L’exploit delle bollicine italiane negli States: +56% solo nel mese di settembre

25 Nov 2024, 18:10 | a cura di
A guidare la crescita delle esportazioni è il Prosecco. Una dinamica che però non riguarda i vini fermi ancora in stallo

Mentre sale la paura per i possibili dazi annunciati da Trump sui prodotti europei, dagli Usa arriva una notizia incoraggiante: a settembre c’è stato un balzo della domanda di bollicine. Gli spumanti tricolori verso gli States hanno messo a segno, in un solo mese, un importante +56% (ma nel pari periodo 2023 si era scesi a -36%). Grazie a questo exploit, lo sparkling italiano, capitanato dal Prosecco, si posiziona appena sotto i livelli del 2022 (-3% a volume) nel cumulato gennaio-settembre.

Vini fermi ancora in stallo

A rilevarlo è l’Osservatorio del vino Uiv nell’analisi sui dati export dei primi 9 mesi di quest’anno che, lato spumanti, registrano nel periodo 86,9 milioni di litri spediti verso gli Stati Uniti, il 18% in più a volume rispetto ai 73,5 milioni del 2023. Un riallineamento che, però, non trova la stessa dinamica per i fermi in bottiglia. In questo caso, i volumi esportati ammontano infatti a 170,5 milioni di litri, lo 0,7% in più sul 2023 e il 10% in meno sul 2022.

In attesa delle mosse di Trump

«Guardiamo a questi dati con attenzione e cautela – spiega il segretario generale di Unione italiana vini Paolo Castelletti – anche perché gli effettivi consumi di vino italiano negli Usa, che riscontriamo attraverso SipSource, evidenziano nei primi 10 mesi dell’anno un calo generale del 4,5%; un combinato disposto tra un +2,2% per gli spumanti, un -8,4% per i rossi e un -5,6% per i bianchi tricolori. In merito ai possibili dazi annunciati dal presidente Trump – chiosa il segretario Uiv – per ora l’unica cosa certa è l’anticipo di mercato che si evidenzierà nei prossimi mesi».

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