I migliori Chianti Classico sotto i 20 euro scelti dal Gambero Rosso

23 Feb 2025, 10:03 | a cura di
La Toscana è una delle regioni più estese d'Italia dal punto di vista viticolo, con terroir e zone note a livello internazionale. Qui ci concentriamo sui Chianti Classico dal miglior rapporto qualità-prezzo

Diversità di suoli e microclimi, una straordinaria varietà di stili, intraprendenza e voglia di innovare dei produttori: sono questi gli ingredienti che hanno fatto grande la Toscana del vino e che ne hanno decretato il successo sia sullo scacchiere vinicolo interno, sia, soprattutto, sui mercati internazionali. Tra le tante zone vinicole della regione, dalla Maremma a Bolgheri, da Montalcino a San Gimignano, passando per Montepulciano e Cortona (solo per citarne alcune), ce n'è una che ha conquistato sempre più spazio sia nelle nostre liste dei vini premiati con i Tre Bicchieri, sia nel cuore degli appassionati. Si tratta del Chianti Classico, da annoverare sicuramente tra le più dinamiche e propositive denominazioni dell'intera regione.

Chianti Classico. La denominazione e le caratteristiche dei vini

Sotto lo sguardo del Gallo Nero, simbolo storico della denominazione, la zona del Chianti Classico si distende in un territorio multiforme. Il panorama, infatti, varia dall'alta collina ricoperta di boschi, con climi ascrivibili a quelli più continentali, alle vallate che fanno emergere maggiormente i tratti mediterranei. Qui interagiscono piccole realtà artigiane e giovani appassionati che si mettono in gioco, ma anche cantine storiche grandi e consolidate, a volte di proprietà di famiglie nobiliari del vino che producono da generazioni, altre frutto di investimenti importanti che però si approcciano all’areale con massimo rispetto.

I tratti del Chianti Classico, soprattutto da un decennio a questa parte, sono quelli che deve avere un vino contemporaneo. Finezza, bevibilità, eleganza e scorrevolezza si intrecciano in rossi dal carattere unico e identitario. Nelle migliori versioni, le strutture si compongono di un'amalgama armonica tra tannini, acidità e spinta sapida.

Sarebbe sbagliato pensare che tutto ciò si concretizzi esclusivamente nelle Gran Selezioni o nelle Riserve. Il bello del Chianti Classico, infatti, è che anche tra i "base" si trovano molto spesso vini perfettamente identitari, dotati di tutte le caratteristiche che abbiamo descritto, profondi e in grado di invecchiare regalando nuove sfumature. L'altro aspetto positivo è che non è infrequente che i prezzi di questi vini siano piuttosto amichevoli.  euro.

I Chianti Classico dal migliore rapporto qualità-prezzo

La lista che segue raccoglie i nostri migliori assaggi di Chianti Classico tra quelli  reperibili in enoteca o negli shop on-line a meno di 20 euro e che abbiamo inserito nelle guide Berebene 2025eVini d'Italia 2025 del Gambero Rosso.

Ricercare modelli enoici è sempre sbagliato ma, per una volta, ci sentiamo di indicare il Chianti Classico '21 di Pomona come un paradigma. Una beva golosa segna il suo sviluppo gustativo dal frutto polposo che gioca con l'acidità, mentre i profumi si rivelano schietti e diretti, passando da un rigoglioso fruttato ad un più fine tocco floreale su sottofondo di terra e sottobosco.

Il paesaggio chiantigiano che ti aspetti è quello dove le vigne non sono le sole protagoniste del territorio, ma dividono la scena con gli olivi e i boschi. È il Chianti Classico che speri di trovare nel bicchiere: arioso al naso nel suo fruttato rigoglioso, rinfrescato da note agrumate e di erbe aromatiche; teso e vibrante in bocca, dal finale mosso da un tannino saporito, con il frutto, quando è più maturo, che non banalizza il sorso ma lo completa. Tutto questo è Pomona e i suoi Chianti Classico magistralmente declinati da Monica Raspi.

Il Chianti Classico '22 di Miccine fa dell'eleganza il suo punto di forza più evidente. I profumi sono assolutamente nitidi e virano verso un'evidente, quanto leggiadra, florealità. In bocca, il vino è sottile, molto lungo e dal finale piacevolmente nervoso. Alle Miccine si allevano in biologico i vigneti piantati in prevalenza a sangiovese, con una piccola presenza anche di malvasia nera, merlot, colorino e vermentino. A condurre questa piccola realtà, posta nell'Unità Geografica Aggiuntiva di Gaiole in Chianti, c'è Paula Papini Cook, che ha modellato i vini aziendali all'insegna di un tratto stilistico arioso e di buona aderenza ai caratteri del territorio, dai tratti aromatici definiti e snelli nelle progressioni gustative, frutto di maturazioni in tonneau e legno grande.

Il Chianti Classico '21 di Borgo Salcetinoha profumi ariosi di piccoli frutti rossi con tocchi affumicati e agrumati. In bocca il sorso è disinvolto e saporito, dallo sviluppo continuo e dal finale ben profilato su ritorni agrumati e fruttati. La famiglia Livon, nota per la sua produzione bianchista friulana, arriva nelle terre del Gallo Nero nel 1996, fondando l'azienda Borgo Salcetino. I suoi vigneti si trovano nel cuore dell'Unità Geografica Aggiuntiva di Radda in Chianti e sono tra i pochi che si affacciano sulla confinante Uga di Panzano, disegnando una particolare "parentela" geologica tra i due areali. I vini aziendali sono ben realizzati e sono caratterizzati da una tendenziale finezza, che incrocia pulizia d'esecuzione e un uso misurato dei legni di maturazione.

Il Chianti Classico '22 di Tenuta Campomaggio possiede profumi ben profilati che non mancano di freschezza nei loro rimandi ai piccoli frutti rossi e al sottobosco. In bocca, il sorso è tendenzialmente sottile e saporito, dallo sviluppo articolato e dal finale ampio e ancora sul frutto. La Tenuta di Campomaggio, 25 ettari a vigneto, si trova nell'Unità Geografica Aggiuntiva di Radda in Chianti e fa parte del gruppo viticolo Castellani.

Il Chianti Classico '22 di Castello di Querceto, prodotto dall'azienda della famiglia François, è vino ben eseguito, che conta su profumi sfumati e fragranti, segnati da una base fruttata ben a fuoco, con tocchi di sottobosco e rimandi affumicati a completarne il cerchio. In bocca, il vino possiede sorso continuo e succoso, con la trama tannica e l'acidità ben amalgamate a dare slancio e dinamismo al suo sviluppo, fino a un finale compatto e gustoso.

foto di www.facebook.com/castello.di.querceto.greve/

C'erano anche Marianna Codacci François ed Elvira Colombini François tra i 33 produttori che nel 1924 firmarono l'atto di fondazione del "Consorzio per la difesa del vino tipico del Chianti e della sua marca di origine", il primo consorzio della storia dei vini italiani. Il Castello di Querceto, di proprietà dei François dal 1897, è ancora oggi guidato dalla stessa famiglia, che ha saputo consolidare una realtà dalle profonde radici chiantigiane, proponendo, specie nel recente passato, etichette dallo stile affascinante.

Il Granaio '22 di Melini Vigneti La Selvanella è un Chianti Classico davvero ben riuscito che fa della piacevolezza il suo punto di forza. I toni olfattivivirano con bella eleganza sulla dolcezza, evidenziando un fruttato rigoglioso e fresco. In bocca, il vino ha sviluppo articolato e di buon ritmo, che passa dalla morbidezza dell'attacco alla vivacità del centro bocca fino a terminare con un finale in crescendo.

Le cantine Melini di Poggibonsi rappresentano il Gruppo Italiano Vini nella denominazione del Chianti Classico, a garanzia di un approdo sicuro in termini di costanza qualitativa della loro produzione. La storia del marchio con sede a Poggibonsi è la storia stessa del Chianti Classico, visto che, nel 1860, Laborel Melini adottò per primo il fiasco "strapeso", resistente alla pressione del turacciolo applicato a macchina, che contribuì alla diffusione e quindi al successo del Chianti nel mondo

Il Chianti Classico '21 di Le Fonti ha piacevoli tratti chiantigiani fin dai suoi aromi di piccoli frutti rossi e sottobosco. In bocca, il sorso è sapido, continuo e dalla beva incalzante. Ben fatto anche il Chianti Classico Ris. '20, dai tratti aromatici più speziati e dallo sviluppo articolato e solido.

Il Chianti Classico '22 di La Montanina è vino schietto e immediatamente piacevole, che propone uno sviluppo gustativo scorrevole e ben ritmato, accompagnato da profumi di ciliegia matura e tocchi di erbe di campo. Il progetto enoico di Bruno Mazzuoli coglie senza inutili forzature i tratti essenziali dei vini del Gallo Nero, guardando con un'attenzione massima alla materia prima ed effettuando le maturazioni dei propri vini in legno grande. La cantina si trova a Monti in Chianti, nella parte meridionale dell'Uga di Gaiole, al confine con quella di Castelnuovo Berardenga. Qui il sangiovese riesce a fondere le caratteristiche principali dei due areali, fornendo una sorta di compendio caratterizzato da acidità importanti e strutture generose.

 

foto di www.facebook.com/badia.coltibuono/

Delizioso il Chianti Classico RS '22 di Badia a Coltibuono, dalla beva incalzante. La naturalezza espressiva delle etichette di Badia a Coltibuono, frutto di una matura sensibilità interpretativa, è da anni il filo conduttore della produzione della cantina della famiglia Stucchi Prinetti, posta a Monti nella porzione meridionale dell'Unità Geografica Aggiuntiva di Gaiole in Chianti. Un tratto capace di elevare i vini di casa, moderni nonostante le mode, al rango di veri e proprio "classici" della denominazione del Gallo Nero, con il sangiovese a mantenere un carattere e un profilo straordinariamente fedele a sé stesso.

Un bel frutto fragrante contraddistingue il naso del Chianti Classico Vaggiolata '21 di Monterotondo, che poi vira su toni di sottobosco, erba medica e pietra focaia. In bocca, il vino è ancora più invitante, con una progressione gustativa agile, dinamica e gustosa.

Reattivo e succoso il Chianti Classico '22 di Tenuta di Lilliano, un vino di beva saporita e disinvolta. La Tenuta di Lilliano, posta nell'Uga di Castellina in Chianti e di proprietà della famiglia Ruspoli, trova come primi ispiratori personaggi come Enzo Morganti e Giulio Gambelli, che hanno fatto la storia del Chianti Classico. Oggi, la produzione ha recepito elementi di modernità non secondari, pur non snaturano la propria identità chiantigiana. Il risultato è una gamma di vini caratterizzati da un fruttato rigoglioso e da un equilibrato apporto dei legni, sia piccoli che grandi, di beva disinvolta e non priva di complessità.

Snello, fragrante e scorrevole il profumato Chianti Classico '22 di Villa Le Corti, un vino tutto orientato sulla piacevolezza, davvero ben riuscito. L'azienda della famiglia Corsini, con sede nella storica Villa le Corti, è una delle protagoniste dell'Uga di San Casciano Val di Pesa. I vini hanno un'impronta stilistica classicheggiante, frutto di una centrata lettura in chiave moderna, che vede il sangiovese protagonista di etichette vivaci e di agile bevibilità, in linea con le migliori produzioni del Gallo Nero. I Corsini sono proprietari anche della Tenuta Marsiliana, in Maremma, dove vengono realizzati vini esuberanti e mediterranei, ottenuti da varietà internazionali.

Ben eseguito anche il Chianti Classico '22 di Brancaia, aromaticamente fine ed intrigante, è sottile ma non inconsistente in bocca, trovando nella piacevolezza di beva il suo punto di forza. Da oltre quarant'anni Brancaia, di proprietà della famiglia svizzera Widmer, produce Chianti Classico di stoffa e capaci di non perdere mai di vista il proprio equilibrio complessivo, grazie ad una precisione d'esecuzione assoluta. L'azienda si trova nell'Unità Geografica Aggiuntiva di Radda in Chianti, ma conta pure su appezzamenti vitati nella parte nord dell'areale di Castellina in Chianti. Inoltre, c'è anche il podere maremmano di Poggio al Sasso, acquisito nel 1998, da cui arrivano etichette, naturalmente, più solari ed intense.

Il Chianti Classico Ris. '21 possiede profumi intensi e definiti e bocca fragrante, polposa e saporita. Rocca delle Macìe è oggi una delle realtà più solide dello scenario del Gallo Nero. Gli insediamenti chiantigiani che la compongono sono tre (tutti compresi nell'Uga di Castellina in Chianti): le originarie tenute, acquisite nel 1973, di Sant'Alfonso e Le Macìe, quest'ultima sede aziendale, a quella di Fizzano, acquistata nel 1984 e cuore dell'ospitalità della famiglia Zingarelli, con il relais e il ristorante gourmet. Senza dimenticare le tenute maremmane di Campo Maccione, acquisita nel 1998, e quella di Casa Maria, acquistata nel 2003.

Punta tutto sulla piacevolezza di beva il Chianti Classico Villanuova '22 di Tolaini, rosso dal sorso accattivante, succoso ed immediatamente piacevole, che centra al meglio le caratteristiche della propria tipologia. Tolaini, posta tra Pianella e Vagliagli, è ormai una solida realtà produttiva protagonista dell'Unità Geografica Aggiuntiva di Castelnuovo Berardenga. Un progetto avviato alla fine degli anni Novanta del secolo scorso da Pierluigi Tolaini ed oggi proseguito, con la medesima determinazione, da sua figlia Lia Tolaini-Banville. Impegnata nel mondo del vino non solo con la gestione dell'azienda di famiglia, ma anche con un'attività di esportazione e distribuzione in Usa di etichette italiane, sotto il marchio Banville Wine Merchants.

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