L'enoteca nascosta tra i vicoli di Roma dove bere calici inaspettati

23 Ott 2024, 16:50 | a cura di
L'insegna si nota a malapena, ma basta entrare per capire che siamo in un vero (e verace) tempio del vino: non per iniziati o fighetti, ma per appassionati e curiosi

โ€œNon immaginatevi un luogo di culto, quasi asettico, dove ci sono persone che assaggiano in silenzio. Il Goccetto somiglia di piรน a una bolgia dantescaโ€. Cosรฌ lo descrive Daniele Cernilli nel suo Memorie di un assaggiatore di vini. Il Goccetto รจ il posto dove vorremmo andare tutti i giorni per il sorso giusto quotidiano, รจ il posto che vorremmo sotto casa.

Agli albori dell'era dei winebar

Nacque nel 1983, pensate, tre anni prima di quel 1986 in cui Stefano Bonilli fondรฒ il Gambero Rosso e chiamรฒ proprio Cernilli a occuparsi di vino. Lo aprirono Anna e Sergio Ceccarelli, appassionati di vino in una Roma che iniziava a muovere i primi passi nel vino di qualitร . Cโ€™erano giร  insegne di culto, come Cavour 313: era nato, pensate, nel 1935 come vineria poi divenuta enoteca e alla fine degli anni โ€™70 รจ evoluto in un luogo di incontri e cultura del vino. Cโ€™era il Cul de Sac che aveva aperto nel 1977. E qualche anno dopo โ€“ nel 1991 โ€“ farร  la sua comparsa il Wine Bar della famiglia Trimani, la mescita della storica enoteca datata addirittura 1821.

Il Goccetto, due scalini nel cuore di Roma

Ma torniamo al Goccetto e catapultiamoci dentro. Due scalini su via dei Banchi Vecchi e unโ€™insegna originale con la grande scritta Vino Olio. Allโ€™interno, profumi di storia e di vino. Soffitto a cassettoni, luci soffuse, una vetrina frigo in cui trovare una selezione gastronomica di tutto rispetto; a seguire il bancone, tutto intorno bottiglie e lโ€™immancabile lavagnetta con la mescita... e che mescita! รˆ qui che inizia il divertimento, รจ qui che inizia la bolgia dantesca: piccoli artigiani, etichette non scontate, unโ€™Italia mappata da nord a sud e i vini dal mondo che non mancano a partire da un bicchiere di Champagne. รˆ in questa bolgia che si possono scoprire i grandi vini italiani, le denominazioni piรน remote, i vitigni meno conosciuti. Al Goccetto non ci sono vini naturali, vini convenzionali, vini industriali o commerciali: ci sono vini scelti col cuore, figli di produzioni rispettose e di vignaioli che hanno alle spalle esperienze e volti segnati dal lavoro in vigna.

Passione e informalitร  per fare scoperte

รˆ qui che ho scoperto un grande Pecorino: era il Giulia di Cataldi Madonna; e qui ho conosciuto proprio lui, Luigi Cataldi Madonna che aveva appuntamento con un amico. Ma qui sono anche entrato per una bollicina e sono poi uscito, ore dopo, col sapore inconfondibile di un Maestro Raro del 1995 di Felsina, una bottiglia che ricorderรฒ a lungo.
La cosa piรน bella, perรฒ, รจ lโ€™informalitร , la voglia e la passione con cui al Goccetto si aprono bottiglie pazzesche; lโ€™informalitร  e la non sacralitร  di chi stappa, di chi riempie generosamente i bicchieri. A proposito di bicchieri: si dice che il premio dei Tre Bicchieri del Gambero Rosso sia stato pensato proprio qui. Ma questa รจ giร  unโ€™altra storia...

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