La Francia fa i conti con una delle peggiori vendemmie del secolo. Secondo le prime stime del Ministero dell'agricoltura francese, la produzione 2024 potrebbe andare giù del 16%, superando di poco i 40 milioni di ettolitri (la forbice è compresa tra 40 e 43 milioni). Si tratterebbe di uno dei raccolti più scarsi degli ultimi cento anni, al di sotto della media quinquennale. Nell’ultima decade, le due annate sotto i 40 milioni di ettolitri sono state la 207 e la 2021.
L’Italia potrebbe riprendersi il primato produttivo
Ci sono buone probabilità, quindi, per l’Italia di riprendersi il primato produttivo, sebbene sia ancora troppo presto per fare previsioni (la nostra l’avevamo data qualche settimana fa). Sempre che la Spagna, le cui prime stime sono in crescita a +20% verso i 39,7 milioni di ettolitri, non abbia la meglio sugli storici competitor.
Lo scorso anno la peronospora aveva messo a dura prova la vendemmia del Belpaese, con un bilancio finale impietoso: 38,3 milioni di ettolitri, mentre la Francia aveva fatto meglio del previsto, portandosi a 47,9 milioni di ettolitri. Una “gara olimpica” che, come abbiamo più volte ribadito, lascia il tempo che trova, soprattutto in una fase di contrazione dei consumi, con vino in cantina ancora da smaltire. Per dirla con il presidente di Unione italiana vini Lamberto Frescobaldi, i primati produttivi sono solo delle «medaglie di legno» e l’Italia di certo, dopo una serie di vendemmie abbondanti (la 2022 aveva raggiunto i 50 milioni di ettolitri), non ha bisogno di spingere oltre sulle quantità.
La peronospora colpisce la Francia
Ma torniamo alla Francia. Le previsioni al ribasso diffuse da Agreste, l’ufficio statistico del ministero francese, fanno riferimento alle piogge e all’umidità che hanno colpito i vigneti della maggior parte delle regioni vitivinicole, generando sulle piante muffe e malattie ad esse legate. Problema che lo scorso anno aveva interessato soprattutto la viticoltura italiana. «La peronospora, favorita dalle condizioni umide all'inizio dell'estate, sta colpendo la maggior parte delle aree vitivinicole e potrebbe causare perdite ingenti", ha affermato Agreste. «Anche episodi di gelo o grandine hanno ridotto localmente i volumi di produzione».
Allo stesso tempo, al contrario di quanto sta succedendo in Italia, dove la vendemmia è per lo più in anticipo (soprattutto nelle regioni meridionali), in Francia la vegetazione è in ritardo di circa una o due settimane rispetto al ciclo dello scorso anno. Settimane decisive, in cui potrebbe ancora succedere di tutto.
A Bordeaux muffe ed estirpazione
Andando nello specifico dei singoli territori, è Bordeaux l’area che potrebbe ridurre di più la produzione a causa di una muffa definita«virulenta». Ma non solo. La diminuzione dei quantitativi è legata anche al piano di estirpazione dei vigneti che ha interessato circa 8mila ettari: un contingentamento voluto per far fronte ad uno dei periodi più complicati, in termini di vendite e prestigio, del rosso bordolese.
Quantitativi giù anche per Champagne e Loira
Prevista in calo anche la vendemmia nella valle della Loira, sempre a causa della muffa che ha colpito le bacche durante la fioritura. Fa i conti con le malattie fungine anche l’Alsazia, mentre le gelate di fine primavera hanno causato gravi danni in Provenza e nella Champagne. A salvarsi è, invece, l’area di Linguadoca-Rossiglione, grazie ad una fioritura avvenuta in condizioni ottimali, sebbene nelle settimane scorse, lo stress idrico abbia colpito la parte occidentale della regione e le muffe «meno virulente» rispetto al resto del Paese abbiano fatto il resto nella parte orientale.