L'incredibile varietà dei territori del vino italiani spesso ci permette di venire a conoscenza di alcune zone molto particolari. Una di queste è la Valtellina, dai panorami incantevoli e natura incontaminata a un paio d’ore di macchina da Milano, della quale vi abbiamo già segnalato i migliori ristoranti. Siamo in provincia di Sondrio, in mezzo alle montagne, eppure il clima, almeno di giorno, è del tutto mediterraneo.
Le motivazioni? La Valtelllina è una delle poche valli alpine orientate da ovest a est, in cui la parte coltivata a vigneto copre solo il versante esposto a sud. Le Alpi Orobiche a meridione e le Retiche a nord, con i loro 4000 metri di altitudine creano una sorta di barriera che non fa entrare le perturbazioni ed è per questo che è uno dei posti meno piovosi d'Italia: le perturbazioni non riescono a entrare, e quando entrano, soprattutto dal Lago di Como, man mano che risalgono la valle, perdono di forza. Il clima durante il giorno è mitigato da un vento caldo chiamato Breva che spira dal Lago di Como.
Ma soprattutto, ciò che lascia a bocca aperta chi visita per la prima volta la Valtellina è il sistema di terrazzamenti su cui insistono le vigne, ben 2500 chilometri. Sono frutto di un lavoro millenario, costruiti perlopiù con muretti a secco e terra di riporto sopra la nuda roccia, un segno tangibile della fatica che l'agricoltore valtellinese ha dovuto compiere per coltivare la vite. Grazie a questi gradoni e alla presenza di pietra esposta al sole abbiamo un irraggiamento perfetto durante il giorno, mentre la sera queste pietre rilasciano calore alle piante. Tutto ciò crea le condizioni per uno sbalzo termico davvero eccezionale tra giorno e notte: in alcuni periodi dell'anno, per esempio la fine di settembre si arriva a una differenza anche di 20 gradi.
Ma qual è il vitigno principale di questa affascinante zona? È la chiavennasca, un biotipo locale di nebbiolo. Come capita per i fratelli, anche queste uve geneticamente sono uguali ma poi i connotati sono differenti. E infatti, dopo tanti anni di vita separati, i due nebbioli sono attualmente piuttosto diversi. La chiavvennasca patisce meno il freddo, sente meno la mancanza di precipitazioni, ha la buccia spessa, un acino più grosso (proprio per sopperire alla siccità probabilmente). L'altra grande differenza è che il nebbiolo piemontese insiste perlopiù su grandi quantità di argille, mentre in Valtellina le radici del nebbiolo corrono sulla roccia madre. Tendenzialmente si ha un po' più acidità e profumi più delicati.
I Rosso della Valtellina dal migliore rapporto qualità-prezzo
Con la chiavennasca si producono i Valtellina Superiore, che insieme allo Sforzato, sono le più ambiziose tipologie vinicole della zona. Ma negli ultimi anni i produttori stanno lavorando con sempre più attenzione anche sulla tipologia "base" del territorio: il Rosso di Valtellina, generalmente vini molto fragranti, eleganti, dotati di grande tensione e bevibilità. Ve ne consigliamo alcuni dei miglori reperibili in enoteca e negli shop on line a meno di 20 euro tra quelli recensiti sul Berebene 2024 di Gambero Rosso.
Il Rosso di Valtellina di Ascesa è un vino di notevole finezza e fragranza. Il 2021 si propone su toni di lampone, liquirizia e violetta. Al palato è fresco, agile, ricamato nel fraseggio di fiori e frutti, con un tannino appena sussurrato che lascia spazio a una beva piacevolissima e infiltrante.
Rosso di Valtellina 2021 - Ascesa
Il Rosso di Valtellina La Malpaga 2021 di Ca' Bianche è fresco e croccante, fine e armonico alla beva, espressione di uve nebbiolo di una piccola vigna situata nel comune di Tirano. Si mette in mostra in particolare per la purezza del frutto rosso, lamponi e fragoline, che ritroviamo in un palato all'insegna della leggerezza, con note mentolate ad accompagnare e rilanciare il sorso.
Il Rosso di Valtellina Matteo Bandello di Luca Faccinelli della vendemmia 2021 al palato è fresco, equilibrato, sapido e di buona lunghezza. Felice interpretazione di un millesimo caldo, con frutto pulito e grande scorrevolezza. Le uve in questione provengono da vigneti all'interno della sottozona Grumello, nei comuni di Montagna in Valtellina e Sondrio, su terreni ricchi di sabbia e ghiaia.
Il Rosso di Valtellina Nettare 2021 di Tenuta Scerscé è brillante, con note di lampone ed erbe di montagna. Cristina Scarpellini è l'anima di Tenuta Scerscé. Importante e affermata professionista dopo la laurea a Milano e una tesi di ricerca a Parigi, conosce nel 2008 la Valtellina, un incontro di passione, amore e dedizione. Vigneti ad una altitudine tra i 400 e i 720 metri, 6 ettari da Teglio nella sottozona Valgella fino a Tirano, ma anche nuove realtà nel Sassella e nell'Inferno.