Due ettari di bellone e tre di moscato di Terracina. Era composto così il vigneto di Dante Giangirolami quando nel 1957 decise di avviare la sua attività vitivinicola nella pianura pontina, una sessantina di chilometri a sud di Roma. L'Agro Pontino a quei tempi era ancora una sfida agricola tutta da giocare, ma Dante non si fece scoraggiare: la sua caparbietà, nel tempo è stata trasmessa al figlio Donato, che ha accresciuto l'azienda portandola alle dimensioni attuali, ma che soprattutto si è dimostrato pioniere dell'agricoltura biologica nel territorio: la certificazione risale addirittura al 1993.
Attualmente sono le figlie Federica, Chiara e Laura, che rappresentano la terza generazione, a prendersi cura dell'azienda, perseguendo gli stessi ideali tramandati di padre in figlio: gli ettari vitati sono diventati una quarantina, suddivisi in tre corpi principali, due sui Castelli Romani e uno nella Doc Cori. I filari ospitano una vasta gamma di varietà: si va dagli autoctoni malvasia puntinata, grechetto, nero buono agli internazionali sauvignon, viognier, chardonnay, merlot e cabernet sauvignon.
Lepino '20 - Donato Giangirolami
Il vino dal miglior rapporto qualità prezzo del Lazio per la Guida Berebene 2025
In una gamma piuttosto valida, a spiccare nelle nostre degustazioni è stato il Lepino '20. Si tratta di un Nero Buono di Cori in purezza, che prende il nome dai Monti Lepini, che fanno da sfondo al vigneto sito a Doganella di Ninfa, da cui provengono le uve. La maturazione dura un anno e avviene in botti da 10 ettolitri. Il risultato è un rosso che profuma di ciliegia, liquirizia ed erbe aromatiche, mentre il palato sfoggia toni di fichi e spezie affumicate; è di notevole struttura e con un finale lunghissimo, succoso e di grande piacevolezza.
Lo abbiao premiato per il Miglior Rapporto Qualità Prezzo del Lazio nella guida Berebene 2025 del Gambero Rosso, ma si è aggiudicato anche i Due Bicchieri Rossi della guida Vini d'Italia 2025 del Gambero Rosso, essendo arrivato in finale durante le degustazioni.