Etna: la scoperta di un patrimonio vitivinicolo e di un terroir complesso

19 Ott 2022, 15:34 | a cura di

Isola nell'isola, forte di caratteristiche uniche e di un grandissimo fascino, nonostante rappresenti solo lโ€™1% della produzione vinicola regionale, l'area dell'Etna รจ diventata, nel corso del tempo, un punto di riferimento nel panorama enologico nazionale e internazionale, al punto da conquistare ben 14 dei 24 ย Tre Bicchieri della Sicilia nella guida Vini d'Italia 2023, L'Etna, insomma, fa storia a sรฉ, con eventi e manifestazioni dedicati, come nel caso di Etna Days, organizzato a settembre dal Consorzio di Tutela Etna DOC, con lโ€™obiettivo di far conoscere alla stampa il territorio e i vini della denominazione, ma anche la storia e le caratteristiche di questi luoghi.

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Etna, una storia millenaria

La viticoltura dimora in queste terre da millenni. La parte orientale della Sicilia รจ stata colonizzata dai Greci a partire dallโ€™VIII secolo a.C, che introdussero la cultura dellโ€™allevamento della vite, molto probabilmente giร  domesticata dalle popolazioni locali. La testimonianza dellโ€™esistenza di arcaici processi di vinificazione รจ confermata dalla presenza nelle campagne di antichissimi palmenti in pietra. Le enormi rocce di arenaria venivano lavorate scavando unโ€™ampia vasca per la pressatura delle uve, collegata con un foro a una seconda vasca piรน bassa e profonda, dove veniva raccolto e fatto fermentare il mosto. Lavorazioni semplici, che ancora oggi rappresentano la memoria storica dellโ€™enologia del passato. Dagli antichi Greci ai Romani, fino ai tempi moderni, la tradizione della viticoltura ha sempre rappresentato unโ€™importante risorsa per lโ€™economia locale. Verso la metร  dellโ€™Ottocento, il vigneto dellโ€™Etna copriva 26.000 ettari e ,alla fine del secolo, la provincia di Catania era la piรน vitata dโ€™Italia, con i suoi 90.000 ettari. Dal porto di Riposto, il vino dellโ€™Etna veniva esportato in grandi quantitร  verso le regioni del nord e la Francia, in particolare dopo la devastazione dei vigneti del centro Europa a opera della fillossera, che arrivo piรน tardi in Sicilia. Nonostante i suoli sabbiosi di natura vulcanica rendessero la vita difficile alla fillossera, parte del vasto vigneto etneo venne colpito dal terribile insetto. Allโ€™inizio del โ€˜900, la superficie vitata si era ridotta a 40.000 ettari.

Etna viticoltura

Il volto antico della viticoltura

Il declino della viticoltura etnea, faticosa e non meccanizzabile, continuรฒ inesorabilmente fino al secondo dopoguerra. Attualmente gli ettari vitati sono 1.200, quasi raddoppiati rispetto a dieci anni fa. Ma la coltivazione della vite ha conservato sullโ€™Etna un volto antico: le ripide pendenze, i terrazzamenti sostenuti muretti in pietra di basalto, la presenza di molte vecchie vigne ad alberello, disegnano un paesaggio affascinante. Tra le maestose viti pre-phylloxera si puรฒ viaggiare nel tempo e scoprire una dimensione antica della viticoltura, lontana dei territori che hanno adottato una monocultura estensiva. Ancora oggi la vigna coabita con ampie zone boschive, con olivi, fichi dโ€™india, alberi da frutto, che creano un ambiente ricco di naturale biodiversitร . I suoli composti da sabbie, ceneri, lapilli e rocce vulcaniche e il clima fresco, offrono le condizioni ideali per la maturazione dei vitigni autoctoni nerello mascalese, nerello cappuccio, carricante e catarratto.

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Mappa della Doc Etna

Etna: un terroir complesso

Etna Day รจ stata lโ€™occasione per degustare i vini della denominazione, ma soprattutto per visitare il territorio e le sue cantine. La denominazione si estende alle pendici dellโ€™Etna, il piรน grande vulcano attivo dโ€™Europa, con i suoi 3.300 metri dโ€™altitudine e i 45 chilometri di diametro del suo imponente cono. La diversa composizione geologica dei terreni (che variano a seconda delle colate laviche), le altitudini (comprese tra 400 e gli oltre 1.000 metr)i, le differenti esposizioni contribuiscono a creare un microcosmo complesso e dalle mille sfaccettature. Una terra giovane, mutevole e cangiante, figlia di un susseguirsi di eruzioni, che ogni volta ne cambiano il volto. Sfuggente, instabile e difficile da interpretare, lโ€™Etna si sottrae alle facili semplificazioni e alle categorie generali. รˆ il regno del particolare, della frammentazione, dellโ€™unicitร  irriproducibile.

L'Etna del vino in 4 versanti e 133 Contrade

La generica suddivisione della denominazione in 4 versanti, in base ai diversi microclimi derivanti dalle differenti esposizioni, puรฒ aiutare a fornire un quadro di riferimento per un primo orientamento, ma nulla piรน. Il territorio รจ poi suddiviso in ben 133 Contrade, entitร  catastali che corrispondono al concetto francese di lieu-dit. Allโ€™interno di ogni Contrada, alcune delle quali molto estese, la differenza di altitudine e di composizione dei suoli, dovuta alle diverse sciare, creano un mosaico in cui ogni vigna rappresenta una piccola tessera con le proprie peculiaritร . Se a questa molteplicitร  di micro-terroir, si somma lโ€™estrema frammentazione della proprietร  fondiaria, che si traduce in tante piccole tenute, si comprende come definizioni generali siano completamente fuorvianti e inadatte a descrivere lโ€™Etna. Ogni singola parcella rappresenta un unicum, differente da quelle adiacenti.

Etna

I vini dell'Etna, frammenti di un puzzle

I produttori conoscono bene questa articolata complessitร  e non รจ un caso che stia aumentando il numero di bottiglie che indicano in etichetta la Contrada di provenienza delle uve o addirittura la particella catastale di riferimento. Un approccio che consente di valorizzare le vigne di maggior pregio con vinificazioni separate e che permette agli appassionati di conoscere e apprezzare nel dettaglio le minime sfumature. Se il vulcano รจ lโ€™elemento simbolico e unificante della denominazione, i suoi vini sono espressione di unโ€™infinita varietร  ancora da scoprire e valorizzare. Lโ€™Etna รจ un terroir difficile da comprendere in profonditร , richiede un lavoro analitico, minuzioso e paziente. รˆ unโ€™area a cui avvicinarsi con umiltร , sapendo che ogni vigna, ogni bottiglia, ci consegna un frammento di un enorme puzzle. Per riuscire a comporre una visione chiara complessiva serve tempo e un attento spirito dโ€™osservazione. Le giornate di Etna Days hanno messo il risalto il carattere di un territorio che si puรฒ cercare di comprendere solo se si comincia a camminare in silenzio tra le vigne delle diverse Contrade, a mettere le mani nella terra, a prestare attenzione alla luminositร  dei cieli, al calore del sole, allโ€™intensitร  del vento, al freddo delle notti, alle parole di chi coltiva la vigna da generazioni. Un lungo viaggio, tanto indispensabile quanto affascinante, per avvicinarsi ai vini del vulcano.

a cura di Alessio Turazza

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