La Toscana si conferma anche quest’anno come la regione più premiata della Guida, con ben 89 Tre Bicchieri. Il numero dei vini finalisti, i due bicchieri rossi per intenderci, è di ben 327. Per vastità di territorio e di denominazioni, per varietà di stili e di terroir questi risultati sono ampiamente giustificati. C’è un dinamismo, una voglia di crescere e di approfondire il legame con il territorio che non conosce sosta.
I migliori Morellino di Scansano Tre Bicchieri e Due Bicchieri Rossi
Qui ci concentriamo sul Morellino di Scansano, un rosso di buon corpo, ricco di frutto, dalle ottime potenzialità - di cui è protagonista il vitigno sangiovese - che ha un’immagine approcciabile e di presa presso il grande pubblico, ma che riesce a sfiorare anche vini memorabili dalle vigne migliori. Viene prodotto in una vasta area della provincia di Grosseto, che comprende i comuni di Scansano, Manciano, e tutta la fascia collinare che domina i corsi dell’Albegna e dell’Ombrone. Va servito a 18° di temperatura e abbinato a primi piatti saporiti, cacciagione, selvaggina e carni rosse arrosto e grigliate.
Del Morellino di Scansano abbiamo premiato due etichette con i Tre Bicchieri e otto etichette con i Due Bicchieri Rossi sulla Guida Vini d'Italia 2024 di Gambero Rosso.
Ancora una volta il Morellino di Scansano Madrechiesa Riserva di Terenzi, in versione 2020, è un fuoriclasse. I profumi hanno una timbrica scura che sa di ciliegia matura, con tocchi di sottobosco, spezie e cenni affumicati. In bocca il ritmo del sorso è vivace e ben scandito, chiudendosi con un finale lungo e intenso. Cresce in termini di finezza complessiva il Morellino di Scansano Purosangue Riserva 2020. La famiglia milanese Terenzi approda in Maremma all'inizio del Nuovo Millennio, dando vita a un progetto enologico che, in qualche misura, ha saputo dare una scossa alla denominazione del Morellino di Scansano. Oggi la cantina con sede a Montedonico ha ormai imposto un modello, caratterizzato da scelte centrate sia in cantina che in vigna e uno stile dei vini senza eccessi, ben legato al proprio territorio e frutto di una chiave di lettura che incrocia tradizione e modernità. Con una gamma di etichette dalla qualità costante e diffusa, capace di esprimersi anche con eccellenze assolute
Il Morellino di Scansano Vigna Liuzza Riserva di Roccapesta interpreta al meglio l'anima più coerente del sangiovese maremmano. La versione 2021 ha profumi di viola e ciliegia matura, con cenni di pietra focaia. In bocca il tannino è fitto e nervoso, l'acidità vivace e il sorso scorre sapido, con ritmo e fragranza. Più che lusinghiero il risultato del resto della gamma, con i picchi dei Morellino di Scansano Calestaia Riserva 2020 e la Riserva 2020. Un percorso che giusto quest'anno compie 30 anni quello di Roccapesta. Era il 2003, infatti, quando Alberto Tanzini, manager milanese, decise di cambiare vita e dedicarsi alla viticoltura. Oggi questa realtà è ormai un riferimento del territorio, grazie a scelte produttive che trovano le loro radici nella tradizione. Utilizzo dei vigneti più vecchi, come quelli del vigneto Calestaia, legno grande e sosta molto prolungata in bottiglia, restituiscono vini dalla cifra stilistica raffinata, di bella personalità e longevi, solo qualche anno fa addirittura impensabili a Scansano.
- Morellino di Scansano V. Liuzza Ris. 2021
- Morellino di Scansano Calestaia Ris. 2020
- Morellino di Scansano Ris. 2020
Il Morellino di Scansano A' Luciano 2022 di Santa Lucia è vino ben a fuoco, a partire dal suo definito bagaglio olfattivo fruttato e balsamico. In bocca il sorso non è da meno: fine e fragrante, è spigliato e beverino. L'azienda della famiglia Scotto è nata nel 1980 e oggi è solida realtà della Maremma enoica.
Il Morellino di Scansano Laire Ris. 2020 di Bruni è raffinato e fragrante nel sorso, dagli aromi di erbe aromatiche. L'azienda è situata nei pressi di Fonteblanda e rappresenta con confortante continuità una delle espressioni migliori della Maremma enoica. Condotta dai fratelli Marco e Moreno, conta su una cantina da poco rinnovata all'insegna della tecnologia, mentre non mancano anche ulteriori acquisizioni in termini di vigneti, dove le lavorazioni sono rigorose e marciano verso la certificazione a biologico. Lo stile della casa propone etichette di fattura impeccabile, dal respiro moderno e capaci di rendere al meglio il temperamento generoso dei vini ottenuti in questo angolo di Toscana.
Articolato e appagante il sorso del Morellino di Scansano Riserva 2020 di Fattoria Le Pupille, che al naso evidenzia un fruttato rigoglioso e fragrante, spezie e cenni affumicati. Il primo Morellino di casa è del 1982. Il primo Saffredi, vino antesignano del riscatto di tutto un territorio, è del 1987. Queste le date fondamentali che hanno determinato i successivi successi di Elisabetta Geppetti, che disegnò i tratti salienti di una Maremma enoica sottovalutata e ancora di là da venire. Da una decina di anni in azienda ci sono anche i suoi figli (Clara all'export, Ettore tra vigne e cantina) a gestire insieme una realtà, con sede alle porte di Grosseto, sulle sponde del fiume Ombrone, ormai acclarato punto di riferimento dell'enologia locale e non solo.
Iil Morellino Roggiano Riserva 2020 di Vignaioli del Morellino di Scansano ha profumi chiari e ben delineati che alternano frutti rossi, cenni floreali e ricordi speziati. In bocca il vino è succoso e scorrevole e possiede profondità e allungo. La Cantina Vignaioli di Scansano, cooperativa nata nel 1972, si trova non lontano dall'omonimo borgo e oggi rappresenta, nei numeri, la realtà più grande della denominazione maremmana. Ricco il portafoglio etichette (che comprende anche Doc Maremma, Pitigliano e Igt, vitigni locali quali sangiovese, ciliegiolo e vermentino, ma anche varietà internazionali, bianchi, rossi e spumanti), di qualità complessiva ormai assestata su un buono e costante livello, con prodotti sempre più convincenti e capaci di far dialogare antico e moderno, con un'espressione stilistica coerente e definita.
Il Morellino di Scansano Spiaggiole Poggio Maestrino 2021 di Rocca di Castagnoli è uno dei migliori vini dell'azienda situata al centro dell'Unità Geografica Aggiuntiva di Gaiole in Chianti, di proprietà della famiglia Calì dal 1981. Oggi a condurla ci sono i fratelli Alessandro e Francesco che hanno impresso una confortante linea di continuità ai risultati dei vini aziendali, ormai consolidati su livelli di eccellenza assoluta e caratterizzati da esecuzioni impeccabili e buon legame con il proprio territorio d'origine. Alla famiglia Calì fanno capo anche l'azienda siciliana Graffetta e i vigneti maremmani di Poggio Maestrino.
