tLa Sicilia sta esprimendo, e non da ora, uno straordinario dinamismo che l’ha portata ad occupare posizioni di rilievo sul mercato italiano e su quello internazionale. Ma se la grande affermazione di vini siciliani, la “sicilian renaissance” di qualche anno fa era trainata dai rossi, Nero d’Avola in primis, negli ultimi anni abbiamo visto un ritorno in grande stile dei bianchi. Più della metà dei Tre Bicchieri 2024 della Sicilia, infatti, va a bianchi di gran classe, da uve autoctone, complessi, profondi, capaci di evolvere nel tempo, ma anche irresistibili alla beva.
Tra questi c'è senz'altro il Grillo, un vino dalle tante identità, pirandelliano lo si potrebbe definire. Nato nella seconda metà dell'800 come incrocio tra i due vitigni autoctoni catarratto e zibibbo (o moscato d'Alessandria) per iniziaitva del barone Antonio Mendola, agronomo e ampelografo, per tanto tempo è stato protagonista di vini liquorosi (e oggi continua a essere protagonista della DOC Marsala). Poi si è scoperto che si potevano ottenere anche ottime versioni secche che evidenziano sempre acidità e ricca dolcezza del frutto allo stesso tempo. È un’uva duttile, il grillo, che si presta a essere plasmata dal clima, dai suoli, dalla gestione della vigna e dalle pratiche di cantina. Forse sono proprio queste sue caratteristiche, complesse e un po’ sfuggenti, a fare la base del suo crescente successo fino ad averlo fatto diventare il bianco più interessante dell’attuale panorama del vino siciliano.
I dati Nielsen sul fenomeno Grillo
Il Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia, in un apposito convegno organizzato a Vinitaly lo scorso aprile ha definito quello del Grillo un caso di successo, in ascesa anche nei mercati internazionali. Dai dati raccolti da Nielsen, il consumo del Grillo è tornato ai livelli precedenti al 2019. Da un lato, secondo il Consorzio presieduto da Antonio Rallo, si tratta di un segnale di resilienza nel mercato seguito poi da veri e propri picchi di crescita. Infatti, nel 2023 il Grillo ha registrato aumenti del 20% a volume, del 19% a valore e del 15% nei quantitativi confezionati rispetto all’anno precedente. «Valori - sottolinea il Consorzio - mai raggiunti in passato».
Una crescita, sia nei volumi sia nei valori, che ribadisce il ruolo di ambasciatore del territorio e dei vini Sicilia Doc nel mondo», ha sottolineato il presidente Rallo, ricordando come tra le oltre 70 varietà autoctone della regione, il Grillo emerga come simbolo del crescente prestigio dei vini Doc Sicilia. Numeri significativi arrivano anche dai dati raccolti nel mercato tedesco: considerando solo le vendite nella grande distribuzione organizzata, la Doc Sicilia ha venduto quasi 3 milioni di bottiglie di Grillo nel 2023.
I migliori Grillo della Sicilia
Ecco i Grillo che abbiamo premiato con i Tre Bicchieri e i Due Bicchieri Rossi sulla Guida Vini d'Italia 2024 di Gambero Rosso.
Il Kheirè 2022 di Tenuta Gorghi Tondi è un Grillo in purezza di spiccata freschezza, ricco, elegante e ben affilato, tanto da meritare i Tre Bicchieri. La tenuta, immensa, è adagiata in un bellissimo contesto ambientale e paesaggistico, a pochi passi dal mare, con due affascinanti laghetti, pure Riserva Naturale del WWF, acquisita dalla famiglia Sala alla fine dell'800. Papà Michele ne ha sviluppato i caratteri di sole, natura e bellezza, lasciando infine alle operose figlie Annamaria e Clara, affiancate da mamma Doretta, il compito di continuarne l'opera nel segno della bontà dei vini, della loro bevibilità, del nitido elegante carattere.
Il Family and Friends Firraru 2021 di Feudo Maccari (Igt 100% grillo), premiato con i Tre Bicchieri, offre un bouquet ampio e piacevole che evoca zagara di limone, lavanda, frutta gialla e mandorla; ben spinta dall'acidità, la bocca è fresca e sapida, appagante il finale. L'arrivo in azienda di Alberto e Amedeo Moretti Cuseri ha dato nuovo slancio a questa blasonata cantina siciliana della Val di Noto, non tanto dal punto di vista qualitativo, che è sempre rimasto altissimo, quanto per quello che riguarda i nuovi progetti e il modo di comunicarli. La maison, già certificata biologica, ha ulteriormente investito sulla sostenibilità e, ovviamente, continua sempre a puntare sui vitigni autoctoni dell'area, coltivati ad alberello, come il nero d'Avola e il grillo.
Il Bianco Maggiore '22 di Rallo, Due Bicchieri Rossi, è un Grillo dal bouquet floreale e fruttato assai fine e personale; il frutto è fresco, agrumato, sapido e un filo amarognolo in coda. Cantina storica di Marsala fondata nel 1860, viene acquisita nel 1997 dalla famiglia Vesco, che coltiva vigneti di proprietà a Pattipiccolo, tra Monreale ed Alcamo; nel 2007 Andrea Vesco, alla guida dell'azienda, inizia la conversione in biologico dei terreni. Le uve provengono da tre territori: Pattipiccolo, con l'estensione più grande, 68 ettari; le Piane Liquide, dieci ettari di grillo presso la Riserva dello Stagnone e due ettari di alberelli di zibibbo in contrada Bugeber, a Pantelleria.
Il Grillo Carolina Marengo Kisa '22, che quest'anno ha ottenuto i Due Bicchieri Rossi, è uno dei vini prodotti da Feudi del Pisciotto, azienda di Niscemi (CL).
Il Grillo d'Altura '22 di Tenute Lombardo Vini è arrivato in finale, ottenendo i Due Bicchieri Rossi. Intenso al naso con distinti profumi di buccia d'agrumi, fiori di pitosforo ed erbe fresche; in bocca l'acidità dà grande freschezza, è sapido, consistente e lungo.
Il Quèto '21, Due Bicchieri Rossi, presenta un corredo olfattivo ampio e avvolgente, con aromi tropicali di mango e papaia fusi a sentori di susina, gelsomino e ginestra; equilibrato e armonico, ben coniuga delicata acidità e spiccata sapidità. centrale della cantina del lago Arancio, cuore operativo del Gruppo Mezzacorona, player enologico di caratura internazionale, è stato edificato rifacendosi all'antica struttura del baglio isolano. I vigneti si trovano lungo le ventilate coste di Sambuca e Acate, e danno vita a vini intensi ed espressivi della migliore "sicilianità", da cultivar autoctone e internazionali, molto apprezzati su tutti i mercati. Pure quest'anno tutti i vini, bianchi e rossi, dimostrano una encomiabile linearità legata al rapporto terroir-vitigno.
SM è Santa Margherita, la contrada nei pressi di Chiaramonte Gulfi dove Arianna coltiva dal 2016 la materia prima di questo Grillo macerato, che con l'annata 2021 conquista le finali con i Due Bicchieri Rossi: ha un bouquet dalle eleganti note marine ed erbacee di cappero e salicornia con un accenno di idrocarburi, in bocca è sapido, profondo, polputo. In piena sintonia con la sua terra, Arianna "ascolta" e interpreta ad ogni vendemmia la storia raccontata dai vigneti che conosce e custodisce con cura e dedizione: si trovano nella parte più nobile dell'area del Cerasuolo di Vittoria, lungo un'antica strada tra Gela e Kamarina. La cantina con il palmento si trova in contrada Fossa di Lupo, gli altri cru aziendali sono nelle zone di Bombolieri, Bastonaca e Pettineo; in cantina come in vigna la materia prima è libera di esprimersi con naturalezza.