Se è vero che i vini con i quali vengono identificate di norma Marche e Abruzzo sono rispettivamente il Verdicchio (Castelli di Jesi e Matelica) e il Montepulciano d’Abruzzo, al confine tra le due regioni vengono coltivati alcuni vitigni autoctoni molto interessanti, che sono stati riscoperti anche in purezza. Uno di questi è la passerina. Il nome sembra derivare dal fatto che i passeri amano beccare i suoi gustosi acini. Ha origini molto antiche e come molte altre varietà a bacca bianca dell’Italia centrale, appartiene alla vasta famiglia dei trebbiano. La passerina ha trovato le migliori condizioni per la sua diffusione nei territori del Piceno e del nord dell’Abruzzo, oltre che nel Lazio, in particolare in una piccola enclave della provincia di Frosinone. In passato ha sofferto per la concorrenza del trebbiano toscano, che ha rese superiori ed è decisamente più resistente e vigoroso. Proprio per questo motivo ha vissuto nell’ombra per molti decenni, fino a quando non è stato riscoperto da alcuni appassionati viticoltori.
A sancire questo percorso di valorizzazione, nel 2011 è stata creata la DOCG Offida, che contempla nel disciplinare l’Offida Passerina DOCG, prodotto con una percentuale minima del vitigno dell’85%. I vigneti si estendono dalla costa adriatica verso l’entroterra collinare appenninico, fino a un’altitudine di circa 600 metri sul livello del mare. Il clima è mediterraneo, con estati calde e inverni relativamente freddi. L’influsso del mare, con le sue brezze termiche, contribuisce a mitigare le temperature e a favorire la perfetta maturazione dell’uva.
In passato il vitigno passerina è stato spesso vinificato in uvaggio e ancora oggi rientra in numerose denominazioni del centro Italia. In purezza regala un vino dai profumi delicati e dalla piacevole freschezza. Oltre alla versione ferma tutelata dalla DOCG Offida, nel piceno esiste una DOC, la Terre di Offida, che orevede anche le versioni spumante, passito e Vino Santo.
Il vitigno passerina ha un grappolo di dimensioni medie con acini di colore giallo-oro, possiede una buona concentrazione zuccherina e un grado di acidità piuttosto elevato. Il vino ha un colore giallo paglierino, con un profilo olfattivo caratterizzato da fresche note agrumate e aromi di frutta gialla. Al palato esprime una piacevole freschezza fruttata, accompagnata da una buona sapidità. Nella versione Vin Santo, possiede un intenso e suadente bouquet con aromi di frutta candita, frutta secca e spezie. La dolcezza è sempre ben equilibrata da una piacevole vena acida.
Le migliori Passerina
Ecco le migliori Passerina (DOCG e IGT) secondo il Gambero Rosso, ottenute dal vitigno omonimo in purezza o comunque presente in alta percentuale nei vini indicati, valutati quest'anno con i Due Bicchieri sulla guida Vini d'Italia di Gambero Rosso 2024.
MARCHE
Sono due le Passerina di Centanni che quest'anno abbiamo valutato e inserito sulla guida Vini d'Italia. Dal 2005, anno del debutto, l'azienda Centanni non ha mai smesso di crescere. Alla guida c'è il giovane Giacomo coadiuvato da suo padre Mario, il cui impegno prioritario è quello di portare in cantina uve sane e ben mature, allevate con principi bio. Sarà poi il tandem di enologi Nicola Tucci e Francesco Pallotti a trasformarle in vini segnati da uno stile che li vuole intensamente fruttati al naso e ricchi, morbidi, decisamente saporiti, capaci di esprimere una piacevolezza universale.
Kreta 2022 è una delle migliori Passerina dell'annata. Collevite nasce dall'unione di alcuni imprenditori agricoli le cui proprietà sviluppano una superficie di 170 ettari di vigneti sparsi nei migliori areali piceni, in un contesto di assolate colline che risentono a dovere dell'influsso del vicino Mar Adriatico. La capiente cantina che accoglie e lavora le uve è sita a Monsampolo del Tronto mentre i piccoli legni che maturano i rossi più importanti sono ospitati a Villa Piatti di Ripatransone.
Buone vibrazioni agrumate si ritrovano nella Passerina Lajella 2022, votata a un sorso leggero e scorrevole. Colli Ripani è un istituto cooperativo che dal 1969 coordina e gestisce il lavoro di una vasta platea di vignaioli sparsi tra le colline di Ripatransone e zone limitrofe, nel cuore della zona più vocata del Piceno. L'ampia disponibilità di ettari a disposizione e l'attrezzata cantina di Contrada Tosciano permettono la creazione di più linee produttive, di cui una dedicata interamente ai vini biologici. Ce n'è per tutti i gusti e per tutte le tasche, con la consueta affidabilità mostrata nel corso degli anni.
La Passerina Notturna 2022 ha un'eleganza rara per la denominazione. Con l'entrata delle nuove leve Marta e Camilla Capriotti, figlie di Marilena Cocci Grifoni, Tenuta Cocci Grifoni ha allargato il suo raggio d'azione dando sempre più spazio all'ospitalità: all'operatività per visite guidate, si sono via via aggiunti servizi di ristorazione ed è entrato a pieno regime il Panoramic Wine Resort per l'ospitalità, dove sostare circondati dalle vigne,
Il Campo di Marte Passerina 2022 di Tenuta De Angelis è uno dei vini prodotti dall'azienda guidata oggi da Alighiero Fausti, tra le più note del Piceno per costanza e qualità. Fondata nel 1958, inizia ad avere una propria linea di imbottigliato nei primi anni '90, curata dalla consulenza enologica di Roberto Potentini. Di epoca più recente la conversione in biologico di tutti i vigneti sparsi tra Castel di Lama e Offida, nel cuore del Piceno, per lo più impiantati con vitigni tradizionali.
La Passerina è uno dei vini prodotti dall'azienda Numa, la crasi delle iniziali del nonno di Pier Francesco Liberi, ovvero Nucci Marcello, ispiratore del progetto e di buona parte dei terreni in Val Menocchia che oggi compongono la dotazione aziendale. Pier Francesco si affida ai vitigni tradizionali ma conta anche su piccole quote di internazionali e nuovi impianti di uve garofanata e grenache che entreranno a regime prossimamente. La nuova e spaziosa cantina, in parte interrata, conta della migliore tecnologia e di piccoli legni di prima qualità. I vini hanno spirito contemporaneo e profondità di beva.
Pasqualino Damiani è un piccolo vignaiolo che opera principalmente con i vitigni tradizionali piceni. Il suo stile prevede maturazioni piuttosto accentuate alla ricerca di sapore e spessore strutturale. Ben riuscita è l'applicazione di questa formula alla Passerina che trova così sensazioni di agrumi canditi e frutta gialla matura ritrovate in un palato polposo, piuttosto pieno ma non pesante, di facile approccio.
Il Lucrezia 2022, (IGT, passerina in purezza) è uno dei vini prodotti da Giovanni "Johnny" Vagnoni titolare dell'azienda Le Caniette, dove le uve sono tutte di proprietà, allevate in bio da molti anni. Solo vitigni locali, con la nobile eccezione della grenache. Cantina di giuste proporzioni, ben incastonata nel panorama vitato di Contrada Canali, con vista sul Mar Adriatico. Soprattutto è rimasta un'azienda di taglio artigianale, senza cedere alla tentazione di allargare a dismisura la produzione, forte di una gamma invidiabile per diversificazione e qualità.
ABRUZZO
Il Controguerra Passerina 2022 di Dino Illuminati è uno dei vini prodotti dall'azienda oggi guidata da Lorenzo e Stefano, tra le aziende più importanti del panorama vinicolo abruzzese e più longeve della regione. La gamma proposta ogni anno è piuttosto ampia: a vini immediati e di pronta beva si alternano etichette ambiziose, pensate per lunghi invecchiamenti, prodotte con un'ottica intelligentemente modernista.
LAZIO
Ben realizzata la Passerina 2022 di Nuova Cantina di Genazzano Martino V di buona tensione e sapidità nei suoi toni di erbe aromatiche e frutta gialla. L'azienda produce anche il Martino V Cesanese 2022, di ottimo livello, che profuma di visciole, china e spezie orientali, fresco e grintoso, con tannini ben integrati e dal finale morbido e persistente.
Corretta e piacevole la Passerina V Santa 2022 di Giovanni Terenzi, che produce anche un Cesanese di buon livello.