Le 5 migliori Barbera d'Asti scelte dal Gambero Rosso (con una new entry Tre Bicchieri)

11 Dic 2024, 18:36 | a cura di
Il Monferrato Astigiano è un'area del Piemonte molto estesa, un territorio variegato come le sue condizioni pedoclimatiche. Ed è qui che il vitigno barbera dà i migliori risultati.

La denominazione Barbera d’Asti, creata nel 1970 e promossa a Docg nel 2008, occupa un ampio territorio del Piemonte tra Astigiano e Casalese, il Monferrato Astigiano per essere precisi. Si tratta di un’area enorme nella quale rientrano 116 comuni della provincia di Asti e 51 della provincia di Alessandria.

Il vitigno barbera, pur avendo dimostrato nel corso del tempo una adattabilità notevole, è però indissolubilmente legato a questo territorio - un’area geografica unica e affascinante, dove si incontrano condizioni pedoclimatiche completamente diverse a seconda della zona -, nel Piemonte sud-occidentale, nelle colline comprese tra l’Appennino Ligure, le Langhe con le Alpi Cozie all’orizzonte e la Pianura Padana.

Un territorio emerso dalle acque marine tra 2 e 3 milioni di anni fa. Qui il lavoro dei fiumi nel corso dei millenni ha quindi dato luogo alla creazione di alture e valli che costituiscono il paesaggio di cui oggi ci occupiamo, ad altitudini che vanno mediamente dai 150 ai 450 metri, all’interno di un disciplinare che prevede la possibilità di coltivazione dell’uva barbera sino a 650 metri di quota.

L'universo Barbera d'Asti

A un territorio così variegato va aggiunta la versatilità del vitigno barbera, sia in campo viticolo che in quello enologico, e diventa allora impossibile immaginare una Barbera d’Asti modello unico. Rimane, al contrario, più facile pensare all’universo Barbera d’Asti. L’unico punto comune che troveremo tra una Barbera frizzante, acidula e beverina e una Barbera d’Asti Superiore affinata per un anno in botti o in barrique di rovere, che riempie il palato, è la varietà.

Negli anni ’60 del secolo scorso non esisteva un mercato tanto ricco da stimolare una significativa crescita della qualità, raggiungibile, in primis, solo attraverso una forte riduzione delle rese/ettaro. Con l’aprirsi dei ricchi mercati oltreoceano, cresciuti grazie ad una maggiore conoscenza del vino e ad un ampliato potere d’acquisto, molti vignaioli piemontesi hanno iniziato a produrre Barbera in grado di competere con i migliori vini.

Alla fine dello scorso millennio, i contadini locali hanno capito che contenere la produzione di uva per ceppo non era uno spreco, ma un modo per ottenere una Barbera più concentrata e più ricca di frutto. Grazie a questa svolta epocale la Barbera d’Asti odierna è in grado di accontentare tutti i gusti e di ampliare i momenti di consumo, passando da vino contadino a vino nobile.

La new entry tra i Tre Bicchieri

Tenuta Montemagno, della famiglia Barea, è una delle 52 cantine che quest'anno hanno ottenuto per la prima volta i Tre Bicchieri: il riconoscimento le è stato assegnato per la Barbera d'Asti Superiore Mysterium '19.

Le migliori Barbera d'Asti premiate con i Tre Bicchieri

Ed eccole qui le Barbera d'Asti che hanno ottenuto i Tre Bicchieri, il massimo riconoscimento della guida Vini d'Italia del Gambero Rosso 2025.

Superlativa, come al solito, la Barbera d'Asti Lavignone '23, una tipica Barbera d'annata fresca, succosa e di grande piacevolezza nei suoi toni di frutti di bosco, un grande esempio del carattere duttile del vitigno.

Tutto parte a metà anni '90 da una tenuta a Mombaruzzo, ma la cantina Pico Maccario nel tempo ha saputo sia aumentare la superficie vitata che diversificare la produzione. Ora, infatti, anche Gavi e Langhe fanno parte della gamma, portando con loro cortese e nebbiolo (per Barolo e Barbaresco). Pico e Vitaliano Maccario completano la complessa ampelografia aziendale con i vitigni internazionali: cabernet, sauvignon, viognier, merlot e chardonnay.

Rose e spezie caratterizzano gli aromi della Barbera d'Asti Superiore La Luna e i Falò '22, dallo sviluppo gustativo piacevolmente saporito e profondo.

Vite Colte nasce nel 2010 come una sorta di "spin off" della cantina sociale di Barolo Terre da Vino a rappresentare una selezione dai 4mila ettari di vigne e dai 2mila viticoltori della cooperativa finalizzata ad una gamma di etichette d'eccellenza. 316 gli ettari selezionati, appartenenti a 194 conferitori, che - con l'applicazione di un rigido protocollo produttivo - ha portato al primo imbottigliamento nel 2016, componendo oggi un portafoglio da oltre 30 referenze.

Scoprimmo la Barbera Montruc a inizio anni '90 . Oggi con il Montruc '22 nulla sembra essere cambiato: ciliegia e spezie caratterizzano il naso, mentre al palato una leggera tannicità bilancia la polpa.

Da oltre cinquant'anni, Franco Martinetti seleziona vigne e viticoltori di qualità, comprando loro ogni anno partite di uve, che vinifica poi secondo i suoi protocolli. I risultati sono stati e sono ancora sovente stupefacenti, anche perché le sue idee e la sua visione del vino sono state spesso innovative. Nel corso degli anni, Franco ha toccato un po' tutte le zone importanti del Piemonte, dall'Astigiano, all'Albese e da Gavi a Tortona.

Ci è piaciuta anche quest'anno la Barbera d'Asti Superiore Mysterium '19. Al naso fa trasparire l'inizio di un'evoluzione ben controllata e affascinante, con note di frutta scura sotto spirito e arancia rossa. In bocca troviamo una bella densità, ma mai sopra le righe, sorretta da un'acidità bilanciata.

Circondata dalle vigne, la suggestiva Tenuta Montemagno della famiglia Barea si avvale della consulenza dell'enologo Gianfranco Cordero che, anche grazie all'esposizione a sud-ovest dei vigneti, l'ottimo microclima, i terreni argilloso-calcarei e l'ottimo lavoro in vigna, ha raggiunto negli anni risultati più che soddisfacenti.

La Barbera d'Asti Superiore Sansì '21 al naso evidenzia sentori di frutto nero e tabacco, mentre il palato è fitto e denso, con un finale di grande armonia e carattere

La tenuta della famiglia Scagliola, che sta per compiere novant'anni, ormai giunta alla quinta generazione con Martina e Federica, è a San Siro di Calosso, a circa 400 metri di quota, su una collina a cavallo tra Monferrato e Langhe. La loro barbera si fa ambasciatrice di territori ricchi di tufo e sabbia, con inserti calcarei, che donano corpo e freschezza, mentre il moscato racconta Canelli, con le sue stratificazioni di sabbia e marna a donare finezza.

3 ricette da abbinare alla Barbera d'Asti



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