"Al ristorante i clienti non berranno più, c'è troppa paura". L'allarme dopo l'arrivo del nuovo Codice della strada

19 Dic 2024, 17:21 | a cura di
Mentre i clienti si preoccupano di come non superare il nuovo tasso alcolico imposto dalla riforma Salvini, i ristoratori vedono un progressivo calo dei consumi di vino a tavola

Al ristorante e in enoteca si beve meno ma non è solo una questione di calo dei consumi. A dare un taglio alle bottiglie di vino ordinate è il nuovo Codice della strada, entrato in vigore dal 14 dicembre. Con un tasso alcolemico troppo alto si rischiano multe salatissime e la sospensione della patente. «Forse è che per noi questi sono giorni di bassa stagione, dal ponte dell’Immacolata a Natale è il periodo dell’anno con meno gente. O forse è l’inizio di una nuova èra» dice a La Stampa una cameriera del DiVin Caffè di Torino.

Sempre meno bottiglie

Le testimonianze dirette di ristoratori e clienti a Barolo parlano di uno stato di preoccupazione sia per chi il vino lo beve sia di chi lo vende. I primi guardano all'inasprimento delle sanzioni alla guida, i secondi invece alle conseguenze della stretta, ovvero un calo dei consumi di vino a tavola. Un cambio epocale registrata in una delle città del vino che evidenzia un cambio di abitudini di molti appassionati o consumatori di vino a livello nazionale.  Sono i ristoratori a fare previsioni o a registrare cambiamenti in atto. «Ormai si era già diffusa la paura dei controlli» dice a La Stampa Alessio Cecchierini, «questa estate mi sono accorto che vendevo cinque bottiglie a sera mentre negli anni precedenti ne vendevo 20. Non so cosa succederà dopo questa nuova stretta. Ma il rischio per noi del settore è grande». 

Per i clienti le possibili soluzioni per evitare sanzioni sono diverse. Uno del gruppo di amici che si “astiene” dal bere, mettersi alla guida dopo almeno un’ora prima di aver consumato l’alcol, andare al ristorante in taxi o limitare sensibilmente o del tutto il consumo di alcolici. Per i ristoratori, però, arginare le perdite diventa tutta un’altra questione. «Se vendiamo meno noi, vendono meno le cantine. Siamo preoccupati. Non puoi incentivare il turismo enogastronomico e poi mazziare così le persone», dice Mattia Negro chef del ristorante Barolando.

La stretta in numeri

Meno vino bevuto, meno vino venduto. Ma il nuovo Codice della strada è perentorio: per un tasso alcolemico compreso tra 0,5 e 0,8 grammi per litro si ha una sanzione tra 573 e 2.170 euro, con sospensione della patente da 3 a 6 mesi. Dallo 0,8 e 1,5 grammi per litro, si è puniti con una sanzione tra gli 800 e i 3200 euro, rischiando l’arresto fino a sei mesi, con sospensione della patente da 6 mesi a un anno. Per chi supera gli 1,5 grammi per litro, la multa sale a valori che vanno da 1.500 a 6mila euro, la sospensione della patente da uno a due anni e l’arresto dai sei mesi a un anno. Zero tolleranza per i neopatentati per cui il tasso di alcol deve essere sotto lo zero per i primi tre anni dal conseguimento della patente.

Tempi duri per chi porta la carta dei vini al tavolo, che non susciterà più la stessa sensazione nei clienti. Molti la guarderanno sempre di più con un misto di rammarico e avversione. E finiranno per giocare in difesa, optando probabilmente per un solo bicchiere di vino, consumato durante il pasto. «Che una coppia ordinasse una bottiglia a cena era qualcosa di normale, mentre adesso non lo sarà più» dice, la titolare di Rossobarolo, Patrizia Panetta.

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