oltre 600 soci conferitori; o quella dei Fratelli Pisoni che fra le botti austroungariche di fine โ800 ospita un rifugio antiaereo della seconda guerra mondiale oggi adibito a stoccaggio del vino. Il percorso prosegue fino ad Arco dove si incontra la cantina sociale di Riva che propone aperitivi con le sue bollicine e abbinamenti di gusto o con i prodotti del territorio. Ricongiungendosi al Marca si trova la cantina Madonna delle Vittorie che offre la visita in loco e una sosta golosa nel vicino ristorante.
Itinerario 3. In bicicletta lungo lโAdige
Una lunga ciclopedonale che dalla Piana Rotaliana (oltre 400 ettari) della provincia di Bolzano raggiunge il confine con la provincia di Verona: in mezzo vigneti, cantine e panorama. Un tragitto denso di luoghi ed esperienze da percorrere tutto o in parte, secondo i propri desideri: cโรจ il trekking che parte vicino alla cantina Roverรจ della Luna Aicholz; il giardino dei profumi della cantina Endrizzi che custodisce al suo interno tutti i ricordi della montagna oppure, superato San Michele allโAdige, si puรฒ andare alla scoperta del Maso Nero, dal 1988 produttore di bollicine di montagna di fronte la Piana Rotaliana, e che deve il nome alla volta centrale della cantina annerita dagli anni e dalla fuliggine. In zona cโรจ la cantina Rotari (www.rotari.it) una delle piรน grandi strutture di metodo classico in Italia: bello osservare la sua architettura contemporanea con il caratteristico tetto a onda creato per integrarsi totalmente con il territorio e i vigneti.
La voglia di bollicine di montagna non si allenta? Aprite di nuovo la โAppโ e dirigetevi verso la Valsugana. Lรฌ ci sono i fratelli Romanese che affinano per due anni il loro โdosaggio zeroโ in fondo al lago di Levico. Nellโattesa si passa in cantina dove fra opere in bronzo e qualche corso di Yoga si stappano bottiglie e si brinda. Interessante anche il progetto denominato Trentodoc sulle Dolomiti che dal 31 di luglio al 9 di agosto porta le bollicine tra rifugi, masi hotel ed enoteche di Madonna di Campiglio e della Val di Fassa oltre 2mila metri in un programma ricco di appuntamenti.
Info:ย trentodoc.com
a cura di Tommaso Costa