Con la guida Berebene 2025 del Gambero Rosso vi offriamo una delle edizioni più ricche di sempre. I vini premiati sono ben 937, una lista enorme che testimonia il buono stato qualitativo della produzione del nostro Stivale. Tra tutte queste etichette, come lo scorso anno, abbiamo cercato di individuare dei Premi Nazionali, cioè vini che all’interno della propria categoria esprimono un incredibile rapporto qualità prezzo su scala nazionale. Insomma, una sorta di compendio di quella che è la filosofia di questa pubblicazione.
E così abbiamo individuato la Migliore Bollicina (tra le 64 recensite), il Miglior Bianco (tra i 412 presenti in Guida), il Miglior Rosato (sono 69 i vini di questa categoria), il Miglior Rosso (tra 377), il Miglior Vino Dolce (tra i 15 valutati) e per chiudere anche il Miglior Vino sotto i 10 euro (92 etichette).
Assaggiando i vini di Casebianche di certo non ci si annoia. Il merito va anche ai frizzanti rifermentati in bottiglia di cui ormai Betty Iurio e Pasquale Amitrano sono veri e propri esperti. Quella che abbiamo assaggiato quest’anno è una grande versione de La Matta, da uve fiano, gioiosa nelle suggestioni di cedro, lime e prato falciato; sapida, vivace, scapigliata il giusto, fragrante e scalpitante.
Difficile trovare un vino di tale immediata piacevolezza, solare comunicativa e beva di alto livello come il Maree ’23. Il Pecorino d’annata di Paolo e Carlo Petracci riesce a fondere la freschezza di cristalline percezioni agrumate con gli allettanti rimandi alla pesca gialla, all’anice, con un sottofondo vegetale di erbe aromatiche; la succosità del palato ne amplifica i toni fruttati e la scorrevolezza.
L’azienda condotta da Luca Sirch negli ultimi anni ha registrato una crescita esponenziale, raggiungendo un’estensione notevole sulle colline friulane. La filosofia aziendale è improntata a ottenere una complessità sottile per produrre vini sempre più eleganti e ricchi di sfumature. Il Pinot Grigio Ramato ’23 è risultato il miglior vino della gamma. Profuma di mughetto, petali di rosa, fragoline di bosco e melograno e in bocca è saporito e persistente.
Borgo Salcetino è la dependance toscana della famiglia Livon, nota per la sua produzione bianchista in Friuli Venezia Giulia. I vigneti aziendali insistono nell’Uga di Radda in Chianti e occupano dieci ettari di estensione. Il Chianti Classico ’21 ha profumi ariosi di piccoli frutti rossi con tocchi affumicati e agrumati. In bocca il sorso è disinvolto e saporito, dallo sviluppo continuo e dal finale ben profilato su ritorni agrumati e fruttati.
I fratelli Giorgio, Fabrizio e Adriano Forno gestiscono sei tenute, situate tra la provincia di Cuneo, a Santo Stefano Belbo e Castiglione Tinella, e la provincia di Asti, ad Agliano Terme e Calosso, dove trovano spazio principalmente barbera e moscato. Il Canelli Tenuta del Fant ’23 al naso evidenzia sentori floreali, fruttati e di scorza d’arancia candita, per un palato equilibrato tra dolcezza e acidità, dal finale lungo e grintoso.
Questa storica cantina sociale conta su 130 soci che conferiscono le uve di circa 300 ettari vitati. I vigneti sono situati nel cuore della produzione della barbera, nei comuni di Mombercelli, Vinchio, Agliano, Belveglio e Montaldo Scarampi. La Barbera d’Asti Superiore Savej ’21 al naso propone sentori di frutti neri di bosco accompagnati da toni speziati, mentre il palato è sapido e grintoso, dal finale lungo e ricco di frutto.
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