Nella Top 100 di Wine Spectator di questโanno si posizionano ben 24 etichette italiane. Un verdetto statunitense piรน che positivo per il vino italiano che pesca a piene mani da Nord a Sud, ma che vede nella Toscana e in particolare nel perimetro della denominazione Chianti Classicoย il territorio che strappa piรน posizioni.
La riscossa del Chianti Classico
In cima alla classifica il Brunello di Montalcino 2018 di Argiano, un primato raggiunto poche altre volte dallโItalia, ma appannaggio (per ora) esclusivo della produzione Toscana. Dal 1988 ad oggi, infatti, lโItalia ha conquistato ben quattro volte il primato di miglior vino al mondo per la rivista americana. Primo ad aver conquistato la vetta della classifica americana รจ stato il Solaia '97 di Antinori nel 2000, lโanno successivo il Bolgheri Superiore Ornellaia โ98 dellโomonima tenuta. Nel 2006, un altro Brunello in prima posizione:ย il 2001 di Tenuta Nuova di Casanova di Neri e infine il Sassicaia โ15 di Tenuta San Guido nel 2018.
Al n. 7 della classifica di questโanno il Chianti Classico Marchese Antinori Riserva โ20 segnala lโinizio di quello che รจ una vera riscossa per la storica denominazione toscana, preceduto al n. 5 dal Taurasi Radici Riserva โ16 di Mastroberardino. Se tre etichette italiane entrano tra le prime dieci posizioni, ben sette Chianti Classico si collocano solidamente tra la n.11 e la n. 69. Una denominazione che ha trovato il favore della critica americana del vino e che vede lโinclusione di ben cinque etichette in piรน rispetto allโanno scorso. Al n. 11 lambisce la Top 10 il Gran Selezione โ19 di Castello di Bossi e al n.22 e 24, troviamo il Berardenga Riserva 2020 di Fattoria di Fรจlsina e il Riserva 2020 di Fattoria di Fรจlsina.
Ultime tre inclusioni di Chianti classico nella classifica sono il โ20 di Castello di Querceto la n. 42, il โ21 di Poggerino al n.45 e infine il Chianti Classico Storia di Famiglia โ21 di Cecchi che chiude la sfilata di Chianti Classico al n. 59. Non mancano perรฒ altre incursioni toscane a base di sangiovese come il Vino Nobile di Montepulciano โ19 dell'azienda di Maria Caterina Dei (n. 34) e il Rosso di Montalcino โ20 di Poggio San Polo (n. 72). Al n. 80 il Cepparello โ20 di Isole e Olena, unica IGT toscana a fare capolino in classifica.
Anche una Tintilia nella Top 100
Numerose le etichette del Piemonte, ma anche importanti risultati ottenuti da denominazioni meno conosciute. Fuori dalla Top 10, troviamo una coppia di Barolo, il Bricco delle Viole โ19 di G.D. Vajra al n. 26 e il โ19 di Scavino alla posizione n. 78. Il Barbaresco โ19 di Giuseppe Cortese al n.39 segna unโaltra inclusione delle denominazioni a base di Nebbiolo. Tre le etichette a base di Barbera: Barbera dโAsti Lavignone โ21 (n.36)ย di Pico Maccario e la Barbera dโAsti Battaglione โ21 di Ratti (n.47) e il Nizza Cipressi โ19 (n.54)ย di Michele Chiarlo.
Al n.51 il Valdobbiadene Prosecco Superiore di Mionetto e il Valtellina Superiore Inferno Caโ Guicciardi di Nino Negri โ19ย al n.63 segnano la presenza di Veneto e Lombardia. Spostandoci dalle zone settentrionali a sud troviamo alla posizione n.75 la Tintilia del Molise Colle Cervino โ19 di Catabbo e al n.83 il Sicilia Nero dโAvola โ20 di Morgante. Premiati anche i vini bianchi italiani, con due vini dalle Marche e lโAlto Adige. Il Verdicchio di Matelica โ21 di Bisci (n.67) e Alto Adige Valle Isarco Kerner โ20 di Abbazia di Novacellaย (n.80).