Vicino a Firenze si producono i grandi vini di una piccola DOC. Ecco quali sono

5 Giu 2024, 18:03 | a cura di
Tutti i produttori della denominazione Valdarno di Sopra coltivano i propri vigneti in regime di agricoltura biologica. Qui vi proponiamo una selezione delle etichette che ci sono piaciute di più.

Nelle zone della nostra penisola abitate anticamente dagli Etruschi, generalmente il vino viene prodotto da sempre. Tra Toscana, Umbria e Alto Lazio, non è difficile venire a contatto con i resti di quella civiltà e le primitive forme di vinificazione che utilizzavano. È ciò che avviene anche nel Valdarno di Sopra, una denominazione toscana nata nel 2011 che sta trovando sempre più rapidamente la sua identità.

Valdarno di Sopra. Il territorio

Non si può liquidare la questione dicendo che Valdarno di Sopra "è una nuova DOC", perché andando a scartabellare tra le fonti storiche, si trova che già nel 1716, Cosimo III de'Medici si era reso conto delle potenzialità produttive di questo territorio tanto da essere citato nel celeberrimo Bando Ducale che delimitava le migliori zone vinicole toscane (in compagnia del Pomino, del Chianti (quello che noi oggi definiamo "Classico") e di Carmignano.

Quando parliamo di Valdarno di Sopra come denominazione ci riferiamo a un territorio incastonato tra Firenze, Siena e Arezzo, chiuso da una parte dalla dorsale del Pratomagno e dall'altra dal Chianti Classico. Qui vigneti si affacciano in mezzo ai boschi e agli uliveti, ma a rendere davvero caratteristica tutta la zona sono le balze, delle formazioni geologiche risultato dell'erosione degli antichi sedimenti formatisi all'interno del lago pliocenico che copriva questa zona circa cinque milioni di anni fa.

La Denominazione e i vini prodotti

In un territorio del genere, dove la produzione di qualità è rintracciabile già nei secoli passati, oggi l'attenzione si concentra tutta sul versante della tutela ambientale. Infatti, attualmente, tutti i produttori all'interno della denominazione Valdarno di Sopra coltivano i propri vigneti in regime di agricoltura biologica. Anzi, nel progetto del Consorzio di Tutela, c'è l'obiettivo di utilizzare questo parametro – il biologico – per poter entrare a far parte della DOC.

Dal punto di vista ampelografico, la tavolozza dei vitigni impiegati per le varie tipologie di Valdarno di Sopra (bianco e rosato, anche in versione spumante; rosso; passito) è piuttosto ampia: si sta puntando sempre di più sul sangiovese, ma la lista è lunga; tra gli altri autoctoni ci sono il ciliegiolo, il canaiolo, il pungitello, la malvasia (bianca e nera), il trebbiano, l'orpicchio, il foglia tonda, la gratena; mentre gli internazionali suddividono le loro quote tra pinot nero, merlot, syrah, cabernet, sauvignon e franc, e chardonnay.

I migliori vini Valdarno di Sopra DOC

La lista che segue è un modo per andare alla scoperta della denominazione Valdarno di Sopra attraverso i vini che quest'anno hanno ottenuto i Tre Bicchieri, i Due Bicchieri Rossi o i Due Bicchieri sulla guidaVini d'Italia di Gambero Rosso 2024.

Conquista i Tre Bicchieri il Valdarno di Sopra Merlot Vigna Galatrona '20 di Fattoria Petrolo, dai sentori variegati, con note fresche balsamiche, cannella, pepe e frutti neri. In bocca il sorso è articolato, con gradevole succosità, tannini calibrati e un finale godibile. Il Valdarno di Sopra Sangiovese Vigna Bòggina A '21 si mostra ampio al naso, con note di ciliegia e di macchia mediterranea, corpo solido ed equilibrato, finale teso e piacevole.  Dopo la seconda guerra mondiale il nonno dell'attuale proprietario, Luca Sanjust, acquistò la tenuta. La svolta in campo enologico avviene dalla metà degli anni '80, con il rinnovo dei vigneti e l'ammodernamento della cantina. Da vitigni quali sangiovese, merlot, cabernet sauvignon e trebbiano nascono uve che subiscono un attento processo di selezione. La bassa produttività per pianta e uno scrupoloso lavoro in cantina contribuiscono alla definizione del carattere dei vini, per alcuni dei quali la vinificazione e l'affinamento avviene in anfore di terracotta.

Il Valdarno di Sopra Orma del Diavolo 2019 di San Jacopo in Castiglioni è uno dei vini presentati quest'anno dall'azienda.

Il Sangiovese Vigna dell'Impero di Tenuta Sette Ponti, da una vigna del 1935, è un rosso di straordinaria eleganza e finezza. La tenuta si estende in un suggestivo angolo della Toscana, tra Firenze e Arezzo, in un'area pedemontana abitata fin dall' VIII secolo a.C. dagli Etruschi. È dagli anni '50 una delle proprietà della famiglia Moretti Cuseri. Molte delle vigne in produzione sono state piantate negli anni '60 e altre sono recentemente andate in produzione. Accanto al sangiovese crescono molte varietà internazionali, come il cabernet sauvignon e il merlot. A consolidare la forte vocazione vinicola della tenuta è stato Antonio, figlio di Alberto, imprenditore della moda.

Il Valdarno di Sopra Sangiovese Vigna Polissena '19 ha un naso fresco con note di erbe aromatiche, corpo solido e vibrante, finale prolungato. Ferruccio Ferragamo dal 1993 ha ridato vita al millenario borgo del Borro. Il rispetto dell'ambiente si concretizza attraverso l'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili che la rendono una tenuta a zero emissioni di anidride carbonica. Nei vigneti domina il sangiovese, lasciando anche spazio al merlot, al syrah, al cabernet sauvignon e allo chardonnay.  A gestire la tenuta ci sono oggi due figli di Ferruccio: Salvatore, amministratore delegato, e Vittoria, responsabile dell'Orto del Borro e dei progetti speciali.

 

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