I 10 migliori Cannonau di Sardegna sotto i 20 euro scelti dal Gambero Rosso

22 Gen 2025, 17:47 | a cura di
Insieme al vermentino è uno dei vini simbolo della Sardegna, ovviamente stiamo parlando del cannonau, un vitigno che dalla Sardegna si è diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo. Scopriamo insieme i migliori per qualità-prezzo.

Il cannonau è di certo una delle bandiere enologiche della Sardegna, insieme al vermentino, con cui condivide la scena. Se fino a qualche anno fa ancora si pensava che il cannonau fosse giunto in Sardegna dalla Spagna, dove ancora oggi viene coltivato con il nome di garnacha, recentemente gli studi hanno riscritto la storia e i percorsi di quest'uva. Le prove bioarcheologiche dimostrerebbero, infatti, che il cannonau sia stato coltivato in Sardegna addirittura fin dal 1200 a. C. e che da qui abbia iniziato il suo "viaggio" verso le coste del Mediterraneo: dal punto di vista genetico c'è una coincidenza di circa l'80% con la garnacha spagnola e con la grenache francese (che invece sono totalmente sovrapponibili tra loro).

Vigne di Cannonau

A prescindere da questi dati, un altro fatto ci sembra rilevante: questa antica famiglia di vitigni attualmente ricopre all'incirca più di 200mila ettari vitati in tutto il mondo, un successo che si deve soprattutto al fatto che sono varietà che si adattano molto bene ai climi caldi, riuscendo, anche in condizioni difficili, ad avere la potenzialità di restituire vini fini, eleganti, fragranti e longevi.

Il cannonau di Sardegna. Diffusione e caratteristiche

In Sardegna il cannonau trova il suo habitat ideale soprattutto sui terreni a disfacimento granitico; il vitigno è diffuso davvero in ogni angolo della regione, con una superficie vitata di più di 7.500 ettari (oltre il 30% del vigneto Sardegna): Barbagia e Ogliastra in primis, e all'interno di queste si possono trovare sottozone in grado di trasmettere le proprie peculiarità: pensiamo a Mamoiada, Oliena, Jerzu, Dorgali.

Dal 1972 si fregia della Doc regionale che consente la produzione in tutta l'isola. Tre le sottozone: Oliena, Capo Ferrato e Jerzu. L’ultima modifica del disciplinare (2011) ha consentito inoltre la tipologia “Classico” per le produzioni delle subregioni Barbagia e Ogliastra. Le tipologie previste sono Rosso, Rosato, Riserva, Passito e Liquoroso. Negli ultimi anni si è lavorato molto per aumentare la qualità dei vini alla ricerca di finezza ed eleganza, di tannini morbidi, buona sapidità e acidità, potenziale longevità. Molto si è fatto inoltre sulle estrazioni, sempre più misurate, e sull’uso dei legni in cui si privilegia sempre più la botte grande. Così emergono bene i vari territori, alcuni dei quali altamente vocati e che avrebbero bisogno di denominazioni autonome per esaltare al meglio le peculiarità di terreno e microclima.

I Cannonau di Sardegna dal migliore rapporto qualità-prezzo

La lista che segue è quella dei Cannonau sardi recensiti e premiati nelle guide Berebene 2025 del Gambero Rosso e Vini d'Italia 2025 del Gambero Rosso: sono vini reperibili in enoteca o negli shop on-line a meno di 20 euro, un ottimo punto di partenza per iniziare a esplorare le caratteristiche di questa affascinante uva sarda e mediterranea.

Buonissimo il Cannonau '22 di Antonella Corda, giovane agronoma che produce etichette di rara eleganza e lo fa con grande maestria, tanto da riuscire a scrivere un nuovo percorso per il Cannonau, ma non solo. Audace e lungimirante si è fatta strada sul palcoscenico dell'enologia sarda grazie ai suoi vini provenienti dal sud. La produzione parla interamente della terra d'origine. Cannonau in primis, ma anche tramite Nuragus e Vermentino, vinificati sempre in purezza, sia con l'uso di solo acciaio, ma anche con legno o anfore.

Il Cannonau Riserva '19 di Cantina Castiadas è un Capo Ferrato autentico e di carattere. Tocchi mentolati e di eucalipto, frutto rosso sempre in evidenza e un equilibrio sapido tannico davvero esemplare. Il nome della cittadina dell'entroterra che insiste sulla costa e che delimita la sottozona del Cannonau di Sardegna Capo Ferrato dà il nome alla cooperativa. Vermentino, Carignano e altre uve autoctone danno vita a una gamma identitaria e di qualità medio alta. È però il Cannonau il vero protagonista, declinato in diverse etichette e tipologie (addirittura in versione metodo Classico) che raccontano le sfumature che assume il vitigno in questo territorio. Un tratto che racconta il lavoro svolto sui vini degli ultimi anni.   Ampia la gamma dei vini prodotta e diverse etichette ai vertici dei nostri assaggi.

Il Lillové di Giuseppe Gabbas è immediato e freschissimo, l'Arbòre è morbido e avvolgente. Il nome di Giuseppe Gabbas è sicuramente da annoverare tra i maggiori e più importanti interpreti del cannonau. A lui si deve una valorizzazione di questo vitigno e insieme ad esso la terra di Barbagia. Un percorso iniziato nel 1974 e che ancora oggi, grazie a un lavoro certosino in vigna, con rese basse e una attenta cura in fase produttiva, regala vini di rara complessità.

Gamma di alto profilo per Poderi Parpinello alle ultime degustazioni: la Riserva di Cannonau approda alle finali grazie a un naso complesso e a una bocca sfaccettata ma di rara eleganza.

Ferruccio Deiana è il fondatore di questa bella e importante realtà del Sud Sardegna ed è aiutato dal figlio Dario. Quest'anno i vini proposti hanno convinto su tutti i fronti, a partire dal Sileno '22, Cannonau di Sardegna succoso e dalla beva leggiadra.

Salvatore e Nicoletta Pala, insieme all'ausilio del padre Enrico, portano avanti l'azienda Audarya, incastonata nell'area di Serdiana. Nel giro di pochi anni è diventata una realtà molto apprezzata sia in Italia che all'estero grazie a una produzione di vini territoriali e di carattere. Negli oltre 30 ettari di proprietà si coltivano i vitigni tradizionali sardi: cannonau, vermentino, malvasia, nuragus, bovale e monica che poggiano su suoli calcareo argillosi e danno vita a etichette moderne.

Il Cannonau Jerzu di Alberto Loi mostra tutta la sua finezza. L'azienda di Jerzu produce vini molto tradizionali, non in linea con mode o tendenze e per questo non privi di carattere e unicità.

Ottimo il Cannonau Nalboni di Li Duni,  che in gallurese significa le dune e si riferisce alle dune di sabbia su cui sono allevate le vigne in questo areale. Ci troviamo in pieno Nord Sardegna, nella costa che guarda la Corsica, rivolta verso ovest. Il paese di riferimento è Badesi, esattamente al confine con la Docg Vermentino di Gallura. Qui i suoli non sono granitici ma sabbiosi e per questo sono tante le piante a piede franco che troviamo nella zona. Li Duni ne conserva gelosamente una buona parte e da queste produce i suoi vini di punta.

Molto buono il Tiscali '21 di F.lli Puddu, Cannonau di razza, giocato su corpo e struttura. L'azienda si trova in Barbagia nella sottozona Nepente di Oliena della Doc regionale Cannonau di Sardegna. Dal 1976, anno di fondazione, pian piano la cantina è andata incontro a un percorso che l'ha resa un punto di riferimento del panorama vitivinicolo sardo. Un'adeguata modernizzazione dei macchinari e dei processi produttivi, come la diversificazione della produzione che conta anche su 15 ettari di uliveti, sono stati alla base del successo di questa cantina. Oltre ai rossi, la gamma prevede bianchi, rosati e uno spumante metodo italiano (tutti da uve cannonau).

 

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