La Puglia continua a crescere, sia dal punto di vista qualitativo che da quello della consapevolezza di questa crescita e dei modi in cui ottenerla. Dei 26 Tre Bicchieri 19 sono vini a denominazione di origine, a dimostrazione di come l’identità e la tipicità del territorio siano oggi fattori sempre più importanti per i pugliesi, mentre solo pochi anni fa la produzione regionale era legata fondamentalmente al vitigno più che al territorio.
I mattatori sono il Primitivo di Gioia del Colle e quello di Manduria, ma troviamo anche Brindisi, Castel del Monte, un Terra d’Otranto e il Salice Salentino. E proprio su quest'ultimo ci concentriamo qui, segnalandovi le etichette che abbiamo premiato con i Tre Bicchieri e i Due Bicchieri Rossi sulla Guida Vini d'Italia 2024 di Gambero Rosso.
La Doc Salice Salentino. Storia e vini prodotti
La Doc Salice Salentino (creata nel 1976) inizialmente prevedeva solo la tipologia "rosso" (anche Riserva), che rimane tuttora la più nota, con vini di notevole qualità, ottenuti dalla vinificazione delle uve negroamaro, eventualmente accompagnate da un 10-20% di malvasia nera, sia brindisina che leccese, poi si sono aggiunte le tipologie "rosato" con lo stesso uvaggio e "bianco" con l’impiego di uve come chardonnay, sauvignon, trebbiano toscano, garganega, malvasia bianca. Oggi la denominazione comprende anche il Salice Salentino Negroamaro, Salice Salentino Negroamaro rosato, Salice Salentino Pinot bianco, Salice Salentino Fiano, Salice Salentino Chardonnay, Salice Salentino Aleatico.
Il Rosso è particolarmente adatto per accompagnare pastasciutte, carni arrosto, agnello e capretto al forno, formaggi piccanti di media stagionatura; il Riserva è indicato con brasati, arrosti di carni rosse e formaggi ben stagionati; il Rosato è vino da tutto pasto e ottimo compagno di antipasti con affettati, carni bianche e formaggi dolci.
L’'80% dei rossi e dei rosati della Puglia vedono nel loro uvaggio una notevole percentuale di negroamaro. Quest’uva, probabilmente introdotta nell’arco ionico dai Greci, trova la sua massima diffusione nel leccese, nel brindisino ed in provincia di Taranto. Di produzione abbondante e costante, si adatta benissimo ai terreni aridi e ai climi caldi. Se ne ottiene un vino di un intenso colore rosso-granato, pieno, rotondo e con uno spiccato retrogusto amarognolo; insieme alla malvasia nera, vinificato in rosato, dà un vino fine, fruttato e molto vivo, dall’aroma delicato. Alezio, Brindisi, Copertino, Leverano, Matino, Nardò, Cerignola, Salice Salentino e Squinzano sono le principali Doc regionali nelle quali il negroamaro gioca un ruolo determinante nel regalare vini di notevole finezza ed eleganza, pur rimanendo molto caldi e fruttati, adatti all’invecchiamento.
I migliori Salice Salentino Rosso
Il Salice Salentino Cantalupi Riserva '20 presenta toni di macchia mediterranea, con note tostate, di prugna e di susina nera, mentre il palato ha tannini ancora in evidenza e un finale sapido e succoso. L'azienda della famiglia dei Conti Zecca è una vera e propria istituzione della vitivinicoltura salentina. Sono quattro le tenute di proprietà: Donna Marzia, Santo Stefano e Saraceno a Leverano, mentre Cantalupi è situata a Salice Salentino. I vitigni presenti sono sia quelli tipici del territorio salentino che internazionali, e danno vita a un'ampia gamma di etichette, tutte d'impostazione moderna e ben realizzati tecnicamente, ma con un forte legame all'identità territoriale.
Il Salice Salentino Rosso Selvarossa Riserva '20 di Cantine Due Palme si esprime con note di tostatura, spezie dolci e frutti neri, è compatto, ricco di frutto, con un finale lungo e piacevole. Questa grande cantina cooperativa, fondata da Angelo Maci nel 1989, è tra le più importanti della regione ed è costituita da 1.200 soci conferitori, che lavorano un parco vigneti situato fra le provincie di Brindisi, Taranto e Lecce. Le vigne sono per il 40% coltivate ad alberello pugliese e composte per il 90% da uve a bacca rossa, con in primo piano i vitigni della tradizione, da cui nasce una gamma di vini molto ampia di oltre 30 etichette, tutte ben realizzate tecnicamente, d'impostazione moderna e di stampo mediterraneo.
Il Salice Salentino Negroamaro Rosso Teresa Manara Riserva '20 ha sentori di mora, erbe aromatiche e spezie dolci, un palato succoso, di buona struttura e lunghezza. L'azienda della famiglia Cantele oltre alle vigne di proprietà, situate fra Guagnano, Montemesola e San Pietro Vernotico su suoli calcareo-argillosi profondi e di medio-alta permeabilità, in cui predominano le terre rosse, conta su di un'attività di "negoce" che fa affidamento su circa 150 ettari di alcuni fidati conferitori seguiti dallo staff aziendale per tutto l'anno. I vitigni coltivati, oltre allo storico chardonnay, sono principalmente quelli della tradizione, come negroamaro, primitivo o susumaniello, per vini dallo stile moderno che vogliono unire tipicità e bevibilità.
Ottimo il Salice Salentino Vereto Riserva '21, dai sentori di frutti neri di bosco, liquirizia e china, è succoso, equilibrato e con un piacevole finale ricco di frutto. L'azienda della famiglia Vallone, nata nel 1934, si articola in tre corpi aziendali collocati in alcune tra le zone più vocate del Salento. Una è situata all'interno della denominazione Brindisi e vi si trova la moderna cantina, un'altra è nella denominazione Salice Salentino, dove sono presenti delle vigne ad alberello di negroamaro quasi centenarie, e la terza nell'agro di Carovigno, nella riserva naturale di Torre Guaceto. I vini proposti sono espressione autentica del territorio e dei vitigni da cui nascono.
Davvero ben realizzato il Salice Salentino Rosso Mani del Sud '21, classico nei suoi profumi di frutti neri maturi con sfumature di liquirizia, di buona materia, con tannini ben gestiti e un finale scorrevole e succoso di bella piacevolezza. Fin dal 1870 la famiglia Apollonio possiede vigne e produce vino e dal 1975 lo imbottiglia. Oggi l'azienda è guidata dalla quarta generazione della famiglia, i fratelli Marcello e Massimiliano, che propongono un'ampia gamma di vini realizzati sia dai vigneti di proprietà che dalle uve di fidati conferitori. I vitigni utilizzati sono principalmente quelli della tradizione salentina, a partire da negroamaro e primitivo. I vini proposti sono d'impianto tradizionale, con una particolare attenzione ai prodotti da invecchiamento.
Ottimo il Salice Salentino Santa Croce Riserva '20, dai sentori di frutti neri in confettura, fichi secchi e tabacco, mentre il palato è un po' tannico, ma di buon frutto e con un finale sapido e succoso.