Quando parliamo di Oltrepò Pavese ci riferiamo all'estremità meridionale della Lombardia, una zona che segna il confine con l'Emilia Romagna a est, il Piemonte a ovest e le zone montuose della Liguria a sud. Come è ben noto questo territorio è una delle culle italiane del pinot nero; anzi, con i suoi oltre 3000 ettari coltivati con il più nobile dei vitigni, è la terza zona al mondo per estensione dedicata a quest'uva; sugli altri gradini del podio, ovviamente, Borgogna e Champagne. Ma come viene utilizzato tutto questo pinot nero? Ovviamente per essere vinificato in rosso, tipologia che troviamo anno dopo anno in costante crescita qualitativa, ma soprattutto viene usato per produrre spumanti da Metodo Classico, il vero e proprio cavallo di battaglia del territorio.
Come tutti gli spumanti Metodo Classico, anche quelli dell'Oltrepò Pavese per ottenere le bollicine subiscono un doppio processo di fermentazione, il secondo dei quali all'interno della stessa bottiglia che poi arriva sulla nostra tavola.
Realizzare uno spumante Metodo Classico è complesso sotto tanti punti di vista; soprattutto "immobilizzare" i vini in cantina per almeno due anni comporta dei costi. È il motivo per cui questi spumanti generalmente sono più costosi di molti vini fermi. Tuttavia, nei nostri assaggi di quest'anno, siamo riusciti a scovare alcune etichette che arrivano sullo scaffale a meno di 20 euro. Li abbiamo recensiti sulla guida Berebene 2024 del Gambero Rosso, da cui è tratta la lista che trovate di seguito.
Gli spumanti Metodo Classico dell'Oltrepò Pavese dal migliore rapporto qualità-prezzo
L'Oltremondo Rosé M. Cl. di Sabaghina (100% pinot nero) è un Rosé di bella struttura, profumato, ampio e ben fatto, con una chiusura lievemente ammandorlata che lo impreziosisce. Non è facile trovare un Metodo Classico di qualità che rispetti i limiti di prezzo imposti dal Berebene. In questo caso, siamo felici di presentare un'altra realtà dell'Oltrepò Pavese. Condotta da Claudio Battaini, Sabaghina dispone di circa 70 ettari in media collina, su terreni particolarmente adatti al pinot nero.
Il Metodo Classico Pinot Nero Brut 2017 di Ca' del Gè è ampio, profondo e goloso, mostra nitidezza e personalità grazie a un ricco corredo aromatico e a una sorprendente verticalità gustativa. I profumi maturi di lieviti e di lamponi anticipano una bocca polposa e dinamica, dettata da un'effervescenza fine e persistente. Il finale è lungo e succoso: un Pinot Nero di classe. La passione profonda per la terra, insieme all'atteggiamento sobrio e al rigore morale, è ciò che caratterizza Carlo, Sara e Stefania Padroggi, che portano avanti l'eredità preziosa dell'indimenticato padre Enzo. L'azienda dimostra la propria sensibilità verso la tutela della biodiversità attraverso la partecipazione al progetto ViNO (Vigneti e Natura in Oltrepò). In cantina, l'obiettivo è sempre stato quello di valorizzare al massimo il frutto. Questo è confermato dall'ampio assortimento di vini offerto dall'azienda, che spazia dal Metodo Classico al Dolcetto.
Il Caristoro Rosé di Fiamberti è un Metodo Classico da uve pinot nero senza alcun dosaggio finale, anche se esce come brut. I profumi sono netti e fragranti, ricordano l'anguria e la pesca. La bocca è agile, ricca e ben distesa, con un perlage che sostiene molto bene la beva fino al succoso finale. Giulio Fiamberti, affiancato come sempre dal padre Ambrogio, emerge come uno dei protagonisti nell'ambito della denominazione Buttafuoco Storico, caratterizzata negli ultimi tempi da un'attenzione crescente, di cui è l'unico a produrre due cru differenti. L'azienda vanta un ricco patrimonio viticolo, recentemente ampliato, comprendente diverse zone di eccellenza a Canneto Pavese, dove spiccano i vitigni autoctoni dei rossi di tradizione come Bonarda, Barbera e Sangue di Giuda. Inoltre, l'azienda possiede vigneti a quota più alta, verso Montalto Pavese e in valle Scuropasso, destinati alla coltivazione del pinot nero utilizzato per la produzione del Metodo Classico Caristoro, sia nella versione bianca che rosata.