11 Docg, 41 Doc: sono i numeri delle denominazioni della Toscana. In quella che è una delle regioni più importanti del vino italiano convivono prestigiosi e blasonati territori e zone meno conosciute dal grande pubblico. Se citiamo il Brunello di Montalcino o il Nobile di Montepulciano, per esempio, quasi tutti sanno a cosa ci stiamo riferendo. Se invece parliamo di Orcia Doc, dobbiamo cercare di dare qualche informazione in più per chiarire alcuni aspetti.
Val d'Orcia. Il territorio
Non a caso abbiamo citato Montalcino e Montepulciano. Infatti il territorio dell'Orcia è praticamente stretto tra queste due denominazioni. Siamo sulle colline a sud-est di Siena, in una zona che nel 2004 è entrata a far parte del Patrimonio Unesco. Per comprenderne il motivo basta dare una sbirciatina alle foto in rete (e poi magari farci anche un salto): la Val d'Orcia è un territorio che testimonia il profondo e secolare connubio dell'uomo con l'ambiente: le strade, sottolineate dai cipressi, i campi, i vigneti, gli uliveti le case coloniche, i borghi medievali, tutto racconta della consapevolezza degli abitanti di questa zona (e dei loro avi) nel trasformare il paesaggio senza però snaturarlo, né tantomeno deturparlo. Le colline sono dolci, arrivano a toccare al massimo quota 700 metri sul livello del mare, ma mediamente le altitudini si aggirano intorno ai 300 metri; i suoli sono piuttosto eterogenei ma prevalgono le formazioni calcaree e argillose
La Denominazione Orcia e i vini prodotti
I comuni su cui insiste la denominazione sono dodici: gli interi territori di Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Quirico d’Orcia e Trequanda; e parte dei comuni di Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena.
L'Orcia Doc prevede diverse tipologie: si parte dall'Orcia Bianco (perlopiù a base di trebbiano toscano), per poi passare all'Orcia Rosato. Ma i veri protagonisti della denominazione sono, ovviamente, i rossi, in cui dominante è il ruolo del sangiovese. Nell'Orcia questo deve essere presente almeno al 60%, percentuale che arriva a quota 90% nella tipologia Orcia Sangiovese. Entrambe queste tipologie possono fregiarsi anche della menzione Riserva, quando, nel caso dell'Orcia, il vino è sottoposto a un invecchiamento di almeno 24 mesi (di cui 12 in botti di legno); nel caso dell'Orcia Sangiovese i mesi di invecchiamento salgono almeno a 30 (di cui 24 in legno). Chiude la rassegna il Vin Santo ottenuto di solito da trebbiano toscano e malvasia bianca lunga.
I migliori vini Orcia Doc
Le aziende che producono Orcia Doc sono una quarantina: alcune di queste sono state recensite sulla guida Vini d'Italia 2024 di Gambero Rosso 2024,; di seguito troverete i vini della denominazione che ci hanno convinto di più..
L'Orcia Capitoni Riserva '19 di Marco Capitoni è un vino di buona personalità, dai profumi fruttati pieni e nitidi e dal gusto succoso, intenso e ritmato da tannini energici e saporiti. Buone sensazioni anche dall'Orcia Sangiovese Frasi Riserva '19, dagli aromi balsamici invitanti e dalla bocca solida, grintosa e sapida.
La mandorla orlata è simbolo mistico e logo di Podere Forte e rappresenta perfettamente lo spirito di quest'azienda della Val d'Orcia, nata nel 1997 per volontà dell'imprenditore Pasquale Forte. La cantina, coadiuvata da un laboratorio, è progettata seguendo le esigenze della filosofia aziendale e si sviluppa su cinque piani, per gran parte interrati Il sangiovese è protagonista sia del Petrucci Anfiteatro 2018 sia del Petrucci Melo '18, che rivela note terziarie di tabacco e cuoio, poi confettura di more. Bocca austera, levigata, con finale davvero intrigante.
A conferma che "buon sangue non mente", l'Orcia Sangiovese Giovesone Riserva '19, concepito dalla famiglia Mastrojanni, è rosso dal timbro affascinante e di raffinata esecuzione.
L'Orcia Scorbutico '20 di Poggio Grande possiede profumi di terra e fiori con accenti affumicati, a introdurre una bocca sapida, reattiva e di bella fragranza. Più serrato ma comunque ben declinato l'Orcia Sangiovese Sesterzo '19, dai profumi dominati da un rigoglioso fruttato.
La Tenuta Sanoner offre con confortante continuità vini di chiara finezza stilistica. Sia l'Orcia Sangiovese Aetos '20 sia la versione Riserva '19 sono senz'altro vini ben eseguiti, con il primo a distinguersi per gli aromi dai tocchi mentolati e agrumati e una bocca delicata, agile e scattante.