Le 15 migliori Vernaccia di San Gimignano sotto i 20 euro scelte dal Gambero Rosso

18 Mar 2025, 18:06 | a cura di
Spesso si associano i vini della provincia di Siena ai grandi rossi. E in effetti hanno un ruolo centrale. Ma gli appassionati sanno che il territorio si fregia anche di un bianco ricco di storia: la Vernaccia di San Gimignano. Ecco etichette dal miglior rapporto qualità-prezzo.

La Vernaccia rappresenta uno dei vini bianchi storici all'interno di una regione prevalentemente votata alla produzione rossista qual è la Toscana; Dante, Boccaccio, Cecco Angiolieri. E poi Folgòre da San Gimignano e perfino Michelangelo Buonarroti. Non è una semplice lista di artisti quella che abbiamo appena sciorinato, ma sono le personalità che nel passato, all'interno delle loro opere o della loro corrispondenza, hanno parlato della Vernaccia di San Gimignano, probabilmente uno dei vini più citati all'interno della storia della letteratura italiana. Nonché tra i primi a ottenere la Doc, nell'ormai lontano 1966: la Docg arriverà più tardi, nel 1993.

La Vernaccia. Origine del nome

Il suo nome sembra derivare dal termine "vernaculum" che significa "del posto". Così, probabilmente, venivano battezzati vitigni diversi diffusi localmente in varie zone d'Italia. Sono numerose, infatti, le varietà con questo nome, alcune delle quali, come quella di Serrapetrona, nelle Marche, o la schiava grigia in Alto Adige (vernatsch in tedesco) di colore rosso. Altri studiosi, invece, sostengono che il vitigno sia originario di Vernazza, in Liguria, e che solo successivamente sia giunto a San Gimignano. Comunque, già intorno all'anno Mille, questo vino occupava un posto di primo piano nel panorama enologico toscano e veniva commerciato dai mercanti fiorentini e veneziani anche nell'Europa del Nord.

La Vernaccia di San Gimignano. La denominazione

Il vitigno è uno dei tanti vanti del meraviglioso borgo di San Gimignano, immerso tra le colline senesi e la Val d'Elsa. Tra le mete turistiche più visitate nel mondo, la città è famosa per un nucleo medievale perfettamente conservato in cui campeggiano ancora numerose torri rimaste a testimoniare la potenza delle famiglie che le hanno erette ormai quasi ottocento anni fa. La denominazione copre i vigneti dell'intero comune, un territorio che nonostante non sia molto vasto (gli ettari dedicati al vitigno sono attualmente circa 750), mostra tuttavia molte sfaccettature: oltre ai terreni, che sono piuttosto compositi e presentano diverse percentuali di sabbia, argilla, sostanza organica e scheletro, contribuiscono ad accrescere la varietà pedoclimatiche le altitudini che vanno dai 60 metri fino ai 640.

Le Vernaccia di San Gimignano dal migliore rapporto qualità-prezzo

vale la pena quindi esplorarne le potenzialità, tanto nelle versioni d'annata, fragranti e giocate sulla bevibilità, quanto, soprattutto, sulle versioni Riserva, in grado di regalare sorprese con l'invecchiamento. Qui di seguito vi forniamo la lista delle migliori etichette assaggiate che trovate recensite tra le pagine delle guide Berebene Vini d'Italia 2025 del Gambero Rosso.

 

La Vernaccia di San Gimignano Clara Stella '23 è ricca e dinamica al palato, con bagaglio olfattivo che sa di iodio, frutta secca ed erbe officinali. La coppia Flavia Del Seta e Francesco Galgani gestisce il podere Cappellasantandrea acquistato nel 1959 dal nonno di Flavia. Si tratta di una piccola azienda vitivinicola biologica a conduzione familiare, dove il compost per i vigneti viene dagli animali della fattoria e la vite si marita con meli, peri e aceri e dove, oltre alla vernaccia, si coltivano sangiovese, merlot e ciliegiolo. I vini aziendali sono maturati, a seconda della loro tipologia, in anfora, legno e cemento.

Signano, la bella realtà agricola della Famiglia Biagini, è a conduzione familiare: Manrico è coadiuvato dai figli Pietro e Teres nella gestione della parte agrituristica del Casolare di Bucciano. Siamo nel versante ovest di San Gimignano e qui si allevano i vitigni tradizionali del territorio. La Vernaccia di San Gimignano Riserva La Ginestra '22 è sapida, dai cenni di tè, scorza di limone candito e dal sorso fresco e tonico.

Morbida e cremosa la Vernaccia di San Gimignano Sanice Ris. '21, con qualche leggero tono evoluto al naso, molto spostato sulla pasta di mandorle e il cioccolato bianco. In bocca, il vino ha struttura e conserva una discreta finezza nel suo sviluppo tendenzialmente largo, che gioca su un finale dai tratti salini marcati.

Tutto cominciò nel 1949, quando Guido e Annunziata Cesani arrivano a San Gimignano dalle Marche, acquistando una casa e un piccolo appezzamento di terra a Pancole, dove praticavano agricoltura di sussistenza, accompagnata dall'allevamento di pochi capi di bestiame. È il figlio Vincenzo a trasformare questa piccola realtà in un'azienda vitivinicola, imbottigliando le prime Vernaccia nel 1980, con le figlie Letizia e Marialuisa ad affiancarlo, ormai da anni, nelle attività aziendali.

In località Casale, a nord est di San Gimignano, sulla strada per Certaldo, sorge Pietraserena, una delle tenute della famiglia Arrigoni. Dei 40 ettari complessivi la gran parte è destinata a vigneto, il resto a oliveto e bosco ceduo. La Vernaccia di San Gimignano Vigna del Sole '23 proviene da un vigneto esposto a sud-ovest; una piccola parte delle uve è vendemmiata in leggera surmaturazione che le conferisce struttura, cremosità, cenni di frutta tropicale. Tipicamente sapida, ha sfumature di menta in chiusura.

La Vernaccia di San Gimignano I Mocali Ris.'21 di F.lli Vagnoni ha beva profonda, spinta da una freschezza fruttata ne rende il sorso assai godibile.

Materica, polposa e sapida la Vernaccia di San Gimignano Ris. '22 di Tenuta La Vigna, che non è solo un vino di struttura, ma possiede anche aromi ben profilati di frutta gialla e burro.

Acidità golosa, tocchi iodati e legno dosatissimo: non c'è nulla fuori squadra nel bagaglio aromatico della Vernaccia di San Gimignano Ris. '21 di Tenute Palagetto che in bocca possiede sorso travolgente per lunghezza, profondità e sapore.

Quella di Palagetto è la storia di un'azienda e di una famiglia che appartengono da sempre a San Gimignano: Luano Niccolai, dopo il successo nell'industria camperistica, decise di investire nella sua terra d'origine, acquistando. negli anni '80 del secolo scorso, i primi terreni di quelle che sarebbero diventate le Tenute Niccolai. Il testimone è poi passato alla figlia Sabrina, mentre oggi l'azienda è gestita dalla terza generazione, con Arianna e Niccolò, i figli di Sabrina.

La Vernaccia di San Gimignano Selvabianca '23 sembra anticipare nel nome i profumi di frutta bianca fresca e i rimandi alle erbe aromatiche e ai toni quasi di sottobosco. Freschezza e bevibilità scattante, ne caratterizzano, come sempre, la bocca.

Il Colombaio di Santa Chiara della famiglia Logi ha costruito, a partire dal 2002, un progetto enologico convincente e capace di un'accelerazione formidabile che, in poco più di un ventennio, ha portato le etichette aziendali, soprattutto le Vernaccia, ad occupare stabilmente i vertici assoluti della denominazione di San Gimignano. I vini sono di ottima esecuzione e brillano per una chiara definizioni dei loro tratti distintivi, risultando autentici, golosi e territoriali.

Fu Giovanni Panizzi che nel 1979 acquistò il podere Santa Margherita, primo nucleo dell'azienda oggi nelle mani di Simone Niccolai, sostenitore di un'intelligente continuità. Nel 1990 la prima Vernaccia di San Gimignano di casa Panizzi innescò, accanto a poche altre, una rivoluzione qualitativa. E quel dinamismo resta ancora la cifra più importante della cantina di San Gimignano, attualmente alle prese, per esempio, con la produzione di un pinot nero, un unicum nella città delle Torri. Qui vi segnaliamo la Vernaccia Vigna Santa Margherita.

Casa alle Vacche è l'azienda della famiglia Ciappi e si trova in località Lucignano, ad un passo dalla città delle Torri. La svolta fondamentale dal punto di vista enologico arriva agli inizi degli anni Novanta del secolo scorso, ponendo la cantina, oggi condotta dai fratelli Fernando e Lorenzo, tra le realtà più significative della denominazione. Nella gamma delle etichette aziendali protagonista è, evidentemente, la Vernaccia, ma non manca anche una, se pur più limitata, produzione rossista.

Teruzzi ha la superficie vitata più estesa tra tutte le aziende private della denominazione della Vernaccia di San Gimignano. La cantina, nata nel 1974, per iniziativa di Enrico Teruzzi, vanta una storia significativa nel territorio della città delle Torri, che, nel 2016, ha trovato nuova linfa, con il suo passaggio nell'orbita del Gruppo Terra Moretti, incontrando un rinnovato slancio e l'opportunità di una crescita più consapevole e di un rilancio convincente.

Naso articolato e fine, con fiori gialli, cenni di frutta gialla e tocchi di pietra focaia per la Vernaccia di San Gimignano Ori Ris. '22. La bocca è sapida fine e snella, dallo sviluppo saporito e dal finale fragrante. È il 1995 quando Giorgio Comotti decide di lasciare Milano e sbarcare in Toscana, acquistando un podere abbandonato lungo la strada fra San Gimignano e Volterra, dove pianta i primi vigneti e costruisce una cantina. Oggi i vini prodotti da Il Palagione si distinguono per uno stile ben leggibile, dove prevale un'interpretazione della Vernaccia di San Gimignano dai tratti aromatici fragranti e dalle progressioni gustative agili, sapide e piacevolmente verticali.

Fresca, sottile ed immediata la Vernaccia di San Gimignano Viti Sparse '22 di Terre di Sovernaja, dagli accenni delicati di fieno fresco.

La Vernaccia di San Gimignano Fiora Ris. '22 di Fornacelle profuma di frutta tropicale, qualche cenno di maggiorana, agrumi e lampi speziati. Il sorso è sapido e scorrevole, caldo in chiusura. Solido il Chianti Colli Senesi '23, dal sorso verticale e fruttato un filo serrato sul finale.

Ha buona struttura la progressione gustativa della Vernaccia di San Gimignano Ris. '20, che al naso possiede una leggera evoluzione su erbe officinali essiccate e lievi tocchi terrosi, trovando però un finale mentolato e ammandorlato. La Tenuta Villa Cusona si trova nelle vicinanze di San Gimignano, e i Guicciardini Strozzi trovano proprio nella Vernaccia una delle loro etichette di riferimento. Fu Girolamo Strozzi, negli anni Settanta del secolo scorso, a sviluppare l'attività vitivinicola dell'azienda, oggi condotta dalle figlie Natalia e Irina jr. A partire dal 1999 Guicciardini Strozzi ha ampliato i suoi orizzonti in Maremma (Tenuta Poggio Moreto e Tenuta I Massi) e a Pantelleria (Coste di Kuddia).

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