In bilico il futuro di Fabio Motta dentro Fivi: "Continuerò a essere un vignaiolo, ma rispetterò la decisione"

6 Set 2024, 16:41 | a cura di
La vendita della quota di maggioranza della cantina di Bolgheri al gruppo Gussalli Beretta solleva interrogativi sulla permanenza dell'associato tra i Vignaioli indipendenti

Il futuro di Fabio Motta come vignaiolo indipendente è ora sotto la lente di ingrandimento a seguito dell'acquisizione di una quota maggioritaria della sua cantina da parte del gruppo Gussalli-Beretta. Le parole del Presidente della Fivi Lorenzo Cesconi in un'intervista al Gambero Rosso hanno riaperto la questione e sollevato interrogativi sul suo futuro dell'associato all'interno della federazione. La decisione, come sottolineato da Cesconi, è adesso in mano al Consiglio Fivi. Al Gambero Rosso, il vignaiolo di Bolgheri risponde che rispetterà le scelte della Federazione, ma resterà sempre un vignaiolo.

I nuovi obiettivi dell’azienda Fabio Motta

Dalla sua tenuta a Castagneto Carducci, nella zona vitivinicola di Bolgheri, Fabio Motta racconta cosa è cambiato in azienda dopo l’ingresso di Gussalli-Beretta, e tiene subito a precisare: «Ho venduto la maggioranza dell’azienda, ma resto socio e amministratore. Le decisioni tecniche sono ancora tutte nelle mie mani. Ora ho un partner finanziario che mi permette di guardare al futuro con più tranquillità, considerando i prezzi di Bolgheri», sostenendo che da solo sarebbe stato difficile continuare a gestire l’azienda in un mercato sempre più competitivo e privo di fondi per realtà piccole come la sua. «Stavo già cercando un partner, e la strada giusta era quella di unirsi a qualcuno che potesse garantire stabilità economica e un futuro migliore. Tra le varie offerte che avevo ricevuto, loro mi hanno convinto, perché mi hanno garantito libertà di azione e indipendenza totale sulla gestione dei vini». Ma, uno dei temi caldi resta il suo rapporto con Fivi, l’associazione dei vignaioli indipendenti, di cui Motta è membro storico.

Fabio Motta sul tavolo delle decisioni di Fivi

Sulla questione se, dopo la vendita dell’azienda, egli potrà continuare a farne parte, afferma al Gambero: «Finché rispetto i requisiti del regolamento, rimango socio. Secondo me, l'indipendenza a cui fa riferimento Fivi è tecnica, non finanziaria», chiarendo che il suo ruolo di vignaiolo rimane immutato: «Non è cambiato nulla nella qualità del mio lavoro. Io sono e rimango vignaiolo, perché il mio lavoro è quello, e non ci sono state interferenze nella mia attività quotidiana». Anche riguardo le dichiarazioni di Lorenzo Cesconi, presidente di Fivi, che hanno sollevato dubbi sull’appartenenza di Motta all’associazione, lui risponde con pragmatismo: «Io sono vignaiolo e faccio solo questo come lavoro (al contrario di altri associati, ndr), posso metterci la mano sul fuoco», e continua sull’argomento: «Fivi ha il diritto di riconsiderare la mia posizione, mi adeguerò. Per me è fondamentale una cosa: so di essere un vignaiolo indipendente e questo va al di là della mia collocazione dentro o fuori alla federazione». Motta sembra sereno rispetto al futuro: «Se il Consiglio di amministrazione deciderà che non ho più i criteri per farne parte, continuerò a rimanere legato da una storia di affetto e stima senza nessun rancore».

Le difficoltà dei piccoli  produttori

Anche sul tema delle vendite sempre più frequenti delle aziende vinicole ai grandi gruppi (ad esempio la recente acquisizione da parte della famiglia Veronesi di Villa Bucci), Motta spiega: «Sempre più piccoli produttori si trovano a vendere per mancanza di finanziamenti, non hanno alternative». Questo è solo uno dei segnali di allarme da parte delle piccole aziende del territorio italiano che non hanno un supporto economico adeguato.

Il nuovo corso della cantina

Positivo il resoconto di Motta sulla raccolta di quest'anno: «La vendemmia è stata positiva» esordisce Motta, spiegando che, a differenza del nord Italia colpito da condizioni climatiche avverse, a Bolgheri la primavera è stata piovosa ma benefica. «Abbiamo avuto piogge fino ai primi di giugno, poi tre mesi di secco, ma con le riserve d'acqua accumulate nel terreno, siamo riusciti a mantenere le piante sane. L'uva è in buone condizioni». E, nonostante il cambiamento societario avvenuto a inizio luglio, la struttura dell’azienda è rimasta pressoché invariata. «Grazie a questo accordo, ho potuto assumere alcuni dipendenti in più, tra cui una ragazza che mi affiancherà nelle degustazioni e nella gestione delle visite in cantina, e a fine vendemmia assumerò anche un nuovo operaio che ci aiuti in vigna». Gussalli-Beretta, inoltre, fornisce all’azienda un supporto su aspetti legali e amministrativi, che prima invece erano un punto di debolezza.

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