In Friuli Venezia Giulia, tra i territori e relative denominazioni particolarmente vocate per la produzione di grandi vini bianchi e non solo - oltre al Collio, ai Colli Orientali, al Grave, ai preziosi passiti Picolit e Ramandolo, al Refosco -, c'è una piccola appendice che scivola verso Trieste, costeggiando l’Adriatico al confine con la Slovenia: il Carso.
Roccia bianca, arsa e siccitosa, battuta dalla fredda bora caratterizzano la zona, terra ostica e difficile, dalla natura aspra e vigorosa, con inverni pungenti ed estati torride.
Il vitigno bianco privilegiato nell’area è la malvasia istriana, ma vengono prodotti anche ottimi vini da chardonnay, pinot grigio, sauvignon, traminer, cabernet franc, cabernet sauvignon, merlot, refosco dal peduncolo rosso e vitovska. Ed è proprio sulle migliori etichette ottenute da quest'ultimo che ci concentriamo qui.
La vitovska è un antico vitigno autoctono a bacca bianca, presente nel Carso da tempo immemorabile. Il suo nome sembra provenire dalla località di Vipacco, oggi in Slovenia (Vitovlje). Solo un’uva temprata e selezionata dai secoli, poteva resistere e sopravvivere a questi contrasti così duri e forti. Un vitigno estremo e così fortemente territoriale, che non si conoscono delle varietà simili in tutto il Mediterraneo. Un vitigno di confine, spesso in passato vinificato in assemblaggio con altre uve, soprattutto con la Malvasia Istriana, ma che sempre più spesso è proposto nella sua cristallina purezza. Grazie ad alcuni appassionati vignaioli del Carso, possiamo riscoprire la Vitovska nelle sue espressioni più autentiche e rigorose.
Le migliori Vitovska
Ecco le migliori etichette di Vitovska secondo il Gambero Rosso, ottenute dal vitigno omonimo in purezza o comunque presente in alta percentuale nei vini indicati, valutati quest'anno con i Tre Bicchieri o i Due Bicchieri Rossi (essendo arrivati in finale durante le degustazioni per la guida Vini d'Italia di Gambero Rosso 2024) o i Due Bicchieri.
La Vitovska V. Collection 2016, dopo una macerazione di 20 giorni a contatto con le bucce, matura per 22 mesi in botti grandi di rovere di Slavonia per poi affinarsi lungamente il bottiglia. Tre Bicchieri ampiamente meritati. Benjamin Zidarich nel 1988 rivoluzionò l'azienda paterna, che all'epoca poteva contare su solo mezzo ettaro di vigna, ampliandola progressivamente e privilegiando le varietà autoctone del territorio fino a raggiungere un'estensione di tutto rispetto. Chi non ha mai visitato i vigneti e le cantine del Carso triestino non può avere un'esatta misura di cosa si intende per viticoltura eroica. Il clima, moderatamente continentale sull'altipiano, è caratterizzato dall'influsso del mare Adriatico e dal freddo vento di Bora, che spesso soffia con violenza. I vini interpretano le caratteristiche del Carso, iniziando dai colori sgargianti, proseguendo con profumi iodati e salmastri, per poi marcare la mineralità del territorio.
L'azienda Castelvecchio, di proprietà della famiglia Terraneo dal 1978, è tra le più fiorenti realtà vitivinicole del Carso Goriziano. La Vitovska 2022 eccelle per fragranza e bevibilità. I profumi sono iodati, ricordano il timo e il mare; la bocca è ricca, con rimandi di frutta secca ed erbe, per un finale salino e prolungato. Chiama naturalmente una pezzogna al sale.
Prepotto di Duino Aurisina è un paesino dell'altopiano carsico caratterizzato da terra, pietra, mare, sole e vento. Matej Lupinc capì che erano gli ingredienti giusti per produrre vini di alta qualità e, nel 1970, fu il primo a imbottigliare vini genuini, ricchi di aromi e di sfumature salmastre.
Siamo sul Carso triestino, a San Dorligo della Valle, nel comprensorio denominato Breg, un territorio che vanta una tradizione agricola secolare e una cultura millenaria. Qui Rado Kocjancic coltiva cinque ettari di vigneto, che da queste parti non sono pochi, privilegiando i vitigni autoctoni.
Il motto dei fratelli Andrej e Nevo Skerlj è "Vivi l'Insolito Carso" in quanto è in grado di fornire, oltre al vino, prodotti genuini quali espressione del territorio. Nella splendida cantina Bajta Fattoria Carsica incastonata nella roccia, vengono vinificati tre cultivar del territorio: terrano, vitovska e malvasia.
Sandi Skerk è uno dei migliori interpreti della viticoltura del Carso. Per capire cosa si intende per "viticoltura eroica" bisogna aver visitato questi luoghi, dove il conflitto tra uomo e roccia fa parte del quotidiano. Le tradizioni locali prevedono che la macerazione delle bucce nel mosto possa protrarsi anche per alcune settimane, poi semplici travasi e soprattutto nessuna filtrazione. Nella splendida cantina scavata nella dura roccia, vero capolavoro dell'ingegno umano, misteriosi spifferi provenienti da insenature irraggiungibili garantiscono fresca temperatura ed umidità costante per tutto l'anno. Nella scorsa edizione della Guida non ci furono presentati i vini, in quanto Sandi decise di conceder loro un ulteriore periodo di affinamento in bottiglia affinché potessero meglio esprimere le proprie caratteristiche. Scelta più che opportuna, visti i risultati.